calcolo1
càlcolo1 s. m. [dal lat. calcŭlus, propr. «pietruzza» (cfr. càlcolo2), attrav. il sign. di «gettone per fare i conti»]. – 1. a. Successione più o meno lunga di operazioni atte a fornire la soluzione [...] per calcolo un sistema deduttivo in cui la definizione delle espressioni avviene mediante una relazione di derivabilità; c. delle proposizioni (o c. proposizionale, o c. booleano), quello basato sulle operazioni logiche elementari (congiunzione ...
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regolare1
regolare1 agg. [dal lat. regularis, der. di regŭla «regola»]. – 1. Conforme a una regola o alle regole, al regolamento o alle disposizioni di legge, alle norme e alle prescrizioni: seguire [...] accezioni specifiche: a. In matematica, funzione r., che soddisfa, nell’insieme in cui è definita, opportune condizioni di continuità, derivabilità, ecc.; in geometria, poligono r., con tutti i lati e gli angoli uguali; poliedro r., che ha per facce ...
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punto angoloso
punto angoloso in analisi, punto di continuità e non derivabilità di una funzione ƒ(x). Il punto x0 è un punto angoloso per la funzione ƒ se in corrispondenza di esso esistono le due derivate destra e sinistra, ma sono diverse...
In logica matematica, data una teoria formale, occorre distinguere un teorema sintattico di f. da uno semantico. Il primo si riferisce ai concetti di derivabilità e di non contraddittorietà, il secondo a quelli di conseguenza logica e di soddisfacibilità....