sede
sède s. f. [dal lat. sedes «sedia, seggio», poi «luogo di residenza, dimora, ecc.», corradicale di sedēre «stare seduto»]. – 1. Col sign. originario di «seggio» (raro anche nell’ital. ant.), solo [...] il luogo dove è stabilito il suo organo direttivo. In diritto, il domicilio della persona giuridica: s. legale, quella indicata indicare filiali di una certa importanza che, per la mole dellavoro che a esse fa capo e per la maggiore ampiezza delle ...
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segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, [...] festa che viene (Leopardi); il lavoro durò intenso e sollecito fino al letto, e aveva ancora sul viso i s. del cuscino. Di qualsiasi macchia o altro che risalti al dovere, farlo rigare diritto (analogam., stare a s., rigar diritto); avere la testa a ...
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segretario
segretàrio (ant. o pop. secretàrio, ant. segretaro) s. m. [dal lat. mediev. secretarius (der. di secretum «segreto»), propr. «colui cui si confidano cose segrete, riservate», titolo attribuito [...] di vario tipo attende a lavori esecutivi di corrispondenza, traduzione, amministrazione architetto, dell’arredatore, del costumista e anzitutto del regista ha l’incarico nazioni e in alcuni soggetti di diritto internazionale (Regno Unito, Stati Uniti ...
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socialismo
s. m. [der. di sociale, sul modello dell’ingl. socialism e del fr. socialisme]. – 1. a. In senso generale, concezione della società che propugna la soppressione di ogni privilegio e mira a [...] fondamentale che in essi svolge lo sfruttamento dellavoro salariato; dai primi due orientamenti si distinguono pubblicistico per opporre un socialismo democratico, rispettoso dei diritti umani dei cittadini, ai varî regimi socialisti o comunisti ...
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atipico
atìpico agg. [comp. di a- priv. e tipico, sul modello del fr. atypique] (pl. m. -ci). – Che non è tipico, che non rientra nello schema generale o non appartiene a una serie di tipi; per es., [...] di casi, rivelano anch’essi una certa tipicità. In diritto, negozî a., negozî giuridici che non rientrano negli schemi sottoposte a determinate norme di legge). Lavoratore a., chi ha un contratto di lavoro diverso da quelli tradizionali, e in partic ...
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rastrellamento
rastrellaménto s. m. [der. di rastrellare]. – 1. L’operazione e il lavoro di rastrellare, cioè raccogliere, pulire, ravviare col rastrello: r. del fieno, della paglia; r. dell’erba nei [...] fondi altrui, in diritto penale, ipotesi attenuata di furto, perseguibile a querela della persona offesa se effettuato prima che il proprietario del fondo abbia ultimato la raccolta. 2. fig. a. Perlustrazione e ricerca sistematica, battuta accurata ...
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locazione1
locazióne1 s. f. [dal lat. locatio -onis, der. di locare «affittare»]. – Contratto bilaterale col quale una parte (locatore) si obbliga nei confronti di un’altra (conduttore o locatario) a [...] parti si obbliga a fare un lavoro per l’altra in cambio di una mercede pattuita (nel diritto romano si distingueva invece una locatio operis e una locatio operarum, e anche la figura del locatore aveva ...
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comporto
compòrto s. m. [der. di comportare]. – 1. a. Tempo d’indugio consentito, rispetto alla data o al momento fissato, perché abbia inizio o compimento un atto, perché sia mantenuto un impegno assunto, [...] , dai contratti collettivi, dagli usi o secondo equità, durante il quale, in caso di assenza dellavoratore per infortunio, malattia, gravidanza o puerperio, il datore di lavoro non può validamente esercitare il suo diritto di recedere dal contratto. ...
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opportunita
opportunità s. f. [dal lat. opportunĭtas -atis]. – 1. L’essere opportuno; qualità, condizione di ciò che è o si ritiene opportuno: sostenere l’o. di un provvedimento; non vedo l’o. di un [...] ? provincia regina di tutte l’altre, per l’o. del sito (Guicciardini). 2. Circostanza opportuna, occasione adatta, favorevole: ), uguaglianza di occasioni e di diritti tra uomini e donne nel lavoro, sancita istituzionalmente (legge 10 aprile ...
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positivo
poṡitivo agg. [dal lat. tardo positivus, propr. «che viene posto» (usato soprattutto nel sign. grammaticale), der. di ponĕre «porre», part. pass. posĭtus]. – 1. In generale, che è posto come [...] nel sign. 1 del termine); metodo p. (di ricerca); scuola p.; corrente p.; scuola p. (o sociologica) deldiritto penale, la giudizio p. (su una persona, su una prova, un’opera, un lavoro fatto, un’iniziativa o un progetto, ecc.); una critica p., che ...
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lavóro, diritto del Complesso delle norme dell'ordinamento giuridico che disciplinano il lavoro come fatto economico e sociale. Nel d. del l. rientrano anche il diritto sindacale, che disciplina il funzionamento delle associazioni sindacali...
Nel diritto del lavoro, l’istituto della prescrizione si atteggia in modo particolare. Infatti, secondo la disciplina del codice civile, i crediti di lavoro sono soggetti a termini di prescrizione di 5 anni, in quanto hanno natura periodica....