indimostrato
agg. [comp. di in-2 e part. pass. di dimostrare]. – Non dimostrato, che non ha avuto convincente dimostrazione: l’ipotesi, anche se persuasiva, è rimasta finora indimostrata. ...
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metodo
mètodo s. m. [dal lat. methŏdus f., gr. μέϑοδος f., «ricerca, indagine, investigazione», e anche «il modo della ricerca», comp. di μετα- che include qui l’idea del perseguire, del tener dietro, [...] , a partire dal modello offerto dalla geometria di Euclide, procede da assiomi e definizioni alla costruzione e dimostrazione di teoremi, cui possono far seguito varî corollarî; m. ipotetico-deduttivo, quello che, partendo da affermazioni razionali ...
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indisputabile
indisputàbile agg. [dal lat. tardo indisputabĭlis], non com. – Di cui non si può disputare, che non può essere oggetto di disputa, perché evidente o certissimo: una verità i., una dimostrazione [...] indisputabile ...
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evemerismo
s. m. – La dottrina razionalistica dello scrittore greco Evemero (4°-3° sec. a.C.), secondo la quale gli dèi non sarebbero altro che potenti sovrani o eroi del passato, che erano riusciti, [...] dagli antichi greci e poco diffusa nel mondo romano, la dottrina fu accolta invece dagli apologisti cristiani come dimostrazione della falsità del politeismo, e ha tuttora non poca fortuna come teoria esplicativa nella moderna storia delle religioni ...
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evidente
evidènte agg. [dal lat. evĭdens -entis, der. di videre «vedere», col pref. e-1]. – Che si vede bene e distintamente: la sua gioia era e.; lo sbaglio è e.; manifesto, chiaro, che non lascia dubbî: [...] due descritti di sopra stessero ivi ad aspettar qualcheduno era cosa troppo e. (Manzoni); di cosa che non ha bisogno di dimostrazione: principî e.; la verità è e.; è e. che hai torto; stile e., che rappresenta ed esprime con chiarezza e immediatezza ...
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logica
lògica (ant. lòica) s. f. [dal lat. logĭca, gr. λογική (sottint. τέχνη «arte»), dall’agg. λογικός: v. logico1]. – 1. Nel pensiero greco classico, la scienza del logos, ossia del pensiero in quanto [...] loro connesse e si sviluppino con razionale procedimento l’una dall’altra; quindi, giustezza di ragionamento: condurre una dimostrazione con logica, con l. perfetta, serrata, sottile, severa, inesorabile; discorso pieno di l., o privo di l., senza ...
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ravvalorare
v. tr. [comp. di r- e avvalorare] (io ravvalóro, ecc.). – 1. non com. Aumentare il valore; rafforzare, convalidare: questo argomento ravvalora la mia dimostrazione; la solitudine ... ravvalora [...] e rimette in opera l’immaginazione (Leopardi). 2. letter. Rimettere in valore, in vigore: se pure non fossero state ravvalorate le leggi di Licurgo (Leopardi) ...
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enunciare
(o enunziare) v. tr. [dal lat. enuntiare, comp. di e-1 e nuntiare «annunciare», der. di nuntius «messaggio»] (io enùncio o enùnzio, ecc.). – Esprimere, manifestare un concetto, esporre lo stato [...] e in forma studiata: e. il proprio pensiero, le proprie idee o conclusioni; e. i fatti; in partic., e. un teorema, formularne con precisione i dati che saranno poi svolti nella dimostrazione; similmente, e. un tema, un argomento da sviluppare. ...
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senso comune
sènso comune locuz. usata come s. m. [dal lat. sensus communis]. – 1. Espressione filosofica, che traduce il greco di Aristotele κοινὴ αἴσϑησις «sensazione comune», con cui si designa l’atto [...] libertà dell’agire) e della religione (per es. l’idea dell’essere divino), che sarebbero così sottratti tanto alla dimostrazione quanto alla critica della ragione. 3. Nell’uso corrente, la normale intelligenza delle cose, che sarebbe comune a ogni ...
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enunciato
s. m. [propr., part. pass. di enunciare, sostantivato con valore neutro]. – In generale, le parole con cui si enuncia una questione, un problema, un argomento: formulare, dettare l’e. del tema [...] e costituenti insieme con questa il teorema, nelle quali si dichiara che cosa s’intende dimostrare (tesi) e sotto quali condizioni preliminari (ipotesi). Nella logica, ogni proposizione di cui ha senso dire che è vera o che è falsa. In linguistica ...
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Filosofia
Processo logico-discorsivo (dal gr. apodissi) in virtù del quale si arriva a garantire la validità di un enunciato.
La nozione di d. venne introdotta da Aristotele che la definì come quella forma speciale di sillogismo che deduce una...
dimostrazione (demonstrazione)
Bruna Cordati Martinelli
Vocabolo caratteristico del linguaggio prosastico; lo si trova infatti una sola volta nella Commedia, mentre è abbastanza frequente nel Convivio. Esso presenta sempre il significato di...