sefardita
agg. e s. m. e f. [dall’ebr. sĕfāraddī′, pl. sĕfāraddī′m, der. di Sĕfārad «Spagna»] (pl. m. -i). – Nome usato per designare gli ebrei residenti nella penisola iberica fino alle espulsioni del [...] sec. 15°, e i loro discendenti fino a oggi; come agg.: le comunità sefardite ...
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cafarnao
cafàrnao (o Cafàrnao) s. m. [dal nome di Cafarnao (ebr. Kĕfar Naḥūm «villaggio della consolazione», gr. Καϕαρναούμ), città della Galilea sul lago di Gennesaret, centro della predicazione di [...] Cristo, per metafora nata dalla gran moltitudine accorsa ad ascoltare Gesù e sul modello del fr. capharnaüm], invar. – Luogo di confusione, ambiente dove c’è molta roba alla rinfusa, ammasso di cose disparate. ...
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messia
messìa s. m. [dal lat. tardo, eccles., messīas, gr. μεσσίας, adattamenti dell’ebr. mashīaḥ «unto»]. – 1. Nome con cui è indicato nell’Antico Testamento il personaggio (re o sommo sacerdote) oggetto [...] dell’unzione divina; nella tarda letteratura giudaica (ma già sulla base di elementi biblici: cfr. Salmi 2,2) il nome si specializza a indicare l’«unto» per eccellenza, colui che è inviato dal Signore ...
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cuscita
agg. e s. m. e f. [dall’ebr. Kūsh, tratto da Kūsh, nome del primogenito di Cam] (pl. m. -i). – 1. Appartenente all’antica popolazione dei Cusciti, che ebbe la sua sede nell’Africa nord-orientale, [...] a sud dell’alto Egitto. 2. Nella seconda metà del sec. 19°, nome assunto a indicare il ramo orientale della grande famiglia etnolinguistica camitica, a cui appartengono la maggioranza delle popolazioni ...
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Talmud
s. m. [dall'ebr. talmūd "studio, insegnamento"]. – (relig.) Raccolta delle norme etiche, giuridiche, religiose del popolo ebraico trasmesse oralmente, e scritte nel 2° sec. a. C. ...
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caino
(più com. Caino) s. m. – Propr., nome del figlio di Adamo (ebr. Qayn, gr. Κάιν, lat. Cain), che uccise a tradimento il fratello Abele. Per antonomasia, fratricida, uccisore di congiunti o di amici; [...] traditore: essere un C.; avere la faccia di amico e l’animo di C.; fig., dono, offerta di C., fatti senza cuore, perciò senza nessun merito; anche agg.: Questa schiatta c. (Fazio degli Uberti) ...
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ittita
(meno com. ittito; anche hittita o hittito) agg. e s. m. e f. [dall’ebr. Ḥittīm o Ḥēt]. – Relativo o appartenente agli Ittiti (o Hittiti), antico popolo dell’Asia Minore, di notevole importanza [...] sia per la sua civiltà sia per l’azione politica svolta nella sede d’origine dall’inizio del 18° alla fine del 13° secolo a. C., e successivamente in Siria e in Mesopotamia settentr. fino al sec. 8° a. ...
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sufeti
sufèti (o suffèti) s. m. pl. [dal lat. sufetes; cfr. punico špṭm, ebr. shōpheṭīm «giudici»]. – A Cartagine e nelle zone occupate dai Cartaginesi (Africa settentr., Sicilia e Malta, Sardegna, Spagna), [...] i due magistrati eponimi che esercitavano, almeno in origine, il supremo potere giudiziario (donde il nome) e varî poteri politici e militari: convocazione e presidenza del consiglio degli anziani e dell’assemblea ...
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selihah
sĕlīḥāh 〈seliiḥàah〉 s. f., ebr. (propr. «perdono»). – Preghiera penitenziale ebraica che, secondo il Talmūd (v. talmudico), Dio stesso avrebbe insegnato a Mosè quando, sul Sinai, gli manifestò [...] la sua misericordia (Esodo 34, 6-7): il suo nucleo essenziale è costituito da versetti biblici recitati nei giorni di digiuno, successivamente ampliato con libere creazioni poetiche ...
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giubileo
giubilèo (ant. o pop. giubbilèo) s. m. [dal lat. tardo, eccles., (annus) iubilaeus, der. dell’ebr. yōbēl, propr. «capro» (perché la festività ebraica era annunciata con il suono di un corno [...] di capro), raccostato al lat. iubilare «giubilare2»]. – 1. Presso gli Ebrei antichi, festività che ricorreva ogni cinquantesimo anno, santificata con il riposo della terra (per cui erano vietati semina ...
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MAIMONIDE (ebr. Mōsheh b. Maymōn, abbreviato RaMBaM; arabo Abū ‛Ιμρἇν Μὗσἂ β. Maymūn b. ‛Abd Allāh)
Umberto Cassuto
Filosofo e giurista ebreo, nato il 30 marzo 1135 in Cordova, donde dovette fuggire col padre, probabilmente nel 1149, per le...