tannaita
s. m. [dall’ebr. tannā’ī «studioso, insegnante», usato per lo più al plur. tannā’īm] (pl. -i). – Nome dato ai dottori ebrei che dal principio del 1° sec. d. C. all’inizio del 3° sec., col titolo [...] di rabbi, svolsero e trasmisero oralmente la dottrina tradizionale ebraica (mishanāh), quale era venuta costituendosi dopo l’esilio babilonese ...
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kibbutzistico
agg. Relativo ai kibbutz, agli insediamenti agricoli collettivi. ◆ Dopo la creazione dello stato d’Israele, i kibbutzim attraversano un periodo di espansione sociale ed economica, creano [...] agli istituti di credito più esposti una moratoria. Nessun kibbutz fallisce ma il trauma è enorme. (Gian Luca Mazzini, Avvenire, 15 giugno 2008, p. 18, Agorà).
Derivato dal s. m. inv. kibbutz, di origine ebr., con l’aggiunta del suffisso -istico. ...
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gematria
gematrìa s. f. [dall’ebr. gīmatrīyā, adattam. del gr. γεωμετρία «geometria»]. – Termine con cui è stata indicata una tecnica cabalistica cui facevano ricorso, a scopo crittografico, alcuni antichi [...] scrittori e di cui si hanno esempi nella letteratura apocalittica giudaico-cristiana: consisteva nel sostituire al nome, per lo più di persona, un numero ottenuto sommando i valori numerici usualmente ...
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sansone
sansóne (o Sansóne) s. m. – Propriam., nome (ebr. Shimshōn, gr. Σαμψών, lat. Samson) di uno dei giudici d’Israele, vissuto nell’11° sec. a. C., famoso per la sua forza, eroe nazionale della lotta [...] contro i Filistei, le cui vicende sono narrate nel libro biblico dei Giudici; per antonomasia, uomo dotato di straordinaria forza fisica ...
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arra
s. f. [dal lat. arra, accorc. pop. di arrăbo, che è dal gr. ἀρραβών, voce di origine ebr.], letter. – Nel linguaggio giur., sinon. di caparra, garanzia, come mezzo diretto a rafforzare il vincolo [...] obbligatorio e a garantirne l’adempimento. In senso fig., anticipazione, pegno, testimonianza: Lo sommo Ben ... Fé l’uom buono e a bene, e questo loco Diede per arr’a lui d’etterna pace (Dante); acciò ...
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taref
ṭaref 〈tħarèf〉 agg., ebr. – Non adatto, impuro (nella Bibbia, propriam., «sbranato»), riferito in partic. a cibi che, non rispondendo alle prescrizioni alimentari ebraiche, non sono consentiti [...] agli Ebrei (tali, per es., i molluschi, i crostacei, i piccoli volatili, gli animali non uccisi secondo il rito, quelli morti per malattia e quelli sbranati), in diretta contrapp. a kāshēr o kašer, con ...
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sabra
(o sabre) s. m. e f. e agg. [dall’ebr. mod. ṣabbār, propr. «fico d’India, cactus»], invar. – Ebreo nato in Palestina (o in Israele dopo la costituzione dello Stato d’Israele), così definito con [...] allusione scherz. al suo carattere superficialmente rude ma nel fondo generoso e gentile ...
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gentile2
gentile2 s. m. e agg. [dal lat. tardo, eccles., gentilis agg., gentiles s. m. pl., formato, come il sinon. gentes, sul gr. τὰ ἔϑνη «i popoli (pagani)», che è ricalcato a sua volta sull’ebr. [...] göyīm «i popoli (non ebrei)»]. – 1. s. m. Appellativo, per lo più usato al plur., con cui, nei primi secoli del cristianesimo, furono designate le genti non giudaiche (e quindi pagane) partecipi dei costumi ...
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caraita
s. m. (pl. -i). – Seguace della setta ebraica dei caraiti (dall’ebr. Qārā’īm «biblisti»), che ripudiano la dottrina tradizionale rabbinica e riconoscono quale base della vita religiosa la sola [...] Bibbia ...
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alef
àlef s. m. [dall’ebr. ᾿alep ‹àleph› «toro», lat. aleph]. – Nome della prima lettera dell’alfabeto ebraico indicata nella scrittura con א. In matematica, indica la potenza di un insieme: per es., [...] con א0 (leggi «alef zero») si indica la potenza dell’insieme di tutti i numeri interi ...
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MAIMONIDE (ebr. Mōsheh b. Maymōn, abbreviato RaMBaM; arabo Abū ‛Ιμρἇν Μὗσἂ β. Maymūn b. ‛Abd Allāh)
Umberto Cassuto
Filosofo e giurista ebreo, nato il 30 marzo 1135 in Cordova, donde dovette fuggire col padre, probabilmente nel 1149, per le...