diesisdïèṡis s. m. [dal lat. diĕsis, gr. δίεσις «passaggio, intervallo» der. di διΐημι «far passare», comp. di διά «attraverso» e ἵημι «mandare»]. – 1. Segno musicale (♯) che, anteposto a una nota, [...] dello stesso nome che ricorrono nel pezzo; un doppio d. (♯♯) indica l’alterazione di due semitoni. Sia il diesis sia il doppio diesis vengono annullati con il segno del bequadro (v.). 2. Presso i Greci, significava un vero e proprio intervallo, più ...
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scala
s. f. [lat. tardo scala -ae (nel lat. class. soltanto al plur., scalae -arum), der. di scandĕre «salire»]. – 1. Termine generico per indicare varî tipi di strutture fisse o mobili, a scalini o [...] in senso ascendente anche il fa, dando origine alla scala minore melodica la-si-do-re-mi-fa diesis-sol diesis-la, mentre discendendo la scala ritornava alla conformazione originaria naturale, cioè senza alterazioni. Nel linguaggio com., fare le ...
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diatonia
diatonìa s. f. [tratto da diatonico]. – In musica, passaggio diretto del suono dall’uno all’altro grado della scala fondamentale (per es., dal do al re, al mi, al fa, ecc. nel tono di do maggiore; [...] o dal do diesis al re diesis, al mi naturale, al fa diesis, ecc. nel tono di do diesis minore). ...
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tono1
tòno1 (ant. tuòno) s. m. [dal lat. tonus, gr. τόνος, propr. «tensione», affine a τείνω «tendere»]. – 1. a. In linguistica, accento musicale e, con valore più generico, accento in generale (anche [...] della scala cromatica: di qui una serie di toni corrispondenti ai gradi della scala cromatica (do maggiore e do minore, do diesis maggiore e do diesis minore, re maggiore e re minore, ecc.). Si dicono t. relativi un tono maggiore e un tono minore che ...
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accidente
accidènte s. m. [dal lat. accĭdens -entis, part. pres. di accidĕre «accadere»]. – 1. a. Ciò che accade, e in partic. ciò che accade fortuitamente, senza una ragione apparente; avvenimento imprevisto, [...] o discendente, di uno o di due semitoni, dei suoni della scala tonale, e cioè, rispettivamente, il diesis (♯) e il doppio diesis per le alterazioni ascendenti, il bemolle (♭) e il doppio bemolle per quelle discendenti; accidenti in chiave, quelli ...
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enarmonia
enarmonìa s. f. [tratto da enarmonico]. – 1. Nel sistema musicale degli antichi Greci, l’uso di intervalli diversi dai diatonici e dai cromatici, e riducibili al quarto di tono; tale uso era [...] limitato nel cosiddetto genere enarmonico. 2. Nel sistema musicale moderno, basato sulla scala temperata equabile, il rapporto di due suoni che, pur avendo diversa denominazione, hanno la stessa altezza: per es., fa e mi diesis, si e do bemolle, do ...
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diesare
dieṡare v. tr. [der. di diesis] (io dïèṡo, ecc.). – Nel linguaggio musicale, alterare il valore di una nota con l’apposizione di un diesis, semplice o doppio (anche diesizzare). ...
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diesi
dïèṡi s. f. [dal lat. diĕsis: v. diesis]. – Nella metrica italiana, passaggio dalla fronte alla sirima nella stanza della canzone, quasi sempre segnalato dalla rima baciata tra l’ultimo verso della [...] fronte e il primo della sirima o dal netto mutamento del sistema di rime ...
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temperato
agg. [dal lat. temperatus, propr. part. pass. di temperare (v. temperare)]. – Nei sign. che seguono (a eccezione del sign. 3), la variante temprato non è usata nella lingua odierna, ed è anche [...] in cui è stato attuato il temperamento equabile della scala, cioè l’identificazione dei suoni alterati (do diesis con re bemolle, re diesis con mi bemolle, ecc.) che determina la divisione dell’ottava in dodici semitoni perfettamente uguali: suoni t ...
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terza
tèrza s. f. [femm. sostantivato di terzo]. – 1. In relazione col valore e sign. di numerale ordinale di terzo, per ellissi di un sostantivo: a. La terza classe di una scuola: fare, frequentare [...] minore: es. do-mi bemolle), o di due semitoni diatonici (terza diminuita: es. do diesis-mi bemolle) o di due toni e un semitono cromatico (terza aumentata: es. do-mi diesis). b. In un accordo, la nota posta a distanza di terza dalla fondamentale; per ...
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È un segno del sistema musicale moderno, che viene adoperato per indicare che la nota davanti la quale esso è posto deve essere elevata di un semitono. Tale alterazione non porta alcun cambiamento al nome della nota.
Il diesis può essere collocato,...
diesis
Raffaello Monterosso
Il termine, che nella teoria musicale moderna indica l'innalzamento per semitono cromatico di un grado qualsiasi della scala diatonica, fu usato nella musicografia greca per designare invece la suddivisione del...