spettrale
agg. [der. di spettro]. – 1. Che ha le caratteristiche, l’apparenza di uno spettro, che è simile a uno spettro: a un tratto un rumor di passi, l’apparizione d’una figura disfatta, spettrale [...] (De Roberto); avere un aspetto s., essere ridotto in pessime condizioni fisiche. Per estens., luce s., livida, irreale e, a 3000 K per le M (i tipi O e B vengono spesso indicati come stelle calde o blu mentre le K e M sono indicate come stelle fredde ...
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memorando
agg. [dal lat. memorandus, gerundivo di memorare «ricordare»], letter. – 1. Degno d’essere ricordato; grande, famoso; è in genere sinon. di memorabile, ma più forte e più solenne: De’ figli [...] chi verrà da quelli Quinci avran chiari e m. esempi (T. Tasso); Vorrei cantar quel m. sdegno, Ch’infiammò già ne’ fieri petti Mosse guerra a’ tiranni (Leopardi, con riferimento alle tragedie di V. Alfieri). 2. Come s. m., forma rara per memorandum. ...
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vesperale
agg. e s. m. [dal fr. vespéral, agg. e s. m., che è dal lat. tardo vesperalis, agg., der. di vesper «vespero1»]. – 1. agg., letter. Del vespero, vespertino: ancor durava l’ora v. che in uno [...] de’ suoi libri egli aveva chiamata l’ora di Tiziano (D’Annunzio). 2. s. m. Libro liturgico in cui sono raccolti salmi, antifone, capitoli, inni e versetti che si recitano negli uffici pomeridiani della domenica e delle altre feste o ferie dell’anno. ...
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espresso
esprèsso agg. e s. m. [part. pass. di esprimere; nel sign. 4, dal fr. (train) express, ingl. express; nel
sign. 5, dall’ingl. express, che a sua volta è dal fr. exprès]. – 1. ant. Tratto fuori [...] . più com. di esprimere, pronunciato, manifestato verbalmente: Lo suon de le parole vere e. (Dante); i concetti, i pensieri, nelle Poste italiane, postacelere. 4. Treno e., o, come s. m., espresso, in passato, treno adibito a lunghi viaggi per lo più ...
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effetto used
loc. agg.le e s.le m. Nel linguaggio della moda, trattato in modo da sembrare usato, sciupato, rovinato; materiale, capo, vestiario che si presenta come se fosse logorato dall’uso. ◆ Altro [...] con una resina che diminuisce il restringimento del capo […]. (i.m.s., Repubblica, 30 novembre 2009, p. 42, Affari Finanza) look scuri, nell’aria scarmigliata, negli accessori effetto used. (Gaia De Vecchi, Vogue.it, 4 ottobre 2011, L’Uomo Vogue) ...
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telefono
telèfono s. m. [comp. di tele- e -fono; il termine, di coniazione fr. (téléphone) ma con altro sign., solo nel 1885 acquista, con l’ingl. telephone, il sign. attuale]. – 1. a. Dispositivo che, [...] al t.!; al t.!); colpo di t. (dal fr. coup de téléphone), breve telefonata: appena sai qualche cosa di sicuro, dammi un può comunicare spostandosi dalla base per un raggio di almeno 50 m all’interno dell’abitazione e di almeno 200 all’esterno; t ...
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gigliato
agg. e s. m. [der. di giglio]. – 1. a. Che ha l’emblema o l’impronta del giglio: stemma, vessillo g.; monete g., con riferimento a monete antiche. Nel linguaggio sport., s. m. pl., i gigliati, [...] a forma di giglio araldico. 2. In numismatica: a. s. m. Nome del carlino degli Angioini di Napoli quando nel 1303 fu mutato della città; zecchino g., il ruspo fatto coniare da Cosimo III de’ Medici, granduca di Toscana, nel 1719. In senso fig., son ...
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mollificare
v. tr. [dal lat. tardo mollificare, comp. di mollis «molle» e tema affine a facĕre «fare»] (io mollìfico, tu mollìfichi, ecc.), non com. – Rendere molle, ammollire: m. la cera al calore; [...] l’intestino. Come intr. pron., mollificarsi, diventare molle, ammorbidirsi. Con uso fig., letter., addolcire, placare, rendere meno duro, meno aspro, e sim.: era necessario ... m. gli animi de’ suoi, malcontenti delle obbligazioni ... (Guicciardini). ...
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estremo
estrèmo (ant. strèmo, letter. ant. extrèmo) agg. e s. m. [dal lat. extremus, superl. di exter o extĕrus «che sta fuori»]. – 1. agg. a. Che è o rappresenta il termine ultimo, in senso locale o [...] estremo delle forze, della resistenza, ecc.); Qual suole il fiammeggiar de le cose unte Muoversi pur su per la strema buccia ( Leopardi); trovarsi in e. pericolo, in pericolo di vita. 3. s. m. a. Il punto, la parte estrema, o il momento estremo: lo ...
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nepente
nepènte s. m. e f. [dal lat. nepenthes, gr. νηπενϑής «che toglie il dolore», comp. di νη- (pref. negativo) e πένϑος «dolore»]. – 1. s. m. a. Nome dato dagli antichi Greci a una prodigiosa bevanda, [...] molto oscuro della mia esistenza, un divino n., un elisir di vita (De Roberto); La pazienza è l’immortal nepente Che afforza i nervi e l’anima ristora (D’Annunzio). 2. s. m. Soluzione di cloridrato di morfina e acido citrico in vino marsala ...
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De Silva, Diego. – Scrittore e giornalista italiano (n. Napoli 1964). Autore di romanzi tradotti in diversi lingue, di racconti e di sceneggiature cinematografiche e televisive, collabora con il quotidiano Il Mattino. Dal romanzo del 2001 Certi...
Designer e architetto italiano (n. Ferrara 1951). Esponente di rilievo del design italiano, attivo in diversi ambiti della progettazione (architettura, design, grafica, comunicazione visiva, allestimenti), ha posto al centro della sua metodologia...