cecuziente
cecuziènte agg. [dal lat. caecutiens -entis, part. pres. di caecutire «veder male», der. di caecus «cieco»]. – Latinismo raro, usato nel linguaggio ecclesiastico con riferimento a sacerdote [...] di vista debole o quasi cieco, cui sono concesse speciali agevolazioni nella celebrazione delle funzioni religiose ...
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concordato
s. m. [part. pass. sostantivato di concordare]. – 1. Convenzione, accordo che viene stipulato fra due parti, siano esse persone private, enti, o stati. In partic., in diritto: a. C. fallimentare, [...] possono porre fine a una controversia. 2. Convenzione fra la Santa Sede e uno stato, per regolare le relazioni tra il potere ecclesiastico e quello civile su questioni di carattere religioso, di carattere temporale (come il regime della proprietà ...
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concorrente
concorrènte s. m. e f. e agg. [part. pres. di concorrere]. – 1. s. m. e f. a. Chi, insieme con altri, aspira a un impiego, a una concessione e sim., o partecipa a un concorso, a una gara [...] comune. b. fig. Che tende al medesimo fine o concorre a uno stesso effetto: cause concorrenti. c. Nel calendario ecclesiastico, cifra c. (o anche la concorrente s. f.), numero di giorni che intercorrono tra l’ultima domenica dell’anno precedente ...
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superiore
superióre agg. e s. m. [dal lat. superior -oris, compar. di supĕrus «che sta sopra»: v. supero1]. – 1. a. Che è più alto, che si trova più in alto, che sta sopra (in senso spaziale); ha usi [...] premiato, rimproverato, punito da un s., dal s.; occorre il permesso dei s.; con licenza dei s., delle autorità ecclesiastiche (formula che nel passato veniva spesso stampata sulla prima o sull’ultima pagina di un libro); non riconosce superiori, non ...
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definizione
definizióne (ant. diffinizióne) s. f. [dal lat. definitio -onis]. – 1. Determinazione, delimitazione esatta: d. di un confine; d. dei limiti di competenza di due organi amministrativi; d. [...] di tutti i fedeli; la locuz. è usata anche per indicare i simboli o professioni di fede emanati o approvati dal magistero ecclesiastico. 4. In fisica, d. formale (o relazione di d.) di una grandezza, l’equazione che leghi tale grandezza ad altre già ...
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soddisfare
(tosc. o letter. sodisfare; ant. satisfare) v. tr. e intr. [lat. satisfacĕre, comp. di satis «abbastanza» e facĕre «fare»] (pres. io soddisfàccio o soddisfò o soddisfo, tu soddisfài o soddisfi, [...] . in senso morale e religioso: s. un’offesa o a un’offesa; s. le colpe, i peccati commessi (v., per il valore ecclesiastico, soddisfazione); E qui convien ch’io questo peso porti Per lei [per il peccato di superbia], tanto che a Dio si sodisfaccia ...
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condanna
s. f. [der. di condannare]. – 1. a. Atto del condannare; in partic., nel processo penale, sentenza con cui il giudice infligge una pena all’imputato riconosciuto colpevole; nel processo civile, [...] si è attirato la c. di tutti; un giudizio che equivale a una dura c. (morale). b. Riprovazione da parte della Chiesa o di un tribunale ecclesiastico di una dottrina o affermazione dichiarata falsa: la c. delle cinque proposizioni di Giansenio. ...
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vacante
agg. [dal lat. vacans -antis, part. pres. di vacare «essere libero»]. – 1. Di ufficio, carica, dignità privi temporaneamente del titolare, e quindi liberi, disponibili: attualmente il posto di [...] il periodo che intercorre tra la morte o rinuncia di un pontefice e l’elezione del successore; beneficio v., un beneficio ecclesiastico privo di titolare; rendita v., la rendita di un beneficio vacante. In passato era usato come s. m. per indicare il ...
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vacanza
s. f. [dal lat. vacantia, neutro pl. sostantivato di vacans -antis, part. pres. di vacare (v. vacare), attrav. il fr. vacance]. – 1. Il fatto, la condizione di essere o di rimanere vacante; lo [...] stato di una carica, di un ufficio civile o ecclesiastico, di un beneficio che siano privi del titolare e anche il periodo durante il quale rimangono vacanti: v. previste, negli uffici pubblici, quelle che si verificano in conseguenza di collocamento ...
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abate
(o abbate) s. m. [lat. tardo abbas -atis, voce di origine aramaica; v. abba]. – 1. a. Superiore di un monastero autonomo (sui iuris), di cui regola e dirige tutta la vita materiale e spirituale; [...] l’a. Cesari, l’a. Parini), e persino a seminaristi (v. anche 'abatino') e a laici autorizzati a vestire l’abito ecclesiastico. 3. Nel medioevo, a. del popolo, a Genova e in altri comuni dell’Italia settentr. (sec. 13°-14°), ufficiale supremo popolare ...
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Siracide Uno dei libri dell’Antico Testamento che i cattolici dicono deuterocanonici, i protestanti e gli ebrei apocrifi. Del testo si hanno tre recensioni indipendenti: ebraica (la lingua originale, completa per oltre due terzi), greca e latina;...
ecclesiastico
Vincenzo Valente
S'incontra una sola volta, in Cv IV XXVII 14 la tovaglia furata di su l'altare, con li segni ecclesiastici ancora. L'aggettivo è detto per significare i sacri simboli della Chiesa e della religione, spesso tessuti...