eterodina
s. f. [dall’ingl. heterodyne, comp. di hetero- «etero-» e del tema del gr. δύναμις «forza»]. – In elettronica, generatore le cui oscillazioni vengono sovrapposte ad altre di frequenza diversa [...] allo scopo, in generale, di ottenere per battimento una terza oscillazione, di frequenza pari alla somma o alla differenza delle altre due. È spec. adoperata in radiotecnica, per la rivelazione di una radioonda non modulata (rivelatore a e.), e in ...
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pompa1
pómpa1 s. f. [dal fr. pompe, che è dall’oland. pompe (o ingl. pump), di origine onomatopeica]. – 1. Genericamente, macchina operatrice destinata a sollevare o comunque a spostare liquidi o aeriformi, [...] trasporto attivo di certi ioni (Na+, K+, Ca2+, ecc.) attraverso la membrana delle cellule per mantenere costante, nonostante il processo osmotico, la differenza di concentrazione tra l’interno delle cellule e l’ambiente esterno. ◆ Dim. pompétta (v.). ...
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ragione
ragióne s. f. [lat. ratio -onis (der. di ratus, part. pass. di reri «fissare, stabilire»), col sign. originario di «conto, conteggio»]. – 1. a. La facoltà di pensare, mettendo in rapporto i concetti [...] soprattutto nelle espressioni r. di una progressione aritmetica e r. di una progressione geometrica, numero esprimente la differenza e, rispettivamente, il rapporto costante tra ciascun termine e il precedente. Appartengono alla matematica anche le ...
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eterodonte
eterodónte agg. [comp. di etero- e -odonte]. – Propr., che ha denti diversi: mammiferi e., quelli che (a differenza degli omodonti, come i cetacei) hanno denti in numero limitato e distinti, [...] procedendo dalla parte anteriore a quella posteriore di ciascuna mascella, in incisivi, canini, premolari e molari; conchiglie e., le conchiglie di quei molluschi lamellibranchi che hanno i denti di ingranaggio ...
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omeopatia
omeopatìa s. f. [comp. di omeo- e -patia, sul modello del ted. Homöopathie]. – Dottrina medica e prassi terapeutica inaugurata dal medico ted. S. Hahnemann (1755-1843), che coniò il termine [...] e denominò Allopathie (in ital. allopatia) la terapia classica: a differenza di questa, si basa sul principio (espresso nell’aforisma similia similibus curantur «i simili si curano con i simili») per il quale le varie forme morbose vanno curate ...
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para-dimissioni
s. f. pl. Dimissioni fittizie, prive della reale volontà di lasciare un incarico. ◆ [tit.] Le para-dimissioni [testo] È ufficiale: abbiamo inventato le para-dimissioni. Diconsi tali le [...] ministro o un parlamentare annuncia solennemente di voler lasciare la sua poltrona, senza averne però la benché minima intenzione. La differenza con le dimissioni autentiche sta in una parolina, che non si trova mai nelle para-dimissioni: l’aggettivo ...
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eterofillia
eterofillìa s. f. [der. di eterofillo]. – In botanica, differenza di forma che si osserva, a livelli differenti del fusto, tra i nomofilli di alcune piante, spesso in rapporto a fattori fisiologici [...] interni o a fattori ecologici (come si verifica, per es., in alcune piante acquatiche, le cui foglie sommerse, o idrofilli, sono finemente laciniate, mentre le foglie emerse, o aerofilli, hanno lembo intero ...
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gggente
s. f. inv. (iron. scherz.) Massa, gente comune, popolo. ◆ basta guardare [Tony] Blair in televisione ai Comuni per capire subito il perché. Come sguscia e sgattaiola e scodinzola espansivo in [...] che a lei resti ben poco tempo per governare sul serio, dopo tutta questa full-immersion con la «gggente». Che differenza c’è fra il fare «marketing» e la buona amministrazione? Pausa di riflessione: «Credo che siano la stessa cosa». (Emanuela ...
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ci1
ci1 pron. e avv. [lat. tardo hīce per hīc «qui»]. – 1. pron. pers. Si considera vera particella pronominale solo quando concorre alla declinazione del pron. pers. noi, come compl. oggetto (egli ci [...] In locuz. verbali, con valore indeterminato: ci vuole, occorre: ci vuol altro!; mi ci vorrebbe un sacco di soldi; ci corre, passa differenza: ci corre da lui a te!; starci, essere d’accordo nel prender parte comune in un’impresa: io ci sto, credo che ...
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incognito
incògnito agg. e s. m. [dal lat. incognĭtus, comp. di in-2 e cognĭtus, part. pass. di cognoscĕre «conoscere»]. – 1. agg. Non noto, non conosciuto (e s’intende di solito che non è conosciuto [...] da una determinata persona o anche da più persone, a differenza di ignoto che significa propr. «sconosciuto a tutti, di cui non si sa assolutamente nulla»): l’animo di quel ch’ode, non posa Né ferma fede per essempro ch’aia La sua radice i. e ascosa ...
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In matematica, il risultato dell’operazione di sottrazione.
Si chiama d. finita prima o brevemente d. prima di una funzione f(x), e si indica con il simbolo Δf(x), l’incremento da essa subito quando alla variabile indipendente x si dà l’incremento...
differenza
Fernando Salsano
In astratto significa il " differire " tra due o più elementi, come in Cv I XI 3 Sì come la parte sensitiva de l'anima ha suoi occhi, con li quali apprende la differenza de le cose in quanto elle sono di fuori...