marachella
marachèlla s. f. [dall’ebr. meraggēl «esploratore, spia»; cfr. il giudaico-triestino maraghèl «spia»]. – 1. Con il sign. originario, solo nella locuz. ant. fare la m., fare la spia. 2. Nell’uso [...] com., azione illecita, fatta con astuzia e tenuta nascosta, ma tale, comunque, da essere considerata perdonabile una volta scoperta: fare, scoprire una marachella; era rimasta attonita, una bambina sorpresa ...
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Yahweh
‹iahu̯èh› s. m., ebr. – Nome di Dio, che dagli Ebrei non viene mai pronunciato, per cui la sua forma è nota da adattamenti greci; la scrittura consonantica Yhw, Yh, Yw della parola, che compare [...] in papiri aramaici, fa supporre una pronuncia Yahō, Yā, Yō; anche il significato del nome resta tuttora oscuro: la spiegazione biblica (Esodo 3, 14: «io sono colui che sono») va considerata come il riflesso ...
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kippah
kippāh 〈kippà〉 s. f., ebr. – Copricapo maschile a forma di semicupola, portato dagli Ebrei spec. durante le cerimonie sacre. Sono in uso anche la variante grafica kippà e l’adattam. kippàh, più [...] raro chippà ...
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kippur
kippūr 〈kippùur〉 s. m., ebr. – Espiazione, rito di espiazione. In partic., il digiuno assoluto di 24 ore celebrato dagli Ebrei il decimo giorno di ogni anno (che, secondo il calendario ebraico, [...] ha inizio in autunno), in espiazione dei peccati commessi dal popolo (anticamente di queste colpe era simbolicamente investito un caprone, che era poi cacciato nel deserto) ...
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mardocheo
mardochèo s. m. [per suggestione fonosimbolica dal nome di Mardocheo (ebr. Mordĕkāy, gr. Μαρδοχαῖος, lat. Mardochaeus), personaggio biblico del Libro di Ester]. – Persona sciocca, di poco conto. ...
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sheqel
〈šèkl〉 s. ebr. (pl. sheqalim), usato in ital. al masch. – Nome dell’unità monetaria dello Stato d’Israele dal 1978 al 1985, anno in cui fu sostituita dal nuovo sheqel (ingl. new shekel); in ital., [...] siclo ...
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shibboleth
〈šibbolètħ〉 s. ebr. (propr. «spiga»; «torrente»), usato in ital. al femm. – In linguistica, termine col quale si indica una parola o locuzione che può essere usata come segno di riconoscimento [...] di un gruppo linguistico determinato in base a varianti della sua pronuncia; il termine deriva da un episodio biblico (Giudici 12, 6) in cui la variazione nella pronuncia della sibilante iniziale (prepalatale ...
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shoah
〈šoà〉 s. ebr. (propr. «catastrofe, calamità»), usato in ital. al femm. – Termine col quale si fa riferimento allo sterminio del popolo ebraico durante il secondo conflitto mondiale; è vocabolo [...] preferito a olocausto in quanto non richiama, come quest’ultimo, l’idea di un sacrificio inevitabile, ma non è accolto unanimemente dalla comunità ebraica, poiché alcuni settori tradizionalisti gli preferiscono ...
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MAIMONIDE (ebr. Mōsheh b. Maymōn, abbreviato RaMBaM; arabo Abū ‛Ιμρἇν Μὗσἂ β. Maymūn b. ‛Abd Allāh)
Umberto Cassuto
Filosofo e giurista ebreo, nato il 30 marzo 1135 in Cordova, donde dovette fuggire col padre, probabilmente nel 1149, per le...