scienza
sciènza s. f. [dal lat. scientia, der. di sciens scientis, part. pres. di scire «sapere»]. – 1. Il fatto di sapere, di conoscere qualche cosa; notizia, conoscenza: come ’l mio corpo stea Nel [...] dal carattere pratico legato alla didattica; la sc. dell’assoluto, la filosofia; le sc. dell’essere, l’ontologia; la sc. di Dio, la teologia; le sc. del bello, l’estetica, ecc. Raggruppamenti più ampî, sorretti da una lunga tradizione ma fondati su ...
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teoantropologia
s. f. Concezione teologica che sottolinea la possibilità della persona umana di assimilarsi a Dio. ◆ «L’uomo vale quanto Dio. Perché, come dice Dante, può indiarsi: essere come Lui». [...] presto una di teoantropologia: un termine di mio conio che esprime la tensione dell’uomo a indiarsi, a diventare come Dio» [don Luigi Verzé intervistato da Aldo Cazzullo]. (Corriere della sera, 2 febbraio 2005, p. 11, Cronache).
Composto dal confisso ...
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teopolitica
(teo-politica), s. f. L’intreccio tra istanze religiose e politiche. ◆ Siamo nell’era della «teopolitica». Propongo questo neologismo per definire la tendenza a fondere, o a confondere, religione [...] teologia politica, non solo da quella islamica ma da qualunque dottrina che abbia come fondamento l’idea che la legge di Dio debba governare l’umanità. Si tratta, afferma il politologo americano Mark Lilla, di un istinto antico destinato a sfidare la ...
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timorato
agg. [dal lat. tardo timoratus]. – Di solito nella locuz. t. di Dio, che ha timore di Dio e che pertanto opera in modo da non offenderlo (v. timore): è una brava figliola, t. di Dio; anche usato [...] assol., senza sostanziale diversità di sign.: una giovane t.; una coscienza t.; per quanto buona tu possa essere, timorata, rispettosa di tutti i santi comandamenti, ... (Pirandello). ◆ Avv. timorataménte, ...
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angelo
àngelo (o àngiolo; ant. àgnolo) s. m. [lat. tardo angĕlus, dal gr. ἄγγελος «messaggero, angelo», usato dai traduttori greci dell’Antico Testamento per rendere l’ebraico mal’āk «messaggero, ministro»]. [...] sul sesso degli a., in senso fig., discutere su questioni insolubili o inutili. A. custode, protettore e compagno che Dio assegna ai singoli uomini (secondo una concezione presente anche nella religione babilonese e nello zoroastrismo); in senso fig ...
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penitenza
penitènza (ant. penitènzia) s. f. [dal lat. paenitentia (o poenitentia), der. di paenitere «pentirsi»]. – 1. a. Pentimento, senso di rincrescimento per un errore fatto (o per una serie di errori), [...] non si trattasse di peccati irremissibili) e stabilire il castigo con cui espiare la colpa e meritare il perdono di Dio; senza penitenza, ant. o raro, senza essersi pentito oppure senza essersi confessato e avere quindi ricevuto l’assoluzione. c. La ...
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bestemmia
bestémmia s. f. [lat. tardo blasphēmia, dal gr. βλασϕημία, rifatto secondo il verbo bestemmiare]. – 1. Espressione ingiuriosa e irriverente contro Dio e i santi e le cose sacre: b. è un parlare [...] una b. semplice, costituita da mera ingiuria, una b. imperativa, se esprima desiderio di un male a Dio; e inoltre una b. immediata, rivolta a Dio direttamente, e mediata, contro la Vergine, i santi, le cose sacre. 2. estens. a. Ingiuria, espressione ...
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sabaoth
〈sabaòt〉 o 〈sàbaot〉 s. ebr. – Traslitterazione del termine ṣĕbā’ōt (plur. di ṣābā «esercito»), presente nella locuz. biblica Yahweh Ṣĕbā’ōt «dio degli eserciti», che celebra in Dio la prerogativa [...] la forma Dominus sabaoth, passata inoltre nella liturgia della Messa (Sanctus, sanctus, sanctus, Dominus Deus sabaoth), venendo però preferibilmente interpretata dalla teologia cattolica come «Signore Dio dell’universo», cioè di tutto il creato. ...
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sabato
sàbato (ant. o region. sàbbato) s. m. [lat. sabbătum, dal gr. σάββατον, e questo dall’ebr. shabbāt «(giorno di) riposo»]. – Sesto giorno della settimana, l’ultimo lavorativo per alcune categorie [...] sabato che viene!, iron. o scherz. per alludere a tempo molto lontano o per significare che un fatto non si verificherà mai; Dio non paga il s. (con riferimento alla consuetudine ormai non più diffusa di pagare i salarî il sabato sera), la punizione ...
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creatore
creatóre s. m. e agg. [dal lat. creator -oris, der. di creare «creare»]. – 1. Chi crea o ha creato, riferito per antonomasia (e scritto per lo più con iniziale maiuscola) a Dio, in quanto autore [...] .: andare, tornare al c., morire; mandare, spedire al c., uccidere. Come agg., del Creatore, della creazione: l’opera creatrice di Dio; Chiniam la fronte al Massimo Fattor, che volle in lui Del creator suo spirito Più vasta orma stampar (Manzoni). 2 ...
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Nelle religioni monoteistiche, essere supremo, concepito e spesso adorato universalmente come eterno, creatore e ordinatore dell’Universo. Nelle religioni politeistiche, ciascuno degli esseri venerati come superiori all’uomo, dotati di personalità...
divinità Essenza, natura divina. Nel cristianesimo è riconosciuta alle persone della Trinità: Padre, Figlio e Spirito Santo. In senso più ampio, essere divino, dio, con riferimento alle figure delle mitologie antiche e delle religioni politeiste.