rilevare
(ant. relevare) v. tr. [lat. relĕvare «sollevare, rialzare», comp. di re- e levare: v. levare] (io rilèvo, ecc.). – 1. a. Levare, togliere di nuovo: s’era già messo il cappello in capo, ma se [...] si rilevò in volo; si è rilevato il vento; più largo fu Dio a dar sé stesso Per far l’uom sufficiente a rilevarsi (Dante); questo non rileva nulla; rileva molto, poco se ...; dove Dio sanza mezzo governa, La legge natural nulla rileva (Dante); Sai ...
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dono
dóno s. m. [lat. dōnum] (pl. dóni, ant. le dónora). – 1. a. L’atto del donare: fare un d.; dare una cosa in d., donarla (il contr., ricevere in dono). b. Più spesso, la cosa donata: dare, offrire [...] . dello Spirito Santo, gli abiti soprannaturali infusi (Sapienza, Intelletto, Scienza, Consiglio, Fortezza, Pietà e Timor di Dio) che conferiscono all’anima una speciale sensibilità agli stimoli dello Spirito Santo; d. preternaturali, i privilegi che ...
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cielo
cièlo s. m. [lat. caelum; in grafia tarda coelum]. – 1. La volta emisferica che sembra limitare verso l’alto la nostra visione e la cui base circolare sembra posare sull’orizzonte (in astronomia [...] essere al settimo c., e sim. 4. a. Paradiso, sede di Dio e dei beati: la gloria del c.; ascendere, essere assunto in c.; dell’orazione domenicale. b. Spesso con riferimento indiretto a Dio, alla Divina Provvidenza: pregare il c.; rassegnarsi ai voleri ...
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finestra
finèstra (ant. fenèstra) s. f. [lat. fenĕstra]. – 1. a. Apertura nei muri esterni di un edificio, destinata a dare luce e aria agli ambienti interni e a consentire la vista da questi ultimi [...] viene dalle fessure è pericoloso; chi non l’ha all’uscio l’ha alla f., ognuno ha le sue infelicità; Dio serra un uscio e apre una f., Dio leva un bene per darne un altro. 2. Apertura in genere, non determinata: a cannonate aprirono una f. nelle mura ...
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paradiso2
paradiṡo2 s. m. [dal lat. paradisus (che solo nel lat. tardo, della Chiesa, acquista le accezioni rimaste poi tradizionali), e questo dal gr. παράδεισος «giardino, parco», voce d’origine iranica: [...] grazia (parlando di bambini, più spesso è volato in p.), ma anche, in genere, per dire che una persona è morta; e analogam., Dio l’ha voluto (o voluta) in p., e sim.; meritarsi, guadagnarsi il p., con buone azioni o con le sofferenze terrene; perdere ...
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pinzochero
pinzòchero (o pinzòcchero; anche pizzòcchero e altre var.) s. m. (f. -a) [dal lat. mediev. pinzocarus, affine a bizochus (v. bizzoco) e, come questo, di etimo incerto]. – 1. ant. Nel medioevo, [...] (Pellico); più frequente il femm.: la faccia d’una pinzocchera per giusta punizione di Dio è sempre disamena, repulsiva, spiacente (Bersezio); i rosarii sgranati senza tregua dalle dita delle pinzochere (Moravia). ◆ Accr. e pegg. pinzocheróne (f. -a ...
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pio1
pio1 agg. [dal lat. pius]. – 1. a. Che prova, mostra o rispecchia un profondo sentimento di fede e di devozione religiosa: una p. persona o una persona p.; Te ... Saluta il bronzo che le turbe pie [...] sim.: p. pubblicazioni; letture pie. 2. a. letter. Che prova e mostra devozione profonda, reverente ossequio verso i genitori, la patria, Dio, secondo il sign. della pietas (v.) latina: il pio Enea. b. Che sente e dimostra sentimenti di pietà, carità ...
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bonta
bontà (ant. bontade, bonità, bonitade, bonitate, e altre var.) s. f. [lat. bonĭtas -atis, der. di bonus «buono»]. – 1. a. L’essere buono; carattere di chi è d’animo buono e gentile, e particolarm. [...] carattere; vi sono grato per la vostra b.; fare un atto di b.; confidare nella b. di Dio; la B. infinita o divina, la somma B., Dio stesso. b. Sentimento e dimostrazione di benevolenza: accogliere, trattare con b.; quindi anche cortesia, gentilezza e ...
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naos
nàos s. m. [adattam. del gr. ναός, der. di ναίω «abitare»]. – Nell’architettura classica, l’«abitazione» di un dio, cioè il tempio o la parte più interna del tempio greco dove era posta la statua [...] del dio. Per analogia, nell’architettura bizantina, nome con cui s’indicavano le parti della chiesa destinate alla celebrazione liturgica, cioè il tabernacolo e il presbiterio. ...
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opera
òpera (ant. o poet. òpra; ant. òvra) s. f. [lat. ŏpĕra «lavoro (in senso astratto, come attività); prestazione di lavoro; giornata di lavoro, nei campi; lavoratore a giornata»; è il plur. collettivo [...] . ampio, come azione, lavoro, di cui è spesso sinon., ma con valore anche più generico: l’o. dell’uomo; l’o. creatrice di Dio; non basterebbe l’o. di cento operai; ci vorrebbe l’o. d’un chirurgo, d’un meccanico; bisogna lasciare che il tempo compia l ...
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Nelle religioni monoteistiche, essere supremo, concepito e spesso adorato universalmente come eterno, creatore e ordinatore dell’Universo. Nelle religioni politeistiche, ciascuno degli esseri venerati come superiori all’uomo, dotati di personalità...
divinità Essenza, natura divina. Nel cristianesimo è riconosciuta alle persone della Trinità: Padre, Figlio e Spirito Santo. In senso più ampio, essere divino, dio, con riferimento alle figure delle mitologie antiche e delle religioni politeiste.