profondere
profóndere v. tr. [dal lat. profundĕre, comp. di pro-1 e fundĕre «versare»] (coniug. come fondere). – 1. Versare, spargere con abbondanza, consumare donando o spendendo con prodigalità spesso [...] eccessiva: p. denari, tesori, capitali, ricchezze; in quell’impresa ha profuso tutti i suoi beni; con uso sostantivato: la sua vita fu un continuo profondere ai poveri (Manzoni); in senso fig.: p. lodi, complimenti, augurî. 2. Nella forma rifl., dire ...
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casana
s. f. [rifacimento su casa del venez. casnà «mucchio di denari, erario», che è dal turco hazne, a sua volta dall’arabo khazīna «tesoro»]. – Nome dato alle case di prestito fondate da banchieri [...] toscani in Alto Adige nel sec. 13°, estesosi poi a banchi di prestito su pegno in Italia settentr. e centrale ...
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pepolese
pepolése s. m. – Moneta d’argento del valore di 2 grossi o 24 denari fatta coniare nella zecca di Bologna da Taddeo Pepoli nel 1338. ...
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divedere
divedére v. tr. [comp. di di-1 e vedere]. – Si usa solo nella locuz. dare a d., mostrare in modo evidente, far capire: Per darmi a diveder ch’al suo destino Mal [sottint. fa] chi contrasta e [...] mal chi si nasconde (Petrarca); il suo comportamento dà chiaramente a d. le sue intenzioni. Meno com., far credere: dandogli a d. che l’ha morto, riceve da lui castella e denari (Sacchetti). ...
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astigiano
agg. e s. m. – 1. agg. e s. m. (f. -a). Di Asti, città e capoluogo di provincia del Piemonte: il territorio a., i prodotti a.; abitante, originario o nativo di Asti; per antonomasia, l’A., [...] . 2. s. m. a. Con iniziale maiuscola, l’Astigiano, la provincia, la zona di Asti: i vini dell’Astigiano. b. Nome delle monete d’argento (grossi, denari, oboli, tornesi, ecc.) coniate dal comune di Asti dalla seconda metà del sec. 12° al sec. 14°. ...
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rientro
rïéntro s. m. [der. di rientrare]. – 1. L’atto di rientrare nel luogo da cui si era usciti o in casa o nella propria sede abituale: il r. del direttore in sede; r. di un militare al reparto, [...] ’industria tessile, l’accorciamento di un tessuto dovuto ai trattamenti di rifinizione. 3. tosc. a. Il rientrare nelle spese, nei proprî denari: in questo commercio c’è poco r., c’è appena rientro. b. Entrata, risorsa: non ha altro r. che una misera ...
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ruspo
agg. e s. m. [prob. di origine germ.]. – 1. agg., ant. o region. Che ha la superficie ruvida, scabra: moneta r. (o assol., come s. f., ruspa, v. ruspa2), moneta ancora nuova di zecca, non ancora [...] . Soldo, moneta in genere: vide con ammirazione, tutti in un mucchietto e suoi, tanti di que’ ruspi ... (Manzoni); nel plur., denari, quattrini: essere pieno di ruspi. b. Zecchino o fiorino gigliato coniato a Firenze nel 1719 da Cosimo III de’ Medici ...
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tramuta
s. f. [der. di tramutare], ant. – 1. Tramutamento. 2. a. Trasferimento di proprietà, di denari, di partite di un conto. b. Conversione di un prestito. ...
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meta
metà s. f. [lat. medĭĕtas -atis, der. di medius «mezzo1»]. – 1. Una delle due parti uguali (esattamente o approssimativamente) in cui una qualsiasi cosa o quantità può essere divisa, o che unite [...] metà»; spesso enfatico: la metà?, ma questo non è neanche la metà della metà; mi contenterei anche di metà della metà; denari e santità, metà della metà, prov. con cui si vuol significare che, nell’esaltare le ricchezze o le virtù di qualcuno, c ...
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sufficienza
sufficiènza (o sufficènza; ant. sofficiènza) s. f. [dal lat. tardo sufficientia, der. di sufficiens -entis «sufficiente»; nel sign. 2, dal fr. suffisance]. – 1. a. L’essere sufficiente, quantità [...] sufficiente: avere, non avere s. di cibo, di denari. La parola è usata più comunem. nella locuz. agg. o avv. a sufficienza, in quantità o in misura sufficiente, abbastanza: non ho soldi a s. per comprare la casa; ne ho a s. di sentirti lamentare. ...
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ODOFREDO Denari
Biagio Brugi
Giurista. Nacque verso la prima metà del sec. XIII in Bologna; studiò principalmente sotto Iacopo Baldovini, scolaro di Azone discepolo di Giovanni Bassiano, che ebbe a maestro Bulgaro. Viaggiò molto in Francia...
DENARI, Alberto (Albertus Odofredi)
Enrico Spagnesi
Bolognese, figlio di Odofredo, a causa della grandissima fama del padre fu sempre designato come "Albertus domini Odofredi", o addirittura come "Albertus Odofredus", ed anch'egli fu detto,...