pellicino
s. m. [etimo incerto; la supposta derivazione da un lat. pedicĭnus «piede del torchio» incrociato con pelle sembra poco probabile sia dal punto di vista fonetico (per la pronuncia sdrucciola [...] di pedicinus) sia sotto l’aspetto semantico], tosc. ant. – 1. Ciascuna delle cocche che, cucite a orecchia in sacchi o balle, ne facilitano la presa e il trasporto: pellicini sono quei quattro come quasi ...
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omoplasia
omoplaṡìa s. f. [comp. di omo- e -plasia]. – In biologia, la presenza, in due o più categorie tassonomiche, di una stessa modificazione intervenuta in un carattere (morfologico, genetico, biochimico) [...] nel corso dell’evoluzione, in seguito a fenomeni di convergenza evolutiva o di parallelismo, e non per comune derivazione filogenetica (come avviene invece nell’omologia); per es., presentano omoplasia l’arto anteriore degli uccelli e quello dei ...
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transferrina
s. f. [dall’ingl. transferrin, comp. di trans- «trans-» e lat. ferrum «ferro»]. – In biochimica, nome di particolari glicoproteine in grado di captare reversibilmente il ferro (quello, per [...] es., di provenienza alimentare, assorbito dalla mucosa intestinale, e quello di derivazione emoglobinica, dopo la dissoluzione dei globuli rossi) e di trasportarlo per via ematica verso i tessuti vascolarizzati (soprattutto al midollo osseo, dove si ...
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filiazione
filiazióne (o figliazióne) s. f. [dal lat. crist. filiatio -onis]. – 1. L’essere figlio; rapporto tra figlio e genitori. Nel diritto civile, il rapporto giuridico che intercorre tra figlio [...] unite in matrimonio, o il cui matrimonio sia stato annullato. 2. estens. Derivazione, discendenza, di istituzioni, idee, parole che procedono l’una dall’altra: discendere, derivare per f. diretta. In senso concr., l’istituzione stessa, o altro, che ...
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boemo
boèmo agg. e s. m. (f. -a). – Della Boemia, regione storica e geografica dell’Europa centrale, che forma oggi la parte centro-occidentale della Repubblica Ceca: il territorio b.; storia, letteratura [...] , nativo, originario della Boemia. Nella storia religiosa: Fratelli b., comunità religiosa sorta in Boemia nel 1462 con derivazione dalla Chiesa hussita; Confessione b., atto di 25 articoli, sottoscritto nel 1575 fra le due principali Chiese non ...
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frontone
frontóne s. m. [propr., accr. di fronte]. – 1. Coronamento architettonico a forma di triangolo, originato dalla conformazione costruttiva della testata del tetto a due spioventi, ma poi divenuto, [...] nella soluzione realizzata dall’architettura greca, elemento comune a tutte le forme architettoniche di derivazione classica. Come coronamento di edifici, spec. del tempio classico e di monumenti varî, è spesso decorato di sculture, o anche pitture o ...
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propaggine
propàggine (ant. propàgine) s. f. [dal lat. propago -gĭnis, der. di propages, suo sinon., che ha la stessa formazione di propagare (v. propagare)]. – 1. In agraria, il ramo che viene piegato [...] , spec. in frasi come fare le p., propagare, moltiplicare, riprodursi per p., e sim. 2. fig. a. letter. Derivazione, diramazione, discendenza: le ultime p. di una famiglia, di un’antica popolazione; anche, più spesso, in senso spaziale: le ...
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teosofia
teoṡofìa s. f. [dal gr. tardo ϑεοσοϕία, comp. di ϑεο- «teo-» e σοϕία «sapienza»]. – 1. Conoscenza delle realtà divine, ottenute per rivelazione della divinità stessa. Il termine, che con questa [...] a pochi adepti, non con la sola ragione ma per mezzo di rivelazioni, di esperienze mistiche e di un determinato modo di vivere; fortemente influenzata da elementi di derivazione indiana, ebbe il momento di maggior diffusione nel primo dopoguerra. ...
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lingua
lìngua s. f. [lat. lĭngua (con i sign. 1 e 2), lat. ant. dingua]. – 1. a. Organo della cavità orale dei vertebrati, con funzione tattile e gustativa, che ha anche parte importante nel processo [...] , con diversa evoluzione storica, da una medesima lingua d’origine (come, per es., l’italiano e il francese, per la comune derivazione dal latino). Secondo un’antica distinzione: l. del sì, l’italiano, l. d’oc, il provenzale, l. d’oil, il francese ...
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porporella
porporèlla s. f. [etimo incerto; la presenza della voce nel tardo lat. mediev. (purpurella, sec. 13°) fa pensare a una derivazione dal lat. purpŭra «porpora», ma l’evoluzione semantica non [...] è chiara], region. – Nell’ant. linguaggio marin., e tuttora in alcune zone della costa veneta orientale compresa Istria e Dalmazia, molo rovinato o non più in uso, argine o scogliera artificiale di massi ...
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Linguistica
Processo mediante il quale si crea una forma (tema o parola) da una radice o da una parola preesistente. Si distinguono comunemente una d. primaria, quando da una radice o base si formano temi primari, nominali o verbali (per es.,...
La derivazione è un processo morfologico che consiste nella formazione di una parola nuova tramite l’aggiunta di un affisso (➔ affissi), cioè di un elemento non libero (tecnicamente, un morfo legato), a un elemento lessicale (una radice, un...