Pirata
s. m. inv. Per antonomasia, Marco Pantani (1970-2004), corridore ciclista, così detto per la grinta agonistica e per l’abitudine a coprirsi il capo rasato con una bandana colorata al modo dei [...] e torna a Bergamo (facendo, più o meno il viaggio opposto rispetto a quello, Milano-Rimini, fatto dal Pirata poco prima della sua morte). Giovedì sera, a casa, [Valentino] Fois si chiude in camera sua e, forse al telefono con la fidanzata, comincia a ...
Leggi Tutto
pistola fumante
loc. s.le f. In senso figurato, prova certa e obiettivamente verificabile. ◆ a prescindere da ogni pregiudizio, è legittimo e forse anche doveroso osservare che il video di Osama bin [...] zelo e che provocò ripetuti pestaggi, fino alla mortedell’intellettuale liberale. Insomma, nessun testo scritto (come le tasse. Lo stesso calo delle entrate da Iva – che sabato [Silvio] Berlusconi spiegava con la flessione dei consumi – sarebbe la « ...
Leggi Tutto
cala2
cala2 s. f. [der. di calare]. – 1. Locale situato nelle parti interne e basse delle navi, che serve da magazzino per i materiali di dotazione e di consumo dei varî servizî di bordo (esclusi i combustibili): [...] pennone il colpevole, che veniva poi recuperato dall’altro lato della nave dopo aver fatto il giro della carena, passando sotto la chiglia; ne seguiva assai spesso la morte. 4. Nel linguaggio dei cavatori, scavo eseguito alla base di un grosso blocco ...
Leggi Tutto
tagliare
v. tr. [dal fr. (ant.) tailler, che è il lat. tardo taliare, der. di talea: v. talea] (io tàglio, ecc.). – 1. Interrompere la continuità di un corpo operando in esso una o più divisioni per [...] a qualcuno, col rasoio o altrimenti, provocandone o no la morte; frequente in frasi riflessive: tagliarsi la gola (cioè tagliare la il rostro a monte dei piloni dei ponti ha la funzione di t. l’acqua o la corrente; la prua della nave tagliava le onde ...
Leggi Tutto
postnovecentesco
(post-novecentesco), agg. Successivo alla fine del XX secolo. ◆ Tanti scrittori, mini-minimalisti, filosofici, satirici, maledetti, intimisti, con un solo tratto comune: il punto esclamativo [...] , massimo segno di espressività post-novecentesca. (Paolo Di Stefano, Corriere della sera, 20 agosto 2003, p. 31, Cultura) • Se Bob pagina) • alcuni dei nostri giornalisti più bravi hanno inseguito il rapporto tra guerra e morte su tutti i fronti ...
Leggi Tutto
pienezza
pienézza s. f. [der. di pieno1]. – 1. L’essere pieno, condizione di ciò che è pieno; raro in senso materiale (avvertire pienezza di stomaco, una fastidiosa sensazione di sazietà), è frequente [...] . Con sign. particolare, nel linguaggio eccles., pienezza dei tempi, traduz. della frase (gr. τὸ πλήρωμα τοῦ χρόνου; lat. tempo» con l’incarnazione e la morte del Cristo viene ad essere il punto centrale della storia umana. 2. Nell’architettura navale ...
Leggi Tutto
divo1
divo1 agg. [dal lat. divus], letter. – Divino, con riferimento soprattutto agli dei pagani, o anche agli uomini, generalmente imperatori o imperatrici, divinizzati dagli antichi Romani dopo la [...] loro morte e talora in vita: il d. Augusto. In senso cristiano, l’agg. è accolto raramente e solo in poesia: allor che dalle tenebre La d. spoglia uscita (Manzoni), alludendo qui al corpo di Gesù Cristo; anche nel sign. di celestiale, riflesso della ...
Leggi Tutto
unzione
unzióne (ant. onzióne) s. f. [dal lat. unctio -onis, der. di ungĕre «ungere», part. pass. unctus]. – 1. L’azione di ungere e il fatto di ungersi o di venire unto con olî o con altre sostanze [...] al fedele in fin di vita o in grave pericolo di morte, e in grazia di Dio, ungendolo con olio consacrato, istituito u. dei cresimandi, u. battesimale, u. sacerdotale e vescovile, praticate nei sacramenti della cresima, del battesimo, dell’ordinazione ...
Leggi Tutto
sacramento
sacraménto (ant. sagraménto e, nel sign. 1, saraménto) s. m. [dal lat. sacramentum, der. di sacrare «consacrare»; in origine «pegno, giuramento», e quindi «pegno della fede, atto sacro»]. [...] nello sviluppo della riflessione religiosa, si precisa come segno visibile istituito da Cristo per comunicare la grazia derivante dalla sua stessa incarnazione, passione e morte. Diversi sono nelle varie Chiese cristiane la teologia dei sacramenti e ...
Leggi Tutto
sacrificio
sacrifìcio (tosc. o letter. sacrifìzio; ant. o region. sagrifìcio o sagrifìzio) s. m. [dal lat. sacrificium, comp. di sacrum «rito sacro» e –ficium «-ficio»]. – 1. a. Atto di culto rituale [...] . umani, cruenti; offrire sacrifici agli dèi inferi. Anche, il rito, la il termine è applicato soprattutto alla morte di Cristo, offerta per i peccati d. L’offerta volontaria della propria vita per il bene della patria, della società, o per un ideale ...
Leggi Tutto
Cessazione delle funzioni vitali nell’uomo, negli animali e in ogni altro organismo vivente o elemento costitutivo di esso.
Antropologia
Il concetto di morte
La m., come ogni altro evento del ciclo della vita, impone a tutte le società complesse...
Filosofo greco (Samo 341 - Atene 270 a. C.). Fondatore di una delle più importanti scuole filosofiche dell'età ellenistica, detta il "Giardino" (perché aveva sede in un giardino attiguo alla sua casa). Della sua opera, amplissima (essa comprendeva...