datazione
datazióne s. f. [der. di datare]. – Atto, effetto del datare, indicazione della data: d. di una lettera, di un atto pubblico; stili di datazione (v. stile); in diplomatica, la formula dei documenti [...] analisi delle varve, metodi radiochimici, ecc.), volte a stabilire l’età assoluta delle formazioni rocciose e la durata dei tempi di 14C nel campione morto, espressa dalla sua radioattività, rivela il tempo trascorso dalla morte stessa (su principî ...
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rilevare
(ant. relevare) v. tr. [lat. relĕvare «sollevare, rialzare», comp. di re- e levare: v. levare] (io rilèvo, ecc.). – 1. a. Levare, togliere di nuovo: s’era già messo il cappello in capo, ma se [...] tosc. Allevare: l’ha rilevato con i suoi sudori; dopo la mortedella mamma, è stato rilevato dalla zia; l’hanno rilevato assai male. un contratto o in una gestione in sostituzione dei contraenti o dei gestori originarî: r. un contratto di locazione; ...
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paradiso2
paradiṡo2 s. m. [dal lat. paradisus (che solo nel lat. tardo, della Chiesa, acquista le accezioni rimaste poi tradizionali), e questo dal gr. παράδεισος «giardino, parco», voce d’origine iranica: [...] dove non si è graditi; avere qualche santo in p., godere della protezione di persona molto influente. d. Con riferimento ad altre religioni, la sede dei buoni dopo la morte, l’oltretomba felice, variamente localizzato e concepito: il p. di Maometto ...
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stagione
stagióne s. f. [lat. statio -ōnis, propr. «sosta, fermata», der. di stare «stare fermo»; cfr. stazione]. – 1. Ciascuno dei quattro intervalli di tempo (s. astronomiche) nei quali l’anno resta [...] della semina, della raccolta, della vendemmia; la s. delle ciliegie, delle castagne, dell’uva, dei fichi; la s. dei fiori, la primavera; la s. delle rose, dei gigli, dei fine s.); s. morta (dal fr. morte-saison), il periodo dell’anno in cui diminuisce ...
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lamento
laménto s. m. [dal lat. lamentum]. – 1. a. Voce, parola di dolore, spesso mista al pianto: fare, mandare un l.; emettere lamenti, rompere in lamenti, levare alti l.; l. pietoso, straziante. Anche, [...] partic., il pianto che si fa per la morte di una persona (cfr. compianto2, corrotto2); l del servizio; essere sordo ai l. dei proprî dipendenti; ho sentito molti l detto anche pianto) sia in Francia: il l. della Vergine; il l. di Guittone d’Arezzo per ...
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terra
tèrra s. f. [lat. tĕrra]. – 1. a. In astronomia e geofisica, il pianeta su cui noi viviamo, il terzo dei pianeti del sistema solare in ordine di distanza dal Sole (dal quale dista 150 milioni di [...] promessa, v. promesso; T. (o t.) santa, grafia meno com. di Terrasanta, il nome tradizionale dei luoghi della Palestina sacri per la nascita, la vita, la passione, la morte e la resurrezione di Gesù Cristo; com. il prov. in terra di ciechi, beato chi ...
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camera
càmera s. f. [lat. camĕra, camăra «volta, soffitto a volta di una stanza», dal gr. καμάρα]. – 1. a. In senso generico, qualunque ambiente interno di un edificio per abitazione, che non abbia, [...] su un cataletto, tra ceri accesi. 3. Nome dei varî spazî racchiusi da rettangoli di rete che, posti l’uno a contatto dell’altro, costituiscono la tonnara: c. grande, c. di levante, c. di ponente, c. dellamorte. 4. In varie tecniche, il termine si è ...
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orbo
òrbo agg. [lat. ŏrbus «privo»]. – 1. Cieco, privo della vista; per lo più sostantivato: Lo mento a guisa d’orbo in su levava (Dante); Vommene in guisa d’orbo, senza luce (Petrarca); un povero o.; [...] (Manzoni); in partic., privato di persona cara, soprattutto per opera dellamorte: orba del marito; o. del padre, dei figli; con uso assol.: misera fanciulla, orba, innocente (T. Tasso), orfana dei genitori; Ed orba madre, che doleasi in vano, Da un ...
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epicureismo
s. m. [der. di epicureo]. – 1. In generale, la dottrina e l’atteggiamento dei seguaci del filosofo greco Epicuro (341-270 a. C.), il quale, nell’ambito di una concezione del mondo naturale [...] improntata alla fisica atomistica democritea, poneva il fine dell’uomo nel conseguimento del piacere, inteso non come , e soprattutto liberandosi del superstizioso e vano timore dellamorte e degli dei. 2. Nell’uso corrente, l’atteggiamento e il ...
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occaso
occaṡo s. m. [dal lat. occasus -us, der. di occĭdĕre «cadere, tramontare», supino occasum], letter. – 1. Tramonto: il sole volge all’o.; anche, l’ora, il tempo in cui il sole tramonta: dall’orto [...] declino: bellezza giunta al suo o.; in partic., fine della vita, morte: Ma pur gli è tanto spirto anco rimaso Che de martìri (Bembo); Muoiono gli altri dèi: di Grecia i numi Non sanno occaso (Carducci), non conoscono la morte, non muoiono. 3. Come ...
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Cessazione delle funzioni vitali nell’uomo, negli animali e in ogni altro organismo vivente o elemento costitutivo di esso.
Antropologia
Il concetto di morte
La m., come ogni altro evento del ciclo della vita, impone a tutte le società complesse...
Filosofo greco (Samo 341 - Atene 270 a. C.). Fondatore di una delle più importanti scuole filosofiche dell'età ellenistica, detta il "Giardino" (perché aveva sede in un giardino attiguo alla sua casa). Della sua opera, amplissima (essa comprendeva...