variet๠s. f. [dal lat. varietas -atis]. - 1. a. [qualità di più cose che sono diverse tra loro: v. di opinioni, di gusti] ≈ differenza, disuguaglianza, diversità. ↔ coincidenza, corrispondenza, identità, [...] uguaglianza, unicità, unità. ↓ convergenza, somiglianza. b. [qualità di una cosa singola che è diversa negli elementi che la compongono: la v. del paesaggio] ≈ diversità, eterogeneità. ↔ monotonia, omogeneità, ...
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vedere /ve'dere/ [dal lat. vidēre] (pres. indic. védo [lett. véggo, ant. o poet. véggio], védi [ant. véi, vé'], véde, vediamo [ant. o poet. veggiamo], vedéte, védono [lett. véggono, ant. o poet. véggiono]; [...] che il secondo verbo sembra più un vedere dall’esterno, mentre il primo un vedere internamente.
Capire e prestare attenzione - La differenza tra un livello maggiore o minore di attenzione spicca negli usi estens. o fig. di v. e guardare, laddove al ...
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amore /a'more/ s. m. [dal lat. amor -ōris]. - 1. [sentimento di viva affezione verso una persona] ≈ ↑ adorazione, culto, idolatria, passione. ↓ affetto, (non com.) affezione, amorevolezza, attaccamento, [...] l’ital. preferirebbe qualcosa come un abbraccio, affettuosamente, saluti affettuosi e sim.) e con la frequente, ancorché errata, trad. dell’ingl. to like (v. tr., a differenza del v. intr. ital. «piacere») con l’ital. amare (di analoga costruzione ma ...
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flusso s. m. [dal lat. fluxus -us]. - 1. [lo scorrere di un fluido lungo un condotto, un tracciato, ecc.: il f. delle acque in un canale] ≈ scorrimento. ‖ circolazione. 2. (fig.) a. [movimento continuo [...] il f. della gente per le vie del centro] ≈ andirivieni, circolazione, passaggio, traffico, viavai. ● Espressioni: flusso di cassa [differenza positiva fra entrate e uscite, che, in un'impresa, staziona in cassa e può essere investita] ≈ cash flow. b ...
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arrivare [lat. ✻arripare, propr. "giungere a riva"]. - ■ v. intr. (aus. essere) 1. [raggiungere il luogo stabilito, toccare il termine di un viaggio, il traguardo di una gara e sim.: la zia arriverà da [...] ) è il termine corretto con sogg. inanimati (nel qual caso significa «verificarsi» o «accadere all’improvviso»), a differenza di arrivare. Pervenire è usato per lo più nella lingua burocr. (le domande devono pervenire all’ufficio competente entro e non ...
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ci avv. [lat. tardo hīce per hīc "qui"]. - 1. [per formare compl. di stato o moto a luogo, in questo o in quel luogo: ci rimase per due anni; non ci andrai più] ≈ colà, ivi, là, li, (lett.) vi. 2. (estens.) [...] [in ciò, a ciò, su ciò, con verbi di stato e di moto: non c'é differenza; ci passa vicino la ferrovia] ≈ (lett.) vi. ...
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ascoltare v. tr. [lat. volg. ✻ascultare, per il class. auscultare] (io ascólto, ecc.). - 1. [prestare ascolto a qualcosa, anche assol.: a. una predica; non fare commenti e a.!] ≈ (stare a) sentire, stare [...] il testo di quella canzone. In genere a. implica un maggior coinvolgimento del soggetto rispetto a sentire e pertanto, a differenza di quest’ultimo verbo, non si presta a costruzioni passivanti quali: si sentono strani rumori; si sentiva un suono ...
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sensibile /sen'sibile/ [dal lat. sensibĭlis "percettibile; dotato di sensi"; in alcuni sign., è influenzato dal fr. sensible]. - ■ agg. 1. a. [che è conoscibile attraverso i sensi: gli oggetti s.] ≈ ‖ [...] . 2. (estens.) [che viene percepito con una certa evidenza: c'è una s. differenza] ≈ apprezzabile, avvertibile, notevole, percepibile, percettibile, ragguardevole, rilevante. ↑ consistente, macroscopico, palmare, sostanzioso. ↔ leggero, lieve ...
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vi avv. [lat. ĭbi "ivi", con valore anche pronominale, analogam. a ci], lett. - 1. [per formare compl. di stato o moto a luogo, in questo o in quel luogo: vi rimase per due anni; non vi andai più] ≈ ci, [...] (lett.) colà, ivi, là, lì. 2. (estens.) [in ciò, a ciò, su ciò, con verbi di stato e di moto: non vi è differenza; vi passa vicino la ferrovia] ≈ ci. ...
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conoscere /ko'noʃere/ (o cognoscere) [lat. cognoscĕre, der. di (g)noscĕre "conoscere", col pref. con-] (io conósco, tu conósci, ecc.; pass. rem. conóbbi, conoscésti, ecc.; part. pass. conosciuto). - ■ [...] insieme di nozioni, è talora intercambiabile con sapere, anche se il secondo verbo è assai più frequente e può reggere, a differenza del primo, diversi tipi di subordinata (che, come, perché, quando, se ecc.: so che sei appena tornato da Londra; non ...
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In matematica, il risultato dell’operazione di sottrazione.
Si chiama d. finita prima o brevemente d. prima di una funzione f(x), e si indica con il simbolo Δf(x), l’incremento da essa subito quando alla variabile indipendente x si dà l’incremento...
differenza
Fernando Salsano
In astratto significa il " differire " tra due o più elementi, come in Cv I XI 3 Sì come la parte sensitiva de l'anima ha suoi occhi, con li quali apprende la differenza de le cose in quanto elle sono di fuori...