cabaretteria
s. f. (iron.) Esibizione da cabaret. ◆ E non siamo che all’inizio di stagione, mentre quel che ci attende, tra teatri -- dal Colosseo al Massaia -- e storiche culle del cabaret, come «Hiroshima [...] [Gigi] Proietti, per farsi tanto benvolere da spettatori avvezzi a celentanate e cabaretterie varie? (Silvia Francia, Stampa, 3 maggio 2001, p. 57, Spettacoli).
Derivato dal s. m. inv. cabaret, di origine fr., con l’aggiunta del suffisso -eria2. ...
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cacerolazo
s. m. Manifestazione spontanea di protesta popolare durante la quale si percuotono casseruole e suppellettili di cucina. ◆ Intanto gli argentini si preparano a finire un anno che è stato tra [...] [della Sinistra / l’Arcobaleno] consegneranno una lettera aperta. (Liberazione, 9 dicembre 2007, p. 2, Attualità).
Dallo spagn. cacerolazo, a sua volta derivato dallo spagn. cacerola (‘casseruola, pentola’) con l’aggiunta del suffisso -azo. ...
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verbale2
verbale2 s. m. [sostantivazione dell’agg. prec., nel sign. 1 c, sull’esempio del fr. (procès) verbal]. – Documento redatto da un pubblico ufficiale, o da chi è investito di questa specifica [...] .: 1. Nel linguaggio giur. e amministr. (nel quale concorre l’espressione processo v. da cui verbale s. m. è derivato per ellissi): verbale (o processo verbale) di un interrogatorio, di una deposizione, di una dichiarazione, oppure di una seduta, di ...
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calderolata
s. f. (iron.) Atteggiamento, presa di posizione, dichiarazione tipici di Roberto Calderoli, esponente della Lega Nord. ◆ Da maggioranza e opposizione coro di no al progetto leghista di un [...] disegnata su misura delle forme che la politica ha in questo particolare momento» [Marco Follini riportato da F. B.]. (Repubblica, 30 giugno 2007, p. 12, Politica).
Derivato dal nome proprio (Roberto) Calderoli con l’aggiunta del suffisso -ata1. ...
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calderoliano
agg. Di Roberto Calderoli. ◆ A suggello di questo clima l’«Osservatore Romano», di solito meno rudimentale nei giudizi, scrive che [Romano] Prodi «alla ricerca di voti sta lacerando la famiglia», [...] dire che uno sbaglia passa inosservato. Dire invece che è un colossale imbecille porta dritti in prima pagina. (Mattia Feltri, Stampa, 12 aprile 2006, p.7, Elezioni).
Derivato dal nome proprio (Roberto) Calderoli con l’aggiunta del suffisso -(i)ano. ...
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davantologico
agg. (scherz.) Che è davanti agli occhi di tutti, che tutti possono facilmente comprendere. ◆ Lino Jannuzzi è una leggenda vivente del giornalismo dietrologico. […] È tutto così davantologico, [...] puntate che al senatore dedicò Mattia Feltri sul «Foglio», in occasione dei suoi settant’anni. (Foglio, 24 dicembre 2001, p. 1, Prima pagina).
Derivato da un non attestato davantologia con l’aggiunta del suffisso -ico, sul modello di dietrologico. ...
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calembourista
s. m. e f. Chi ha la passione di intrattenere e divertire con giochi di parole. ◆ «Qui nessuno riuscirà a trovarmi», disse dopo aver acquistato un loculo accanto alla brava donna, «neanche [...] rimasto completamente solo; non sapremo se in realtà tale non sia stato per l’intera vita. (Paolo Isotta, Corriere della sera, 20 luglio 2004, p. 35, Terza pagina).
Derivato dal s. m. inv. calembour, di origine fr., con l’aggiunta del suffisso -ista. ...
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deaffiggere
v. tr. Staccare, rimuovere ciò che è stato affisso illegalmente. ◆ «Abbiamo già provveduto, nei limiti del possibile, a far deaffiggere le affissioni abusive» [Walter Veltroni]. (Corriere [...] della sera, 30 ottobre 2002, p. 1, Prima pagina).
Derivato dal v. tr. affiggere con l’aggiunta del prefisso de-.
Già attestato nel Corriere della sera del 2 giugno 1996, p. 39. ...
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camillerismo
s. m. (iron.) Tendenza letteraria imposta dalle opere e dallo stile dello scrittore Andrea Camilleri. ◆ Il dialetto come lingua di una narrativa di ampio respiro popolare, che dà nuova linfa [...] 5. Sicilianitudine incomprensibile soprattutto per i siciliani, camillerismo televisivo, leccasaponi e sindacalisti eroici. (Foglio, 27 ottobre 2007, p. 1, Prima pagina).
Derivato dal nome proprio (Andrea) Camilleri con l’aggiunta del suffisso -ismo. ...
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de-alcolizzazione
s. f. Riduzione del tasso alcolico. ◆ la de-alcolizzazione del vino, ottenuta attraverso la tecnica della distillazione sottovuoto (in uso in Australia dal 1985), produce come «effetto [...] raccolte, queste sostanze volatili, vengono successivamente aggiunte al vino originario, ma dalla carica alcolica ridotta. (Vanni Cornero, Stampa, 13 giugno 2006, p. 16, Cronache).
Derivato dal s. f. alcolizzazione con l’aggiunta del prefisso de-. ...
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In economia, termine, usato per lo più al plur., con cui si indicano strumenti finanziari il cui valore è determinato da quello di altri titoli scambiati sul mercato. Si ritiene che la loro sensibile crescita e diffusione possano derivare dalla...
di Mario Anolli
I d. f. sono contratti che incorporano la promessa di eseguire una prestazione monetaria basata sull'andamento del prezzo di un'altra attività (attività sottostante), che è generalmente un'attività finanziaria (strumento finanziario,...