albero2
àlbero2 s. m. [lat. arbor -ŏris]. – 1. a. Pianta perenne legnosa, con fusto colonnare, cioè più o meno cilindrico (chiamato tronco o, se porta solo foglie come nelle palme, stipite), che verso [...] lo scopo di diffondere il rispetto e l’amore per le piante. Denominazioni partic.: a. nel quale si mette in evidenza un nodo, detto radice o origine, cui si assegna il livello piombo; a. di Diana, l’amalgama d’argento; a. di Giove, lo stagno ...
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paternita
paternità s. f. [dal lat. tardo paternĭtas -atis, der. di paternus «paterno»]. – 1. a. Condizione di padre; il fatto d’esser padre, o d’essere il padre, e quindi il rapporto di parentela che [...] del padre indicato, in documenti o altrove, come elemento delle generalità d’una persona: manca l’indicazione della p.; nome, cognome, p un dipinto; i settenari ipnotici e percussivi del Dettod’Amore, ... poemetto di probabile p. dantesca (Giuseppe ...
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sedere2
sedére2 v. intr. [lat. sĕdēre «stare seduto», diversificato da sīdĕre «sedersi, mettersi a sedere»] (pres. indic. sièdo [letter. sèggo, ant. o poet. sèggio], sièdi, sediamo [ant. o poet. seggiamo], [...] ho trovato da s., ecc., cioè un posto dove sedersi. d. Riferito ad animali, il verbo è proprio per le scimmie ); quando viene in sulla terra [Amore, personificato], sceglie i cuori più uso fig., in aeronautica, detto di aereo con carrello normale ...
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morire
v. intr. [lat. *mŏrīre per il lat. class. mŏri] (pres. muòio, muòri, muòre, moriamo, morite, muòiono [pop. mòio, mòri, mòre ..., mòiono; ant. o dial. mòro ..., mòrono]; cong. pres. muòia ..., [...] essere). – 1. Cessare di vivere, detto di uomini o di animali, e più greco Menandro, posta come epigrafe al suo canto «Amore e morte»; m. povero o in povertà; di felicità; si vede che muore di rabbia, d’invidia; muore per quella ragazza, ne è ...
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madre
(ant. matre) s. f. [lat. mater -tris]. – 1. a. Donna che ha concepito e partorito; genitrice: m. tenera, affettuosa, amorosa; m. snaturata; amore di m.; m. di molti figli; diventare m., avere il [...] hai visto la loro madre? Nel vocativo è d’uso esclusivam. letter.; nell’uso com. si preferisce sempre m., per indicare il suo generoso amore fatto di sacrificio e di abnegazione; sono di un blocchetto a due moduli (detto appunto a madre e figlia) che ...
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puro
agg. [lat. pūrus]. – 1. a. Detto di sostanza che non ha avuto alterazioni: oro p.; o che non è mescolata con sostanze estranee: idrogeno, ossigeno p.; vino p., non annacquato; caffè p., senza l’aggiunta [...] sign. particolari in alcune discipline: a. In botanica, detto di fitocenosi (per es., un bosco di faggi) gli elementi a priori della conoscenza. d. In araldica, pure e piene armi coscienza p.; casto, innocente: un amore, un affetto p.; una ragazza p ...
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mobile1
mòbile1 agg. [dal lat. mobĭlis, der. di movēre «muovere»]. – 1. a. Che può essere mosso, spostato, rimosso; si contrappone, oltreché a immobile, a fisso, stabile, e si dice di tutto ciò che si [...] trasmette il moto e, insieme con il moto, la capacità d’influire sul mondo sublunare; secondo la dottrina enunciata da Dante volubile, detto del carattere di una persona: temperamento m.; E ben convenne al suo m. ingegno Cangiar l’amore in subitano ...
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fratello
fratèllo s. m. [lat. *fratĕllus, dim. di frater] (pl. poet. fratègli e fratèi). – 1. Ciascuno dei figli nati dagli stessi genitori, nel reciproco rapporto dell’uno con gli altri; nel sing., [...] con senso collettivo, maschi e femmine (Giulio e Lucia sono fratelli; l’amore tra fratelli; i continui litigi tra fratelli): mio f., suo f. ( di sventura, d’esilio; f. d’armi, commilitone (al tempo della cavalleria, era così detto il cavaliere che ...
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volume
s. m. [dal lat. volūmen «cosa avvolta, rotolo (di papiro); giro, spazio occupato da un corpo», der. di volvĕre «volgere»]. – 1. L’estensione di un solido (o di un fluido, e in questo caso il volume [...] riferito anche a liquidi o aeriformi: il v. d’aria contenuto nei polmoni; sciogliere un v. anche sul verso il rotolo è detto opistografo), risulta organizzato in una v.; Vagliami ’l lungo studio e ’l grande amore Che m’ha fatto cercar lo tuo v. ( ...
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proprio
pròprio (pop. pròpio) agg. e avv. [dal lat. proprius, prob. dalla locuz. pro privo «a titolo privato, personale»]. – 1. a. Che appartiene a una determinata persona, che è veramente suo e non [...] di p. pugno; amor p., amore di sé, verso sé stesso (v. amore, n. 1). Unito spec. quando si vuole contrapporre ad altrui (o d’altri): in casa p. puoi fare ciò che vuoi di un aggettivo: è p. squisito; l’hai detta p. grossa!; è p. interessante; ne sei p ...
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Detto d’Amore Poemetto di cui sono pervenuti 2 frammenti di 480 settenari, pubblicato per la prima volta, con questo titolo, nel 1888. Scritto sotto l’influsso del Roman de la Rose, è quasi certamente opera dello stesso autore del Fiore, ragione...
Dante Alighieri, Opere minori: Detto d'amore - Introduzione
Gianfranco Contini
Titolo, estratto dai primi versi a cura del suo scopritore, il filologo triestino Salomone Morpurgo (1860-1942), e rimasto poi obbligatorio (alla convenzione si...