liberale
agg. [dal lat. liberalis «proprio di uomo libero», quindi «nobile, generoso»; il sign. politico è della fine del ’700]. – 1. a. Largo nello spendere e nel donare, generoso, magnanimo: è sempre [...] concessa spontaneamente, senza essere stata richiesta: questa vostra l. venuta m’è troppo più cara (Boccaccio). 2. a. ant. Conveniente analogo, studî, professioni l.); Debban così fiorir queste paludi De tutti i l. e degni studi (Ariosto). b. letter ...
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chiedere
chièdere v. tr. [lat. quaerĕre; cfr. l’ant. chèrere, chièrere] (pass. rem. chièsi o chièṡi, chiedésti, ecc.; part. pass. chièsto; nel pres. indic. e cong., accanto alle forme regolari chièdo, [...] pone in vendita un oggetto o si fa un determinato lavoro: m’ha chiesto duemila euro per quel tappeto; quanto chiede per Costantin chiese Silvestro ... a guerir de la lebbre, Così mi chiese questi per maestro A guerir de la sua superba febbre (Dante). ...
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trivio
trìvio s. m. [dal lat. trivium, comp. di tri- «tre» e via «via»; cfr. trebbio]. – 1. Punto d’incontro di tre strade: al primo t. che trovi, prendi la strada di destra; ogni strada, ogni borgo, [...] di verdi mirti (Sannazzaro); Né il sì lodato verso Vile cocchio ti appresta Che te salvi a traverso De’ trivi dal furor de la tempesta (Parini). Con valore spreg. (in relazione alla volgarità delle persone che frequentavano i trivî, vi commerciavano ...
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rovaio
rovàio s. m. [prob. lat. borearius, der. di boreas «borea», rifatto secondo rovo (perché pungente)], ant. e letter. – Vento di tramontana: da questi monti Che dànno a’ Toschi il vento di rovaio [...] (Ariosto); se rovaio Sgombra le nubi e fa ben l’aria tersa (Chiabrera); dar de’ calci al (a) r., riferita in senso fig. a impiccati: i tre masnadieri il dì seguente andaro a dare de’ calci a rovaio (Boccaccio). ...
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scarico1
scàrico1 (poet. scarco) agg. [der. di carico1, col pref. s- (nel sign. 1)] (pl. m. -chi). – 1. Privo del carico, in quanto non è stato ancora caricato o è stato già scaricato: autocarro s.; [...] così bello il sol già mai levarsi Quando ’l ciel fosse più de nebbia scarco ... vidi (Petrarca); anche assol.: E vider là ’ve ; se ora non del tutto lieto almeno in parte scarico de la amaritudini dir mi posso (Sannazzaro); anche assol.: animo, ...
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licenza
licènza (ant. o pop. licènzia) s. f. [dal lat. licentia, der. di licere «esser lecito»]. – 1. a. Permesso, facoltà (concessa in genere da persona di rispetto, o da un superiore di grado o autorità) [...] : bisogna impedire che la libertà degeneri in l.; gli orribili peccati che si commettono per la sfrenata l. de’ principi e de’ signori mondani (M. Villani); dal dì ch’empia l. e Marte Vestivan me del lor sanguineo manto (Foscolo), con allusione a ...
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zelo
żèlo s. m. [dal lat. tardo zelus, gr. ζῆλος «spirito d’emulazione»]. – 1. a. Fervido, operoso impegno che si spiega e si dimostra in una attività o per la realizzazione di un fine: avere, mostrare [...] tanto z.?; non troppo z.! (v. anche surtout, pas de zèle); non mi piace il suo zelo. b. Nel linguaggio salvare anime. 2. poet. Viva e profonda passione: Così dicea, segnato de la stampa, Nel suo aspetto, di quel dritto zelo Che misuratamente in core ...
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distillare
v. tr. [dal lat. destillare o distillare, comp. di de- o dis-1 e stillare «gocciolare», der. di stilla «gocciola»]. – 1. a. Sottoporre a distillazione un liquido o un solido: d. l’acqua, il [...] scherz.); anche, estrarre il meglio: fisso a distillar sempre de’ libri Le più profonde e nobili sustanze (Buonarroti il ancor mi distilla Nel core il dolce che nacque da essa (Dante). ◆ Part. pass. distillato, anche come agg. e s. m. (v. la voce). ...
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umore
umóre (ant. omóre) s. m. [dal lat. humor o umor -oris, der. di (h)umere «essere umido»]. – 1. a. Sostanza liquida, acqua: il calor del sol che si fa vino, Giunto a l’omor che de la vite cola (Dante); [...] u. del pubblico, della folla, dell’assemblea; e’ sono in ogni republica due u. diversi, quello del popolo e quello de’ grandi (Machiavelli). c. ant. o raro. Disposizione ostile, animosità, inimicizia: si dà onde sfogare a quegli omori che crescono ...
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malore
malóre s. m. [der. di male2]. – 1. Malessere fisico, per lo più improvviso, che può anche causare perdita di coscienza e, nei casi più gravi, avere esito letale: essere colto da malore, da un [...] vita in forse, Piansi la bella giovanezza (Leopardi); in questi m. non v’è miglior medicina che la quiete ed il riposo ); anche epidemia, contagio: o che natura del m. nol patisse, o che la ignoranza de’ medicanti ... non conoscesse da che si movesse ...
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De Silva, Diego. – Scrittore e giornalista italiano (n. Napoli 1964). Autore di romanzi tradotti in diversi lingue, di racconti e di sceneggiature cinematografiche e televisive, collabora con il quotidiano Il Mattino. Dal romanzo del 2001 Certi...
Designer e architetto italiano (n. Ferrara 1951). Esponente di rilievo del design italiano, attivo in diversi ambiti della progettazione (architettura, design, grafica, comunicazione visiva, allestimenti), ha posto al centro della sua metodologia...