togo1
tògo1 agg. [dall’ebr. ṭōb «buono, eccellente»] (pl. m. -ghi). – Voce scherz. in uso in varî dialetti o gerghi come attributo generico di cosa o persona che si giudica ottima, eccellente, di gran [...] classe: è stato un pranzo t.; che toga, quella ragazzina ...
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patto
s. m. [lat. pactum, der. di pacisci «patteggiare» (che ha la stessa radice di pax pacis «pace»), part. pass. pactus]. – 1. a. In genere, convenzione, accordo fra due persone o fra due parti: fare, [...] e sindacati inteso a raggiungere una tregua nell’ambito di trattative sindacali. c. Nel linguaggio biblico, il termine (ebr. bĕrith; gr. διαϑήκη; lat. testamentum), anche nelle espressioni primo p., p. antico, p. mosaico, indica, per eccellenza ...
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cristo
(o Cristo; sempre maiusc. nel sign. 1) s. m. [lat. Christus, gr. Χριστός, da χριστός «unto», a sua volta traduz. dell’ebr. māshīah cioè «unto (del Signore)»]. – 1. Designazione, nell’Antico Testamento, [...] di re o sovrani eletti da Dio, e quindi, nei testi profetici, appellativo del Messia, quale re consacrato dall’unzione sacra, divenuto, nel Nuovo Testamento, secondo nome di Gesù: la vita, la morte, i ...
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nazareo
nażarèo (o nażorèo o naṡorèo) agg. e s. m. [dal lat. Nazaraeus, gr. Ναζωραῖος]. – Etnico ebraico connesso dalla tradizione con la città di Nazareth, e inteso quindi come sinon. di nazareno; nel [...] ciò ch’è stato detto dai profeti, ch’egli [Gesù] sarà chiamato Nazareo»). Come sost. plur., antico nome, usato in Palestina (ebr. ha-Nōṣĕrīm) e in tutto l’Oriente semitico per designare i cristiani in generale, o, più raram., gruppi giudeo-cristiani ...
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babele
babèle (ant. babèlle) s. f. [uso antonomastico del nome dell’antica città di Babele (chiamata anche, e più comunem., Babilonia), nell’Asia Anteriore, erroneamente connesso nella Bibbia con l’ebr. [...] bālal «confondere»]. – Luogo di disordine e confusione: quell’ufficio è una b. (con lo stesso senso, anche: è una torre di Babele); la confusione stessa: che b. in quell’osteria! ◆ Secondo il racconto ...
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esilarca
eṡilarca s. m. [comp. di esil(io) e -arca, traduz. moderna del titolo aramaico Rēsh gālūtā (ebr. Rōsh Gōlāh o Rōsh Gālūt), che significa «capo dell’esilio»] (pl. -chi). – Il capo supremo degli [...] Ebrei rimasti in Babilonia dopo l’esilio, loro rappresentante presso il governo del paese e insieme loro giudice supremo, con il diritto di nominare i giudici locali e di esigere tasse per il mantenimento ...
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nebel
nèbel (o nablo) s. m. [dall’ebr. nēbēl «otre»; gr. ναῦλον, νάβλα, lat. nablum, nablium]. – Strumento musicale di legno a corde pizzicate, con cassa di risonanza panciuta: fu usato dagli Ebrei (di [...] cui fu lo strumento nazionale) e dai Fenici, e accolto, ma non popolare, in Grecia ...
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satana
sàtana (più com. Sàtana; ant. Satàn, Satanno) s. m. [dal lat. tardo, eccles., Satan o Satănas, gr. Σατᾶν o Σατανᾶς, dall’ebr. śāṭān «avversario, nemico»]. – Il demonio, e, in partic., il principe [...] dei demonî, Lucifero: Salute, o Satana, O ribellione, O forza vindice De la ragione! (Carducci); nel Vecchio Testamento è colui che esercita il ruolo di accusatore, nella letteratura ebraica più tarda ...
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badanai
badanài (anche badanàio e badananài) s. m. [dall’invocazione ebraica bĕ-Ădōnāy «in nome del Signore» (Salmo 117 [ebr. 118], 26) ], tosc. – Chiasso confuso di persone che parlano contemporaneamente: [...] che è questo badanai ...
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MAIMONIDE (ebr. Mōsheh b. Maymōn, abbreviato RaMBaM; arabo Abū ‛Ιμρἇν Μὗσἂ β. Maymūn b. ‛Abd Allāh)
Umberto Cassuto
Filosofo e giurista ebreo, nato il 30 marzo 1135 in Cordova, donde dovette fuggire col padre, probabilmente nel 1149, per le...