resipiscenza
resipiscènza s. f. [dal lat. tardo resipiscentia, der. di resipiscens -entis «resipiscente»], letter. – Il rinsavire e il ravvedersi, riconoscendo l’errore in cui si è caduti, tornando al [...] r. non gli giovò. Nel diritto penale la r. del colpevole ha efficacia esimente o attenuante sulla punizione del reato, per considerazioni fondate sia su motivi di giustizia (minore entità dell’offesa al diritto) sia su ragioni sintomatiche (minore ...
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resistenza
resistènza s. f. [dal lat. tardo resistentia, der. di resistere «resistere»; il sign. 3 è un calco del fr. résistance]. – 1. L’azione e il fatto di resistere, il modo e i mezzi stessi con [...] e contemporanee, e quindi neppure nella Costituzione della Repubblica Italiana (nel cui progetto iniziale era tuttavia previsto). In diritto penale, r. a pubblico ufficiale, il reato di chi gli resiste con violenza o minaccia durante il compimento ...
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rebus sic stantibus
〈... stàntibus〉 locuz. lat. (propr. «stando così le cose»). – 1. In diritto privato, nei contratti che hanno esecuzione continuata o periodica ovvero differita, clausola per la quale [...] di fatto esistente al momento della stipulazione, la prestazione di una delle parti divenga eccessivamente onerosa. In diritto internazionale, il potere giuridico di uno stato di considerare estinto un accordo internazionale, di cui sia contraente ...
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non-nascita
(non nascita), s. f. Nascita mancata. ◆ Quando muore il cane della famiglia, l’orfano o il vedovo è il bambino più piccolo. Molto probabilmente (ma stiamo scendendo troppo in profondità, [...] Anna al corrente dei rischi il medico le aveva impedito la scelta dell’aborto, ma anche perché era stato violato «il diritto del feto a non nascere se non sano». Punto quest’ultimo respinto dai giudici di Piazza Cavour perché in base alle nostre ...
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approvazione
approvazióne s. f. [dal lat. approbatio -onis]. – 1. Atto dell’approvare, come manifestazione di consenso, o come giudizio elogiativo: il suo comportamento merita a., è degno di a.; esprimere [...] studente in un’interrogazione, nello scrutinio o in un esame: riportò l’a. in tutte le materie. 3. a. In diritto amministrativo, provvedimento con il quale un’autorità amministrativa, esaminata la legittimità e l’opportunità di un atto di un’autorità ...
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longobardista
s. m. e f. [der. di longobardo] (pl. m. -i). – Studioso, esegeta dei testi del diritto longobardo, sia con riferimento ai giuristi che nel medioevo fecero oggetto di studio e di commento [...] la raccolta nota col nome di Lombarda (e perciò chiamati anche lombardisti), sia in senso più ampio di studioso, anche moderno, della storia e della civiltà, oltre che del diritto, dei Longobardi. ...
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godimento
godiménto s. m. [der. di godere]. – 1. a. Sentimento di soddisfazione e di intima contentezza, che si prova nel possesso, nella partecipazione o nella contemplazione di un bene fisico o spirituale, [...] ., la facoltà di usare un bene o di esercitare un diritto, un privilegio, e l’uso stesso del bene, l’esercizio del diritto, ecc.: il g. della (delle) libertà; il g. dei diritti civili; g. pieno, sicuro, pacifico; assicurare, acquistare il g. di ...
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corporazione
corporazióne s. f. [dal lat. tardo corporatio -onis, der. di corporare (v. corporato), sul modello dell’ingl. corporation (da cui anche il fr. corporation)]. – 1. In età romana, unione di [...] con i rappresentanti del Partito Nazionale Fascista, costituiva la Camera dei Fasci e delle Corporazioni. 3. In diritto, uno dei tipi fondamentali delle persone giuridiche, oggi detto più comunem. associazione; la denominazione sopravvive nel codice ...
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recepire
v. tr. [adattam. del lat. recipĕre; cfr. recepere] (io recepisco, tu recepisci, ecc.). – 1. Nel linguaggio giur., accogliere e includere nel proprio ordinamento atti compiuti da altri o norme [...] poste in essere da altri: il diritto germanico medievale recepì molti principî del diritto romano; i patti lateranensi sono stati recepiti nella Costituzione italiana. 2. Accogliere, far proprie, opinioni, proposte, teorie e istanze altrui, diverse: ...
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parastasi
paràstaṡi s. f. [dal gr. παράστασις, der. di παρίστημι «collocare accanto»]. – Nell’antico diritto attico, somma di denaro che gli accusatori depositavano all’atto di presentare un’istanza [...] per l’esame di un’azione pubblica al tribunale dei tesmoteti; tale somma passava alle casse dello stato, ma l’accusatore, se vinceva la causa, aveva diritto di farsela ridare dall’avversario. ...
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In senso oggettivo, il complesso di norme giuridiche, che comandano o vietano determinati comportamenti ai soggetti che ne sono destinatari, in senso soggettivo, la facoltà o pretesa, tutelata dalla legge, di un determinato comportamento attivo...
diritto (dritto)
Andrea Mariani
Aggettivo, avverbio e sostantivo; generalmente appare la forma ‛ dritto ' in poesia (Rime, Commedia) e la forma ‛ diritto ' in prosa (Convivio), ma non mancano esempi di ‛ diritto ' in poesia. Considerate le...