sapere1
sapére1 (ant. o dial. savére) s. m. [uso sostantivato del verbo seguente]. – L’insieme delle conoscenze che si sono acquisite con lo studio o attraverso l’esperienza, o che comunque si possiedono: [...] un mostro, un portento, un prodigio di s.; una vana ostentazione del proprio sapere; con sign. più ampio: l’umano s.; i varî campi o rami del s.; e con riferimento a Dio, sapienza infinita: Colui lo cui saver tutto trascende Fece li cieli (Dante). ...
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inluiarsi
v. rifl. [der. di lui], poet. ant. – Profondarsi in lui, penetrare profondamente con la mente in lui; verbo coniato da Dante (come inleiarsi, inmiarsi, intuarsi): Dio vede tutto, e tuo veder [...] s’inluia (Par. IX, 73) ...
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in mente Dei
〈immènte dèi〉 locuz. lat. (propr. «nella mente di Dio»). – Espressione presente nella frase essere in mente Dei, non esistere, non essere ancor nato: dieci anni fa tu eri ancora in mente [...] Dei; anche di cosa, azione, avvenimento, che si sentono assai lontani nell’avvenire e non realizzabili se non a grande distanza di tempo, o che non sono, almeno per ora, che un pio desiderio: un nostro ...
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eletto
elètto agg. e s. m. [part. pass. di eleggere, dal lat. electus, part. pass. di eligĕre]. – 1. agg. e s. m. (f. -a) Nominato, scelto a una carica, a qualche dignità o grado (con valore aggettivale [...] e alla gloria eterna (molti sono i chiamati, pochi invero gli e.), o anche (nell’uso corrente) le anime consacrate a Dio; presso i Manichei, gli appartenenti a una delle due classi in cui essi erano distinti, di grado superiore ai semplici «uditori ...
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mio
agg. poss. [lat. mĕus, affine a mē (ant. mēd) «me» e a mihi «a me»]. – È il possessivo che si riferisce a soggetto sing. di 1a pers. (io), così come tuo, suo, si riferiscono rispettivamente ai soggetti [...] , nelle esclamazioni: è la luce degli occhi miei; anima mia!; tesoro mio!; ascoltatemi, ragazzi miei; babbo mio!, mamma mia!, Dio mio! In partic., caro mio (o caro il mio ...), per lo più ironico o freddamente confidenziale: ci vuol altro, caro ...
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innalzare
(letter. inalzare) v. tr. [comp. di in-1 e alzare]. – 1. a. Levare in alto o più in alto, spingere o tirare verso l’alto: i. un peso; i. il piano di sostegno; i. un’insegna; in queste accezioni, [...] mente: i. gli occhi al cielo; Poi ch’innalzai un poco più le ciglia (Dante); i. il pensiero, lo spirito, l’anima a Dio; i. canti, lodi di ringraziamento; Cessa il compianto: unanime S’innalza una preghiera (Manzoni). b. Portare a un grado maggiore d ...
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vino
s. m. [lat. vīnum (prob. voce di origine mediterranea, come anche il gr. οἶνος)] (si tronca di regola in alcune denominazioni, in cui è seguito da un agg. che comincia per consonante, come vin dolce, [...] di v.; smaltire i fumi del v., essere sotto gli effetti del v., lo stato (o in stato) di ubriachezza; il dio del v., nella mitologia classica, Diòniso o Bacco; il peggior v. contadino è migliore del miglior v. industriale (Luigi Veronelli). Com ...
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disgrazia
disgràzia s. f. [comp. di dis-1 e grazia]. – 1. Stato di privazione della benevolenza, della simpatia, del favore da parte di altra persona (l’opposto quindi di grazia), nelle locuz. cadere, [...] in disgrazia; era in d. del principe; venne in d. della imperatrice Sofia (G. Villani); in partic., essere in d. di Dio, essere in grave colpa, trovarsi in peccato mortale. 2. Più com.: a. Sfortuna, sventura, cattiva sorte: la d. ci perseguita; avere ...
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derivare1
derivare1 v. intr. e tr. [dal lat. derivare tr., propr. «trarre l’acqua da un ruscello», der. di rivus «ruscello, corso d’acqua»]. – 1. intr. (aus. essere) Scaturire, aver origine, provenire [...] che di Parnaso si deriva (Petrarca). 2. intr., fig. a. Discendere, trarre principio, provenire: d. da nobile famiglia; da Dio deriva ogni verità; ogni vizio e peccato grave dalla superbia si deriva e nasce (Passavanti); essere causato: tutti questi ...
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esattore
eṡattóre s. m. (f. -trice) [dal lat. exactor -oris, der. di exigĕre «riscuotere», part. pass. exactus]. – 1. Chi ha in appalto la riscossione delle imposte dirette erariali, nonché delle sovrimposte [...] chi riscuote il pedaggio ai caselli. Anche con funzione di agg.: l’ufficio e.; l’agenzia esattrice. 3. ant. Per estens., chi o che pretende qualcosa come dovutogli: voi credete un Dio curante ed e. di culto dalle sue creature ragionevoli (Magalotti). ...
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Nelle religioni monoteistiche, essere supremo, concepito e spesso adorato universalmente come eterno, creatore e ordinatore dell’Universo. Nelle religioni politeistiche, ciascuno degli esseri venerati come superiori all’uomo, dotati di personalità...
divinità Essenza, natura divina. Nel cristianesimo è riconosciuta alle persone della Trinità: Padre, Figlio e Spirito Santo. In senso più ampio, essere divino, dio, con riferimento alle figure delle mitologie antiche e delle religioni politeiste.