sui iuris
〈... i̯ùris〉 locuz. lat. (propr. «di proprio diritto»), usata in ital. come agg. – Espressione del dirittoromano riferita a chi, non essendo soggetto alla patria potestà di altra persona, [...] gode i pieni diritti civili come cittadino. ...
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perduellione
perduellióne s. f. [dal lat. perduellio -onis, comp. di per-1, con valore rafforzativo, e ant. duellum (class. bellum) «guerra»]. – Nell’antico dirittoromano, reato di alto tradimento di [...] cui si macchiava chiunque attentasse alla pace pubblica e all’integrità, indipendenza e dignità della patria (sostituito nel diritto d’epoca repubblicana dal delitto di lesa maestà). Nel linguaggio letter., per estens., reato di alto tradimento ...
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compascolo
compàscolo s. m. [adattam. secondo pascolo dell’agg. lat. compascuus (comp. di con- e pascuum «pascolo»), nelle locuz. giur. ius compascuum «diritto di pascolare in comune» e ager compascuus [...] «terreno di pascolo comune»]. – 1. Istituto giuridico che risale al dirittoromano e consiste in una forma di comunione di erbe da pascolo fra i proprietarî di fondi situati nella stessa zona, per cui a ciascuno di essi è consentito liberamente il ...
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cautela
cautèla s. f. [dal lat. cautela]. – 1. a. L’esser cauto, prudenza, circospezione: ammiro la tua c.; agire con c.; procedere con molta cautela. b. Atto di persona cauta, precauzione, riguardo: [...] perché tante c.?; prendere tutte le c. necessarie. 2. Nel dirittoromano e nella giurisprudenza medievale, ammaestramento del giureconsulto intorno al modo di concludere prudentemente ed esattamente gli atti giuridici, o di sfuggire alle conseguenze ...
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recepire
v. tr. [adattam. del lat. recipĕre; cfr. recepere] (io recepisco, tu recepisci, ecc.). – 1. Nel linguaggio giur., accogliere e includere nel proprio ordinamento atti compiuti da altri o norme [...] poste in essere da altri: il diritto germanico medievale recepì molti principî del dirittoromano; i patti lateranensi sono stati recepiti nella Costituzione italiana. 2. Accogliere, far proprie, opinioni, proposte, teorie e istanze altrui, diverse: ...
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recezione
recezióne s. f. – Variante di ricezione, meno frequente con senso generico, esclusiva invece nel linguaggio giur. per indicare l’azione, il fatto di recepire: r. di una norma, di un principio [...] giuridico nel proprio ordinamento; e, in storia del diritto, l’accoglimento del dirittoromano (non tanto nei suoi singoli contenuti normativi quanto come patrimonio tecnico e dogmatico della scienza giuridica, nella rielaborazione fattane dalla ...
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ripudio
ripùdio s. m. [dal lat. repudium, prob. connesso con pes pedis «piede» (propr., l’atto di respingere con il piede)]. – 1. L’azione, l’atto e il fatto di ripudiare chi è legato a noi affettivamente [...] : r. della famiglia; r. di un amico, di un’amicizia. In partic., nel diritto matrimoniale di alcuni popoli (per es. nell’Antico Testamento, nel dirittoromano, nella legge sacra musulmana), la dichiarazione che un coniuge (il marito) fa all’altro ...
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abalienazione
abalienazióne s. f. [dal lat. abalienatio -onis]. – Nel dirittoromano, il trasferimento della proprietà individuale di un bene da persona capace di disporre a persona capace di acquistare; [...] equivale al termine alienazione del diritto moderno. ...
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textura
s. f., lat. [der. di textus, part. pass. di texĕre «tessere»; propr. «tessitura»]. – 1. Nome dato, nel dirittoromano, a un caso specifico di accessione che si verifica quando i fili da tessere, [...] appartenenti a un proprietario, vengano tessuti in una stoffa appartenente ad altro proprietario, il quale, secondo il diritto giustinianeo, acquista la proprietà anche dei fili. 2. In tipografia, forma originaria del ted. Textur (v.). ...
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plagio
plàgio s. m. [dal lat. tardo, giur., plagium, der. del gr. πλάγιον «sotterfugio», neutro sostantivato dell’agg. πλάγιος «obliquo»; in latino il termine aveva il sign. 1, e da esso deriva il sign. [...] , il quale in un suo epigramma così qualifica un suo amico poeta che andava leggendo in pubblico i suoi versi spacciandoli per proprî]. – 1. Nel dirittoromano, la riduzione di un uomo libero in stato di schiavitù; anche, furto di uno schiavo. 2. Nel ...
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diritto romano in Dante
Filippo Cancelli
Tra le tesi opposte, entrambe esagerate, di chi vede in D. un giurista e di chi lo fa ignaro affatto delle fonti giuridiche - naturalmente per cognizione diretta, ché, come si sa, citazioni derivazioni...
Insieme delle norme giuridiche che regolavano la società romana antica. Il d.r. fu riordinato dall'imperatore Giustiniano nel Corpus iuris civilis. Le compilazioni di Giustiniano raccolsero l'eredità più importante del d.r., ma tali raccolte...