limitato
agg. [part. pass. di limitare2]. – 1. a. Circoscritto, ristretto entro certi limiti (per lo più in senso fig.), che non oltrepassa o non può oltrepassare una determinata misura: assegnare un [...] nella quale i soci rispondono soltanto nei limiti delle proprie quote di partecipazione, che non possono essere (a differenza che nella società per azioni) rappresentate da azioni. b. Usato assol., significa spesso ristretto, scarso, angusto: i miei ...
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ridotto2
ridótto2 (ant. ridutto, redutto) s. m. [der. di ridurre; cfr. la voce prec.]. – 1. Posto, luogo dove più persone si riducono, cioè si riuniscono, per lo più abitualmente: le sue ville erano [...] per conversare e fumare; attualmente è situato di preferenza fra l’atrio d’ingresso e la sala di rappresentazione, a differenza di quanto avveniva nei teatri dei secoli scorsi in cui si trovava di regola al primo piano, al livello dei palchetti ...
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uniformita
uniformità s. f. [dal lat. tardo uniformĭtas -atis]. – 1. a. L’essere uniforme, la qualità e condizione di cosa o di comportamento uniforme: u. di un terreno, di un paesaggio; u. del moto, [...] si nota scarsa uniformità. 2. Grado di u., nell’analisi granulometrica di un aggregato, in partic. di una sabbia, la differenza tra le percentuali di aggregato che passano attraverso i due stacci aventi dimensioni della maglia pari a 1,33 d e a 0 ...
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empiriocriticismo
s. m. [comp. di empiri(smo) e criticismo]. – Indirizzo filosofico affermatosi, soprattutto in Germania, nella seconda metà del sec. 19° per opera di R. Avenarius (1843-1896) e di E. [...] quanto tali, non sono né entità fisiche né entità psichiche), e nello stesso tempo «critico», in quanto, a differenza dell’empirismo o del positivismo volgare, intende determinare i limiti di validità della scienza stessa: i concetti scientifici non ...
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raion
ràion s. m. [dall’ingl. rayon, marchio di fabbrica]. – Nome, usato spesso come sinon. di seta artificiale, di una classe di fibre tessili artificiali ottenute dalla cellulosa attraverso varî sistemi [...] sono il processo alla nitrocellulosa, il processo al cuprammonio e il processo all’acetato (in quest’ultimo, a differenza di quanto avviene in tutti gli altri, la cellulosa non viene rigenerata e il filato prodotto risulta essere costituito ...
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eteromero
eteròmero agg. [comp. di etero- e -mero]. – In botanica, detto di verticilli fiorali aventi numero di pezzi disuguale (per es., il pistillo delle solanacee che ha due soli carpelli, mentre [...] gli stami, i petali e i sepali sono 5). Anche, del tallo di alcuni licheni in cui si osserva una netta distinzione fra gli strati occupati dai gonidî e dal micelio (a differenza dei talli omomeri). ...
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sporidio
sporìdio s. m. [lat. scient. sporidium, der. del gr. σπορά «seme», qui «spora», con suffisso dim.]. – In botanica, spora prodotta dal promicelio delle ustilaginali e delle uredinali. ◆ Dim. [...] sporidìolo, senza differenza di significato. ...
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ponentino2
ponentino2 s. m. [dim. di ponente1]. – Nome dato a Roma alla brezza di mare che spira sulle coste laziali durante il giorno nella stagione estiva, in conseguenza della differenza di riscaldamento [...] tra terra e mare: quella brezza di mare detta «ponentino» che anche nelle più torride giornate estive non manca mai di levarsi verso le due del pomeriggio e di spirare attraverso la città (Soldati) ...
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contropressione
contropressióne s. f. [comp. di contro- e pressione]. – In fluidodinamica, pressione che si oppone alla fuoriuscita di un fluido da un’apertura; più in partic., il termine indica sia [...] il valore assoluto della pressione a valle dell’apertura, sia la differenza tra questa e quella a monte. ...
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programma
s. m. [dal lat. tardo programma -mătis, gr. πρόγραμμα -ματος, der. di προγράϕω, propr. «scrivere prima»] (pl. -i). – 1. Enunciazione particolareggiata, verbale o scritta, di ciò che si vuole [...] o le operazioni di entrata e uscita, di ricerca e registrazione dei dati; p. di elaborazione, programma che, a differenza dei programmi di controllo, è destinato all’elaborazione e alla risoluzione dei problemi; p. principale, il modulo iniziale di ...
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In matematica, il risultato dell’operazione di sottrazione.
Si chiama d. finita prima o brevemente d. prima di una funzione f(x), e si indica con il simbolo Δf(x), l’incremento da essa subito quando alla variabile indipendente x si dà l’incremento...
differenza
Fernando Salsano
In astratto significa il " differire " tra due o più elementi, come in Cv I XI 3 Sì come la parte sensitiva de l'anima ha suoi occhi, con li quali apprende la differenza de le cose in quanto elle sono di fuori...