riprendere /ri'prɛndere/ [lat. repre(he)ndĕre, der. di pre(he)ndĕre "prendere", col pref. re-] (coniug. come prendere). - ■ v. tr. 1. a. [prendere di nuovo qualcosa: r. a nolo un'automobile] ≈ (fam.) ripigliare. [...] dei corridori che si erano portati avanti: riuscire a r. il gruppo dei primi , per del secondo arg.: fu ripreso aspramente (della sua negligenza, per il suo comportamento)] ≈ ( integrità fisica e morale: dopo la morte del figlio non s'è più ripresa ...
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paradiso /para'dizo/ s. m. [dal lat. paradisus (che solo nel lat. tardo, della Chiesa, acquista le accezioni rimaste poi tradizionali), gr. parádeisos "giardino, parco", voce d'origine iranica]. - 1. (teol.) [...] la morte di una vita eterna: meritarsi il p.] ≈ cielo, regno dei cieli (o di Dio o dei giusti). ↔ inferno. ● Espressioni: paradiso terrestre ≈ eden. ↔ inferno; fig., uccello del paradiso [uccello passeriforme della ...
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pentirsi (ant. pentersi /pen'tersi/) v. intr. pron. [lat. paenitēre (o poenitēre)] (io mi pènto, ecc.). - 1. [provare dolore e rimorso del male commesso, con la prep. di o assol.: p. dei propri peccati; [...] punto di morte si è pentito] ≈ ravvedersi (da), redimersi (da), [con uso assol.] mortificarsi, [con uso assol.] tornare all'ovile. 2. (estens.) [provare dispiacere di aver fatto o di non aver fatto qualcosa, con la prep. di: p. della decisione presa ...
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Fabio Rossi
lontano. Finestra di approfondimento
Distanza spaziale - Qualcosa o qualcuno può essere lontano nello spazio o nel tempo (e anche in senso estens. o fig.: un lontano parente). Alcuni sinon. [...] la mancanza di conseguenze nel presente (sono teorie dimenticate, morte e sepolte), perduto, a intendere un certo senso di sono più formali dei tre precedenti e per lo più riferiti a luoghi: udì suonare nove ore all’orologio della stanza contigua (G ...
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là avv. [lat. illāc]. - [in quel luogo, indicando un punto distante da chi parla e da chi ascolta, con verbi di quiete e di moto a luogo: mettilo là] ≈ (non com.) colà, ivi, lì. ↔ (lett., tosc.) costà, [...] fam., andare troppo in là [spingersi oltre i limiti della convenienza] ≈ (fam.) allargarsi, esagerare, passare i che ci attende dopo la morte, anche nella forma aldilà: pensare all'al di là] ≈ altro mondo, oltretomba, regno deimorti. ↔ al di qua, ...
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fare² (ant. facere /'fatʃere/) [lat. facĕre] (pres. fàccio, non com., fo /fɔ/, fai [ant. faci], fa [radd. sint.; ant. e poet. face], facciamo, fate, fanno; imperf. facévo, ecc. [ant. e poet., nelle 3e [...] ] ≈ comportarsi (da). g. [essere adoperato invece dell'oggetto che dovrebbe avere quella funzione, con la prep. . è meno specifico dei sinon. costruire e fabbricare, Annunzio); Verdi scrisse il Requiem per la morte di Manzoni; dipingere per i quadri; ...
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fato s. m. [dal lat. fatum, der. di fari "dire, parlare"] (pl. -i; ant. le fata). - 1. (mitol.) [nella cultura antica, potenza inesorabile cui nessuno si può sottrarre] ≈ destino. 2. [il succedersi ineluttabile [...] che porta al male o alla morte»: la malattia ha avuto esito fatale. Numerosi sono i der. di fortuna e dei suoi sinon. e contr., a dare aiuto (non volendo resistere a un invito tanto pressante dell’uomo che gli premeva tanto di farsi propizio, non ...
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lontano [lat. ✻longitanus, der. di longe "lontano, lungi"]. - ■ agg. 1. a. [che si trova a grande distanza nello spazio: recarsi in un posto l.; il paese è l. pochi chilometri] ≈ (lett.) discosto, distante, [...] la mancanza di conseguenze nel presente (sono teorie dimenticate, morte e sepolte), perduto, a intendere un certo senso di sono più formali dei tre precedenti e per lo più riferiti a luoghi: udì suonare nove ore all’orologio della stanza contigua (G ...
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fine² s. f. (raro o ant. m.) [lat. fīnis "limite; cessazione"]. - [ultima parte di una cosa, momento in cui questa cessa: una cosa che non ha f.; condurre a f. un'impresa] ≈ conclusione, termine. ↔ inizio, [...] fin fine, in fin dei conti ≈ a conti fatti, in definitiva, in fondo; in fin di vita ≈ in punto di morte; senza fine 1. e sim.: dei candelieri vuoti, con i bordi di latta dorata (F. Tozzi); dinnanzi alla fila dei casolari sul ciglio dell’orto si alza ...
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dimenticare (ant. dismenticare) [lat. tardo dementicare, der. di mens mentis "mente"] (io diméntico, tu diméntichi, ecc.). - ■ v. tr. 1. [perdere la memoria di una cosa, anche nella forma dimenticarsi: [...] di): dirovi una novella ch’avevamo dimenticato dell’isola di Seilan (M. Polo); ripensando a sovvenirsi: e mi sovvien l’eterno, / e le morte stagioni, e la presente / e viva, e il di problemi: stasera voglio dimenticarmi dei miei problemi; in questo ...
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Cessazione delle funzioni vitali nell’uomo, negli animali e in ogni altro organismo vivente o elemento costitutivo di esso.
Antropologia
Il concetto di morte
La m., come ogni altro evento del ciclo della vita, impone a tutte le società complesse...
Filosofo greco (Samo 341 - Atene 270 a. C.). Fondatore di una delle più importanti scuole filosofiche dell'età ellenistica, detta il "Giardino" (perché aveva sede in un giardino attiguo alla sua casa). Della sua opera, amplissima (essa comprendeva...