appello
appèllo s. m. [der. di appellare; in alcune accezioni, ricalca il fr. appel]. – 1. Il chiamare più persone per nome, secondo un ordine stabilito (per lo più alfabetico), per accertarsi che siano [...] arbitro, dei commissarî, della giuria, ecc. c. Con uso estens., nel linguaggio com., non esserci a., non esserci possibilità di revisione o di contestazione: non c’è a. contro le decisioni della presidenza; contro la morte non c’è a., non c’è rimedio ...
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martirio
martìrio (ant. o poet. martìre, martìro) s. m. [dal lat. tardo martyrium, gr. μαρτύριον, propr. «testimonianza»; v. màrtire]. – 1. In senso stretto, la morte violenta o le sofferenze subìte [...] in questo caso soprattutto al cristianesimo dei primi secoli o a quello missionario) delle virtù cristiane. Anche con riferimento a credenti di altre religioni: i musulmani cercano la morte in battaglia come un martirio. Più genericam., la morte ...
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pena
péna s. f. [lat. poena «castigo, molestia, sofferenza», dal gr. ποινή «ammenda, castigo»]. – 1. Punizione, castigo inflitti a chi ha commesso una colpa, ha causato un danno e sim. In partic.: a. [...] che di posa, ma di minor pena (Dante); p. temporale, il castigo dei peccati durante la vita o quello da scontare nel Purgatorio; p. eterna, il castigo eterno dopo la morte; le p. dell’inferno, le p. del purgatorio (ma, nel linguaggio fam., patire le ...
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salvare
v. tr. [lat. tardo salvare, der. di salvus «salvo»]. – 1. a. Mettere in salvo, sottrarre a un pericolo, liberare da un danno grave e il più delle volte sicuro; in partic., sottrarre alla morte, [...] state salvate a stento dall’assalto dei lupi. Per estens., s. grave pericolo, mettersi in salvo, scampare alla morte: salvarsi dall’incendio, da un naufragio, non si è salvata neanche una vite; nessuna delle vecchie case si è salvata nel terremoto; a ...
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bianco1
bianco1 agg. [dal germ. blank] (pl. m. -chi). – 1. Nel linguaggio scient., si definisce bianca la sensazione visiva prodotta dalla luce solare o da luce a questa analoga, e la luce stessa, la [...] delle piante (v. mal bianco); matrimonio b., non consumato; morte b., morte per assideramento tra la neve (nel linguaggio sindacale, morte oro, n. 1 e n. 6 f); parte b., il partito dei Bianchi, nel Comune di Firenze; pesce b., in genere, le specie di ...
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anima
ànima s. f. [lat. anĭma, affine, come anĭmus, al gr. ἄνεμος «soffio, vento»]. – 1. Nell’accezione più generica, il principio vitale dell’uomo, di cui costituisce la parte immateriale, origine e [...] spec. dei «curati»); disposizioni per l’a., qualsiasi liberalità a scopo di beneficenza o di culto e in partic. qualsiasi liberalità tra vivi o a causa di morte, avente per oggetto la celebrazione di messe in suffragio di un’anima; Giardino dell’a ...
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crisi
criṡi (ant. criṡe) s. f. [dal lat. crisis, gr. κρίσις «scelta, decisione, fase decisiva di una malattia», der. di κρίνω «distinguere, giudicare»]. – 1. Nel linguaggio medico: a. Repentina modificazione, [...] per nuova elezione, del capo dello stato, dalla morte del presidente del Consiglio dei ministri (c. extraparlamentare); anche, la situazione del governo dal momento della sua caduta (apertura della c.) al momento della nomina di un nuovo ministero da ...
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letale
agg. [dal lat. letalis, der. di letum «morte»], letter. – Che cagiona la morte, mortale: malattia che ha per lo più esito l.; effetti l. del morbo; frecce, armi l.; meno com., che prelude alla [...] morte, che è proprio di chi muore: spasimi l.; soffuso di un pallore letale. In genetica, geni l., i geni che allo stato , per es., la mancanza di clorofilla nelle piante, il color giallo della pelliccia dei topi, l’idiozia amaurotica nell’uomo). ...
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letto2
lètto2 s. m. [lat. lectus]. – 1. a. Mobile destinato al riposo e al sonno delle persone, formato in modo che vi si possa giacere comodamente distesi: il fusto (o intelaiatura, meno com. lettiera), [...] fig.: l. di dolore, dove giace una persona gravemente malata; l. di morte, dove è steso chi è prossimo a spirare o è già spirato; morire nel bestie nelle stalle. L. dei bachi da seta, lo strato formato dai residui delle foglie di gelso róse dai bachi ...
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malo
agg. [lat. malus]. – 1. Nell’uso ant. e letter. è l’opposto di buono in quasi tutti i suoi sign. (sostituito nell’uso corrente e moderno da cattivo). Per lo più usato in senso morale, per indicare [...] (Carducci). Oppure nel senso di incapace, inadatto, privo dei necessarî requisiti, difettoso: lo mal fabbro biasima lo ferro maldicente; mala morte, morte violenta, accaduta per una disgrazia, o che non ha avuto il conforto della religione (nell’uno ...
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Cessazione delle funzioni vitali nell’uomo, negli animali e in ogni altro organismo vivente o elemento costitutivo di esso.
Antropologia
Il concetto di morte
La m., come ogni altro evento del ciclo della vita, impone a tutte le società complesse...
Filosofo greco (Samo 341 - Atene 270 a. C.). Fondatore di una delle più importanti scuole filosofiche dell'età ellenistica, detta il "Giardino" (perché aveva sede in un giardino attiguo alla sua casa). Della sua opera, amplissima (essa comprendeva...