onore
onóre s. m. [lat. honos (o honor) -ōris]. – 1. a. In senso ampio, la dignità personale in quanto si riflette nella considerazione altrui (con sign. che coincide con quello di reputazione) e, in [...] di ammirazione: Tu se’ solo colui da cu’ io tolsi Lo bello stilo che m’ha fatto o. (Dante); sono sentimenti nobili che ti fanno o.; sei stato L’essilio che m’è dato, onor mi tegno (Dante); non li fu onore [ad Amore] Ferir me de saetta in quello stato ...
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moralismo
s. m. [der. di morale1]. – 1. Tendenza a dare prevalente o esclusiva importanza a considerazioni morali, spesso astratte e preconcette, nel giudizio su persone e fatti della vita, della storia, [...] della morale comune: lui era colpito da come sotto i suoi modi sregolati era ancora leggibile il m. puritano ... della sua infanzia (Andrea De Carlo). 2. Dottrina che considera la norma morale prioritaria rispetto a ogni altro valore e interesse ...
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attrattivo
agg. e s. m. [dal lat. tardo attractivus]. – 1. agg. a. Che attrae: forza, capacità a.; Bologna divenne il centro a. della coltura (Carducci); quindi anche allettante, seducente: che soave [...] ). b. In biologia, sostanza a. (anche attrattivo s. m.), sostanza volatile, a base di terpeni, alcoli, ecc., in tipi di uova, e da cui s’irraggiano gli aster. 2. s. m., letter. Attrattiva: quell’avvicendarsi d’impulso e di resistenza, in cui è ...
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niente
niènte (ant. neènte, neiènte, e altre var.) pron. indef., s. m. e avv. [etimo incerto; tra le varie etimologie proposte, cioè lat. ne inde, nec entem, *nec gentem, è ritenuta più accettabile l’ultima, [...] ; ant., ridursi, venire al n., perire lentamente: frati ..., de’ quali il numero è quasi venuto al niente (Boccaccio); il n solito, in forma negativa, un concetto quantitativo: non m’importa n.; non m’è costato n.; insistere non gioverebbe n.; col ...
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senso
sènso s. m. [lat. sēnsus -us, der. di sentire «percepire», part. pass. sensus]. – 1. a. La facoltà di ricevere impressioni da stimoli esterni o interni (affine quindi a sensibilità): gli animali [...] spec. in contrapp. alla vita spirituale: la maggior parte de li uomini vivono secondo senso e non secondo ragione, a guisa vuol significare in quel particolare contesto: maestro, il s. lor m’è duro (Dante, delle parole scritte sopra la porta dell’ ...
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uscire
(ant. escire) v. intr. [lat. exīre, comp. di ex «fuori» e ire «andare», raccostato a uscio] (nella coniugazione, si ha il tema usc- quando l’accento cade sulla desinenza, èsc- quando cade sul [...] ch’uscia di sua vista, Ch’io perdei la speranza de l’altezza (Dante); queste chiacchiere escono dai soliti ambienti o anche di opera già finita dall’artefice o dall’autore: quando m’esce di mano un lavoro, voglio che sia perfetto (per estens., ...
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abuso di mercato
loc. s.le m. Compravendita di titoli da parte di un membro del consiglio di amministrazione o di un dipendente di una società, anche di intermediazione finanziaria, che si avvale di [...] prossima emanazione della direttiva europea sull’abuso di mercato». (Federico De Rosa, Corriere della sera, 7 marzo 2002, p. 25 , Bancopoli).
Espressione composta dal s. m. abuso, dalla prep. di e dal s. m. mercato, ricalcando l’espressione ingl. ...
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loico
lòico agg. e s. m. (pl. m. -ci). – Variante ant. di logico; frequente soprattutto come s. m., chi si dedica allo studio della logica, ragionatore acuto: Tu non pensavi ch’io loico fossi (Dante); [...] [Guido Cavalcanti] fu un de’ miglior loici che avesse il mondo (Boccaccio). ...
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futuro
agg. e s. m. [dal lat. futurus, part. futuro di esse «essere»]. – 1. agg. Che sarà o verrà in seguito; che, rispetto al presente, deve ancora avvenire: i secoli f.; la vita f. (in partic., quella [...] dopo la morte, l’oltretomba); Ch’una favilla sol de la tua gloria Possa lasciare a la f. gente (Dante); quando vaghe di lusinghe . avv. in futuro, nel tempo avvenire. 3. agg. e s. m. In grammatica, tempo f., o assol. futuro, categoria del verbo che ...
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stare
v. intr. [lat. stare, da una radice indoeuropea] (pres. indic. sto 〈stò〉 [radd. sint.], stai, sta [radd. sint.], stiamo, state, stanno; pres. cong. stia [poet. ant. stèa], stia [poet. ant. stie], [...] non muoversi, non proseguire, non allontanarsi: E io, temendo no ’l più star crucciasse Lui che di poco star m’aveva ’mmonito, Torna’mi in dietro de l’anime lasse (Dante); l’uomo né per star né per fuggire, Al suo fisso destin può contradire (Ariosto ...
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De Silva, Diego. – Scrittore e giornalista italiano (n. Napoli 1964). Autore di romanzi tradotti in diversi lingue, di racconti e di sceneggiature cinematografiche e televisive, collabora con il quotidiano Il Mattino. Dal romanzo del 2001 Certi...
Designer e architetto italiano (n. Ferrara 1951). Esponente di rilievo del design italiano, attivo in diversi ambiti della progettazione (architettura, design, grafica, comunicazione visiva, allestimenti), ha posto al centro della sua metodologia...