quinquagesima
quinquagèṡima s. f. [dal lat. quinquagesĭma, femm. sostantivato dell’agg. quinquagesĭmus «cinquantesimo»; i sign. del n. 2 dal lat. eccles. (sottint. dies)]. – 1. Portorio, dazio del 2% [...] cade nel 50° giorno prima di Pasqua; dal 1970, con il nuovo ordinamento dell’anno liturgico e del calendario ecclesiastico, questa domenica, che costituiva (con quelle di settuagesima e di sessagesima) una delle tre domeniche di preparazione alla ...
Leggi Tutto
esclusiva
escluṡiva s. f. [femm. sostantivato di esclusivo]. – 1. ant. a. L’escludere, l’essere escluso, esclusione: i Newtoniani vorrebbero a un tratto dar l’e. a tutte quelle sperienze che potessero [...] far contra di loro (Magalotti). b. Potere, facoltà di escludere. In partic., nel diritto ecclesiastico, la facoltà, esercitata un tempo dai grandi stati cattolici, di proibire l’elezione al papato di una determinata persona; era detta anche veto. 2. ...
Leggi Tutto
patrimonio
patrimònio s. m. [dal lat. patrimonium, der. di pater -tris «padre»]. – 1. a. Il complesso dei beni, mobili o immobili, che una persona (fisica o giuridica) possiede: amministrare il proprio [...] beni appartenenti a un ente pubblico (stato, regione, provincia, comune, ecc.); p. ecclesiastico, il complesso dei beni appartenenti alla Chiesa o ai singoli enti ecclesiastici; p. di San Pietro, locuz. che indicò dapprima, genericam., tutti i beni ...
Leggi Tutto
rettore
rettóre s. m. (f. rettrice) [dal lat. rector -oris, propr. «guidatore», der. di regĕre «guidare, reggere», part. pass. rectus]. – 1. Chi regge, chi governa; nell’uso letter., anche fig.: rettor [...] in Europa, per le più antiche università medievali. b. Il funzionario che dirige un convitto nazionale. c. Nell’ordinamento ecclesiastico, r. della chiesa, il sacerdote che presiede all’officiatura di una chiesa che non sia cattedrale, né capitolare ...
Leggi Tutto
patronato
s. m. [dal lat. tardo patronatus -us «condizione di patrono»]. – 1. Nel diritto romano, rapporto personale che si stabilisce, in seguito alla manumissione, fra il manumittente (patrono) e il [...] , trasferite ora agli enti locali. 3. Nel diritto canonico, privilegio legale che compete ai fondatori di chiese, cappelle o benefici, o ai loro aventi causa, e che si concreta soprattutto in un diritto di collazione di un ufficio ecclesiastico. ...
Leggi Tutto
slavone
slavóne s. m. [dal fr. slavon]. – In linguistica, termine con il quale vengono indicate le tradizioni locali dello slavo ecclesiastico a partire dal secolo 11°, che si caratterizzano per una [...] coloritura linguistica regionale dell’originario paleoslavo (v.) ...
Leggi Tutto
foro
fòro s. m. [dal lat. forum]. – 1. Presso gli antichi Romani, in origine lo spazio intorno alla casa e alla tomba; più tardi, il centro religioso, commerciale, amministrativo, culturale della città [...] , sulle quali non ha competenza l’autorità civile (quelle cioè riguardanti cose spirituali, la violazione di leggi ecclesiastiche, la determinazione del carattere peccaminoso di un atto, le cause contenziose o criminali riguardanti persone che godono ...
Leggi Tutto
reversione
reversióne (o riversióne) s. f. [dal lat. reversio -onis, der. di revertĕre «volgere indietro»]. – 1. In biologia, sinon. di atavismo. 2. In diritto, il ritorno di un bene, di cui sia stato [...] dotato un ente ecclesiastico, agli eredi del fondatore, in caso di soppressione dell’ente. ...
Leggi Tutto
revisore
reviṡóre s. m. (f., non com., -óra) [der. del lat. revidere «rivedere», part. pass. revisus]. – Chi per ufficio o per incarico è addetto a un’opera di revisione: r. dei conti, delle tasse; r. [...] di bozze di stampa; r. degli atti parlamentari, prima della loro pubblicazione; r. ecclesiastico, v. censore. ...
Leggi Tutto
Siracide Uno dei libri dell’Antico Testamento che i cattolici dicono deuterocanonici, i protestanti e gli ebrei apocrifi. Del testo si hanno tre recensioni indipendenti: ebraica (la lingua originale, completa per oltre due terzi), greca e latina;...
ecclesiastico
Vincenzo Valente
S'incontra una sola volta, in Cv IV XXVII 14 la tovaglia furata di su l'altare, con li segni ecclesiastici ancora. L'aggettivo è detto per significare i sacri simboli della Chiesa e della religione, spesso tessuti...