patronato
s. m. [dal lat. tardo patronatus -us «condizione di patrono»]. – 1. Nel dirittoromano, rapporto personale che si stabilisce, in seguito alla manumissione, fra il manumittente (patrono) e il [...] , con funzioni di assistenza ai liberati dal carcere e alle famiglie dei detenuti, trasferite ora agli enti locali. 3. Nel diritto canonico, privilegio legale che compete ai fondatori di chiese, cappelle o benefici, o ai loro aventi causa, e che si ...
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pandettistica
pandettìstica s. f. [der. di pandette]. – Movimento di pensiero della scienza giuridica tedesca che, dalla fine del sec. 18° a tutto il sec. 19°, si basò sui testi del dirittoromano (dalla [...] Germania accolto ufficialmente nel 1495 come diritto comune dell’Impero), e in partic. sulle Pandette (o Digesto) di Giustiniano, per promuovere con metodo rigorosamente scientifico lo studio del diritto. ...
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pactum
s. neutro, lat. [propr., part. pass. sostantivato di pacisci «pattuire»] (pl. pacta). – Termine corrispondente all’ital. patto, conservatosi, al sing. o al plur. (pacta), in numerose espressioni [...] giuridiche tradizionali, che si ricollegano al dirittoromano o al diritto comune e mantengono in certa misura validità nell’ordinamento attuale. Si ricordano le più note: pacta adiecta («patti aggiunti»), clausole convenzionali accessorie di un ...
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dolo
dòlo s. m. [dal lat. dolus «inganno, frode», e questo prob. dal gr. δόλος «astuzia»]. – 1. Nel diritto privato, frode, inganno (accezione che il termine aveva anche nel dirittoromano, contrapposto [...] altri ingiustamente in errore, ne vizia il consenso inducendolo a un negozio giuridico quale non avrebbe voluto. 2. Nel diritto penale, la volontà cosciente di compiere un fatto che costituisce reato; si distingue in: d. diretto o intenzionale ...
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apoca
àpoca s. f. [dal lat. tardo apŏcha, gr. ἀποχή, der. di ἀπέχω «ricevere»]. – Nel diritto greco, ricevuta o quietanza che costituisce per il debitore la prova dell’avvenuto pagamento. Nel diritto [...] romano, il termine apocha si diffuse in epoca tarda, spec. nelle province orientali per influsso del diritto greco. ...
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appello
appèllo s. m. [der. di appellare; in alcune accezioni, ricalca il fr. appel]. – 1. Il chiamare più persone per nome, secondo un ordine stabilito (per lo più alfabetico), per accertarsi che siano [...] penale; a. principale, incidentale; interporre, proporre a.; ricorrere in a.; respingere l’a.; diritto d’a.; procedimento d’a.; sentenza d’a.; nel dirittoromano, a. al popolo, la facoltà di appellarsi direttamente al popolo contro le sentenze penali ...
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postliminio
postlimìnio (raro poslimìnio) s. m. [dal lat. post-liminium, comp. di post- e limen -mĭnis «soglia, limitare»]. – Nel dirittoromano, istituto per cui un cittadino, che aveva perduto la libertà [...] prodotti dal ristabilimento della pace in uno stato già sottoposto a occupazione bellica o armistiziale: tale stato ha il diritto di estendere nuovamente sul territorio già occupato la propria sovranità, e può far cessare l’applicazione e la stessa ...
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infame
agg. [dal lat. infamis, comp. di in-2 e fama «fama»]. – 1. a. Di persona che, per aver compiuto azioni particolarmente turpi e spregevoli, si è resa indegna della pubblica stima: rendersi i.; [...] lasciare un nome i., disonorato. In partic., nel dirittoromano, chi era condannato a pene infamanti o era comunque colpito da infamia; nel diritto canonico, chi si trova in condizione d’infamia, sia di diritto sia di fatto. b. Nell’uso corrente, con ...
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regola
règola s. f. [dal lat. regŭla (der. di regĕre, propr. «guidare diritto»), che significò dapprima «assicella di legno, regolo» e per traslato «regola, norma»; cfr. regolo1 e, per l’analogia del [...] grammaticale: le r. della grammatica, della sintassi; le r. delle concordanze, del discorso indiretto; nel dirittoromano e medievale, regola di diritto (in lat. regula iuris), norma, ritenuta valida in ogni situazione e vincolante, formulata con un ...
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civile
agg. [dal lat. civilis, der. di civis «cittadino»]. – 1. Di cittadino, dei cittadini, considerati come parte d’uno stato e con particolare riguardo alla loro convivenza in seno allo stato: diritto [...] il coraggio che spinge ad atti di valore in difesa dei diritti comuni o per il bene dei proprî concittadini (ma in Dante); tutto che al mondo è civile, Grande, augusto, egli è romano ancora (Carducci). b. Più genericam., che è in rapporto con il ...
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diritto romano in Dante
Filippo Cancelli
Tra le tesi opposte, entrambe esagerate, di chi vede in D. un giurista e di chi lo fa ignaro affatto delle fonti giuridiche - naturalmente per cognizione diretta, ché, come si sa, citazioni derivazioni...
Insieme delle norme giuridiche che regolavano la società romana antica. Il d.r. fu riordinato dall'imperatore Giustiniano nel Corpus iuris civilis. Le compilazioni di Giustiniano raccolsero l'eredità più importante del d.r., ma tali raccolte...