nemico
(ant. nimico) agg. e s. m. (f. -a) [lat. inimīcus, comp. di in-2 e amīcus «amico»] (pl. m. -ci). – Il contrario di amico. 1. Riferito a persona: a. Che nutre verso altri sentimenti di avversione, [...] banditi. b. Con sign. più preciso e come s. m., si dice degli appartenenti allo stato, all’esercito, alle soffrire al poeta pene d’amore: De la dolce et acerba mia n. (Petrarca). d. Nel linguaggio religioso, come s. m., il n. (anche l’avversario), ...
Leggi Tutto
volo
vólo s. m. [der. di volare2]. – 1. L’azione del volare, la capacità di volare, cioè di sostenersi e muoversi nell’aria. a. Con riferimento ad animali alati, e spec. a uccelli, il volo è distinto, [...] da una linea posta (nel caso di campi lunghi 28 m) a 7 m dalla testata, deve far sì che la boccia batta entro si ridica Come tu m’eri amica (Petrarca); un’azione singolarmente rapida e ardita: E volta nostra poppa nel mattino, De’ remi facemmo ali ...
Leggi Tutto
ruota
ruòta (region. o ant. e letter. ròta) s. f. [lat. rôta]. – 1. Organo meccanico a forma di disco, che può ruotare attorno a un asse passante per il suo centro e contemporaneamente, in taluni casi, [...] televisione per la sintesi delle immagini trasmesse. m. Nei monasteri di clausura, specie di armadio forma circolare di un oggetto: la r. del sole, della luna piena; nocchier de la livida palude, Che ’ntorno a li occhi avea di fiamme rote (Dante); ...
Leggi Tutto
amaro
agg. e s. m. [lat. amarus]. – 1. agg. a. Di sapore che costituisce (col dolce, il salato, l’acido) una delle quattro sensazioni gustative fondamentali; viene avvertito quando sono eccitati chimicamente [...] (Dessì); o che riesce acre, penetrante e talora fastidioso ai sensi: M’andava io per l’aere a. e sozzo (Dante), attraverso il un pianto a., sconsolato; versare lacrime a.; la dolcezza amara De’ canti uditi da fanciullo (Giusti); un riso a., triste e ...
Leggi Tutto
rancico
ràncico agg. e s. m. [alterazione di rancido] (pl. m. -chi), pop. – 1. agg. Rancido: olio, burro r.; in funzione di s. m.: questo lardo ha preso il rancico. 2. s. m. Il cattivo sapore che torna [...] irritante in gola, dopo aver mangiato cibi fritti con olio o burro rancido o che nel friggere hanno preso di fumo: l’odore dell’aglio, del burro e dell’olio cotto ... fanno colare laggiù un’aria tiepida e morta, che fa rancico alla gola (De Marchi). ...
Leggi Tutto
catena
caténa s. f. [lat. catēna]. – 1. a. Mezzo di collegamento e di unione fatto di più anelli di ferro o d’altro metallo passati l’uno dentro l’altro, che serve per tener saldamente legate cose, animali, [...] da una ricca c. d’oro; uomini ... vestiti di velluto, un de’ quali avea due c. d’oro lucente al collo (G. Bruno); estens misura di lunghezza usata a Napoli (18,456 m), a Roma (12,847 m, agrimensoria; 11,711 m, architettonica) e in altre località. b. ...
Leggi Tutto
marinare
v. tr. [der. di marino1]. – 1. a. Preparare pesci o carni destinati alla conservazione (soprattutto per i pesci) o alla cottura, tenendoli immersi più o meno a lungo in un bagno di aceto o vino [...] , a Roma fare sega, a Firenze fare forca, a Bologna fare fughino e un po’ dappertutto m. la scuola. Alzi la mano chi non ha mai marinato la scuola (Luciano De Crescenzo). 2. Tenere carni in bagno di vino o di aceto aromatizzati (anche mettere, tenere ...
Leggi Tutto
martiniano
agg. – Relativo a personaggi storici di nome Martino. In partic.: 1. Cronaca m., cronaca universale compilata nel sec. 13° dallo storico domenicano Martino Polono (Martinus Polonus o Bohemus [...] della città cèca di Opava) con il titolo Chronicon summorum pontificum imperatorumque de septem aetatibus mundi, che abbracciava il periodo dalla nascita di Cristo al 1247. 2. Costituzioni m., decreto emanato nel 1430 dal papa Martino V allo scopo di ...
Leggi Tutto
lasciare
v. tr. [lat. laxare «allargare, allentare, sciogliere», der. di laxus «largo, allentato»] (io làscio, ecc.). – 1. Smettere di tenere, o di stringere, di reggere, di premere: da subita paura [...] Compagni); Da la man destra mi lasciai Sibilia, Da l’altra già m’avea lasciata Setta (Dante); estens., l’Adige lascia a destra Rovigo genere: E fa la lingua mia tanto possente, Ch’una favilla sol de la tua gloria Possa l. a la futura gente (Dante); l. ...
Leggi Tutto
celeste1
celèste1 (ant. celèsto) agg. [dal lat. caelestis «del cielo»; s. m. pl. caelestes «abitatori del cielo, dèi»]. – 1. a. Del cielo, che appartiene al cielo o si muove nel cielo: volta c.; corpi [...] benedizioni c.; c. è questa Corrispondenza d’amorosi sensi (Foscolo); e come s. m. pl., i celesti, gli spiriti (o gli dèi pagani) che abitano il cielo: la ragione in grembo De’ c. si posa (Leopardi). Locuzioni mistiche: il Padre c., Iddio; lo Sposo c ...
Leggi Tutto
De Silva, Diego. – Scrittore e giornalista italiano (n. Napoli 1964). Autore di romanzi tradotti in diversi lingue, di racconti e di sceneggiature cinematografiche e televisive, collabora con il quotidiano Il Mattino. Dal romanzo del 2001 Certi...
Designer e architetto italiano (n. Ferrara 1951). Esponente di rilievo del design italiano, attivo in diversi ambiti della progettazione (architettura, design, grafica, comunicazione visiva, allestimenti), ha posto al centro della sua metodologia...