morte
mòrte s. f. [lat. mŏrs mŏrtis]. – 1. a. La cessazione delle funzioni vitali nell’uomo, negli animali e in ogni altro organismo vivente o elemento costitutivo di esso: è in lutto per la m. di un [...] del morente: fare una m. serena, coraggiosa, disperata; una bella, una buona m., una m. santa, di chi muore in grazia di Dio e con i conforti religiosi; al contr., cattiva m. o mala morte. Con riguardo al modo di affrontare la morte (soprattutto in ...
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morto
mòrto agg. e s. m. [part. pass. di morire; lat. mŏrtuus, part. pass. di mŏri «morire»]. – 1. agg. a. Di persona o di animale, che ha cessato di vivere: lo trovarono m.; seppellire i soldati m.; [...] si tratta di questione già m. e sepolta, cui non penso più, ormai dimenticata, e sim.; con altro senso: il suo cervel, Dio lo riposi, In tutt’altre faccende affaccendato, A questa roba è m. e sotterrato (Giusti). 2. Usi fig.: a. In senso spirituale ...
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Marte
(lat. Mars Martis). – 1. Nome di un antico dio italico e romano venerato soprattutto come divinità guerresca, e quindi esteso, in similitudini poetiche, a indicare guerrieri forti e ardimentosi: [...] la nascita di Romolo, l’eroe eponimo di Roma, a Marte e a Rea Silvia. Fra gli antichi Italici il nome del dio ricorreva anche con le varianti Mavors, Maurs, Mamers, alle quali si riteneva fossero collegati i nomi di alcune popolazioni: i Marsi, i ...
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oracolo1
oràcolo1 (ant. oràculo) s. m. [dal lat. oracŭlum, der. di orare «parlare»; secondo moderne interpretazioni, la voce lat. avrebbe indicato in origine non il responso della divinità ma il luogo [...] a un gallo) una sostanza tossica e nell’osservare il suo comportamento. b. Anche, spec. nel mondo greco, il luogo (santuario) in cui il dio dava tale responso: l’o. di Apollo a Delfi (o l’o. delfico); l’o. di Zeus a Dodona. c. Impropriam., s’intende ...
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orazione
orazióne s. f. [dal lat. oratio -onis (che significava «discorso» nel lat. class., «preghiera» nel lat. degli scrittori cristiani), der. di orare «parlare; pregare»]. – 1. Sinon. meno com. di [...] fu rapito in estasi (Fior. di s. Franc.). Nella liturgia, ogni formula di preghiera con la quale il ministro si rivolge a Dio in nome dei fedeli; in partic., le preghiere che si recitano nella colletta. 2. Discorso di tono solenne, tenuto in pubblico ...
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stato2
stato2 s. m. [lat. status -us «condizione, posizione, stabilità» (der. di stare «star fermo»)]. – 1. Lo stare, lo star fermo (in contrapp. a moto, movimento), nelle espressioni del linguaggio [...] salvifico. Si chiama s. di perfezione la condizione dell’uomo che tende in tutta la sua vita a un amore perfetto di Dio e del prossimo, soprattutto attraverso i voti religiosi. Con uso fig., nel linguaggio com., essere, sentirsi in s. di grazia, in ...
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epiclesi
epiclèṡi s. f. [dal gr. ἐπίκλησις «invocazione», der. di ἐπικαλέω «chiamare, invocare»]. – 1. Attributo o altro nome di un dio con cui gli antichi Greci usavano iniziare le loro invocazioni. [...] 2. Nella liturgia della messa, parte della prece eucaristica nella quale si invoca da Dio la transustanziazione per opera dello Spirito Santo (e. consacratoria) e la partecipazione dei comunicandi agli effetti salutari del sacrificio eucaristico (e. ...
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beato
agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. beatus, propr. part. pass. di beare]. – 1. Che gode o si suppone e si spera che goda la visione di Dio in paradiso: le anime b.; gli angeli b.; E vederai color che [...] del Vangelo esalta invece coloro che rinunciano spontaneamente alle ricchezze o accettano rassegnatamente la povertà per amore di Dio (la frase è spesso citata nella forma latina: beati pauperes spiritu; per le altre proclamazioni, v. beatitudine). 3 ...
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signore
signóre (ant. segnóre) s. m. [lat. senior -ōris «uomo anziano, d’età tra i 45 e i 60 anni» (compar. di senex «vecchio»), già usato nel lat. tardo come titolo distintivo e onorifico]. – 1. a. [...] te presa Fu l’alta mente del baron toscano (Poliziano). d. Con uso antonomastico (anche qui come equivalente del lat. dominus), Dio: pregare, ringraziare il S.; sia fatta la volontà del S.; che il S. lo assista; addormentarsi nel bacio del S., morire ...
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invocare
v. tr. [dal lat. invŏcare, comp. di in-1 e vocare «chiamare»] (io invòco, tu invòchi, ecc.). – 1. Chiamare con tono di preghiera, o con fervore d’affetto, di venerazione, di fede e sim., soprattutto [...] per avere assistenza, aiuto, conforto: i. Dio o il nome di Dio; i. la Madonna, i Santi; Invoco lei [la Vergine] che ben sempre rispose, Chi la chiamò con fede (Petrarca); i. la mamma lontana; il poeta invoca la Musa perché lo ispiri. 2. Con compl. di ...
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Nelle religioni monoteistiche, essere supremo, concepito e spesso adorato universalmente come eterno, creatore e ordinatore dell’Universo. Nelle religioni politeistiche, ciascuno degli esseri venerati come superiori all’uomo, dotati di personalità...
divinità Essenza, natura divina. Nel cristianesimo è riconosciuta alle persone della Trinità: Padre, Figlio e Spirito Santo. In senso più ampio, essere divino, dio, con riferimento alle figure delle mitologie antiche e delle religioni politeiste.