-endo
-èndo [dal lat. -ĕndus, desinenza del gerundivo lat. dei verbi della coniug. in -ĕre, estesasi alle coniug. in -ēre e -ire]. – Suffisso derivativo presente in aggettivi, principalmente di origine [...] latina, tratti da verbi: orrendo, stupendo, tremendo. L’uso spesso sostantivato ha prodotto anche un impiego nominale del suffisso: agenda, faccenda, leggenda. Si conserva talora, più o meno sensibilmente, ...
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tematico
temàtico agg. [der. di tema1, sul modello del gr. ϑεματικός, agg. di ϑέμα -ατος «tema»] (pl. m. -ci). – 1. Che costituisce o concerne il tema di opere letterarie, teatrali, cinematografiche [...] tema, di una parola (v. tema1, n. 2 a): elementi t.; vocale t., quella che si inserisce fra il tema e la desinenza; e con partic. riguardo alla presenza di una vocale tematica nella flessione nominale o verbale (contrapp. a atematico): declinazione t ...
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ambigenere
ambigènere agg. [comp. di ambi- e genere]. – Nella terminologia gramm., che può essere dell’uno o dell’altro genere, riferito a sostantivi (meno comunem. aggettivi e pronomi) che possono servire [...] per il maschile e per il femminile, senza modificare la propria desinenza. Sono tali, per es., alcuni nomi (detti anche «di genere comune») in -e, come il custode, la custode (plur. i custodi, le custodi) e i nomi in -cida e -ista, come omicida, ...
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litaniare
litanïare v. intr. [der. di litania], letter., raro. – Recitare, cantare le litanie (usato solo in poche forme con l’accento sulla desinenza): una strana compagnia ... Procedé lenta, in neri [...] sacchi avvolta, Litaniando (Carducci); estens., parlare, elencare con un tono di voce monocorde che ricorda quello usato nelle litanie: comparvero due finanzieri italiani e cominciarono a l. quella che ...
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amide
(o ammide) s. f. [der. di am(moniaca), col suff. -ide]. – In chimica organica, nome generico di composto derivato dall’ammoniaca per sostituzione di uno o più atomi di idrogeno con altrettanti [...] (per es., acetamide o acetammide), mentre per le monoamidi degli acidi dicarbossilici o di altri acidi bibasici si aggiunge la desinenza -àm(m)ico al tema dell’acido (per es., acido succinamico, acido solfamico, le monoamidi degli acidi succinico e ...
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indeclinabile
indeclinàbile agg. [dal lat. indeclinabĭlis «immutabile, inflessibile», e nel lat. tardo «invariabile» (nel senso grammaticale), comp. di in-2 e declinabĭlis «declinabile»]. – 1. Nella [...] terminologia grammaticale, soprattutto con riferimento alle lingue flessive, di parola che ha un’unica forma o che non muta desinenza nei varî casi e numeri: sostantivi, aggettivi i. (per es., lat. fas «fato, sorte», e nequam «inetto, malvagio»); per ...
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terminazione
terminazióne s. f. [dal lat. terminatio -onis, der. di terminare «terminare»]. – 1. L’azione e il fatto di terminare, in alcune accezioni: a. non com. Ultimazione, completamento: fino alla [...] . periclinale. c. In grammatica e in linguistica, la parte terminale di una parola o di una forma, costituita dalla desinenza, dagli elementi tematici, e da eventuali infissi e suffissi (per es., -à, -ménto, -zióne dei sostantivi astratti in italiano ...
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-onte
-ónte [dalla desinenza -ων -οντος del part. pres. greco]. – Nella terminologia zoologica e botanica, suffisso di parole composte come anfionte, diplonte, gamonte, mononte, sporonte, ecc., con cui [...] è indicato un organismo che si trova in un particolare stadio del suo ciclo vitale, come specificato dal primo componente ...
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-ente
-ènte [lat. -ens, -ĕntis, desinenza del part. pres. dei verbi delle coniug. in -ĕre, estesasi alla coniug. in -ēre, e anche, quasi completamente, a quella in -ire]. – Suffisso derivativo con cui [...] si formano aggettivi e nomi che rinviano a quanto espresso dal verbo che funge da base (benché talvolta si debba risalire a un verbo latino non continuato in italiano). Alcuni derivati conoscono solamente ...
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Elemento conclusivo della parola fonica, con funzione morfologica o morfosintattica. Fanno ricco uso di desinenze le lingue ‘sintetiche’, come il latino, il greco, il sanscrito, il tedesco, alcune lingue semitiche ecc. È invece ridotto l’uso...
DESINENZA
La desinenza è l’elemento finale variabile di una parola, unito alla ➔radice, distingue il genere (femminile e maschile) e il numero (singolare e plurale) o, in caso di verbi, il ➔modo, il ➔tempo e la persona.
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