marchio
màrchio s. m. [der. di marchiare]. – 1. In senso ampio, segno che si imprime o si applica su un oggetto per distinguerlo e riconoscerlo, o anche per indicarne alcune qualità e caratteristiche. [...] . del traditore; è l’antica piaga italiana che ci ha impresso in fronte il m. dell’ipocrisia, al cospetto degli stranieri (F. De Sanctis). b. Per analogia, nel linguaggio medico, marchio di fuoco nel neonato, macchie irregolari di colore rosso vinoso ...
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marina1
marina1 s. f. [femm. sostantivato di marino1]. – 1. a. Il mare, soprattutto la parte di esso più vicina alla costa, in rapporto al suo aspetto, alle sue condizioni: di lontano Conobbi il tremolar [...] de la m. (Dante); e di quindi, marina marina, si condusse infino a Trani (Boccaccio). Raro in usi fig.: m. chiara, m. torbida, con riferimento all’umore di una persona, calmo o corrucciato: il cappello a gran penne, che mise e inchiodò, con una ...
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mordere
mòrdere v. tr. [lat. mordēre, con mutamento di coniug.] (pass. rem. mòrsi, mordésti, ecc.; part. pass. mòrso, ant. morduto). – 1. a. Addentare, stringere con, o fra, i denti; afferrare fortemente [...] oggetto di critica o di satira pungente, pungere con parole aspre o maligne (cfr. mordace): e con agre riprensioni ... m. i difetti de’ cattivi (Boccaccio); Però ch’Egli ama la giustizia tanto, Che vuol che sempre il suo giudicio morda Ognun ch’abbi ...
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mamma
s. f. [lat. mamma (voce infantile), che aveva entrambi i sign. (di «madre» e di «mammella»); cfr. anche il gr. μάμμα, μάμμη]. – 1. a. Madre: E come fantolin che ’nver’ la mamma Tende le braccia [...] per esprimere poeticamente la funzione di guida, di modello: De l’Eneïda dico, la qual mamma Fummi, e fummi nutrice, poetando (Dante). c. fam. La madre di animali: dov’è la m. di questi gattini?; ecco la m. che porta il becchime ai suoi passerotti. d ...
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moro1
mòro1 s. m. e agg. [lat. Maurus «abitante della Mauritania»]. – 1. a. s. m. In origine, denominazione degli abitanti della Mauritania, estesa poi ad altre popolazioni africane, come per es. gli [...] e 1625) ai quattro spigoli della base del monumento a Ferdinando I de’ Medici, a Livorno; i due Mori, le due statue, così del governatore; e in quella di don Gonzalo ... spiccava un re m. incatenato per la gola (Manzoni); uno schiavetto moro. 2. agg ...
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morso2
mòrso2 s. m. [lat. mŏrsus -us, der. di mordēre «mordere», part. pass. morsus]. – 1. a. L’atto del mordere (di uomini o di animali), dell’affondare cioè i denti in una materia, per staccarne un [...] . estens. e fig. a. poet. Graffio lacerante: ciascun menava spesso il morso De l’unghie sopra sé per la gran rabbia Del pizzicor (Dante). b. L’azione corrosiva di certe sostanze: il m. di un acido sul metallo (cfr. mordente, morsura), sulla carne; di ...
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marso
agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Marsus], letter. – Relativo o appartenente ai Marsi, antica popolazione stanziata intorno al lago Fùcino, nell’odierno Abruzzo: Davanti i flutti de’ m. militi (Carducci); [...] La gente marsa È d’ossa dure (D’Annunzio) ...
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martello
martèllo s. m. [lat. tardo martellus, affine a malleus «maglio»]. – 1. a. Utensile che serve per battere, costituito da un blocchetto di acciaio (o talvolta di materiali meno duri, come rame, [...] un m. continuo (I. Nievo). Con sign. simile nelle locuz. ant. avere martello di qualche cosa, o prendere, ricevere martello da, e darsi martello per qualche cosa, crucciarsene, averne dispiacere, esserne tormentato o preoccupato: egli ha martello de ...
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mostro2
móstro2 (ant. mònstro) s. m. [lat. monstrum «prodigio, portento», dal tema di monere «avvisare, ammonire»]. – 1. a. Essere che si presenta con caratteristiche estranee al consueto ordine naturale [...] giornalistico, persona che si è macchiata di delitti efferati, bestiali: il m. del Tevere; il m. di Firenze, e sim. 3. a. letter. Prodigio, portento (secondo il sign. etimologico): O de le donne altero e raro mostro (Petrarca); di piacer, quel tanto ...
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massima1
màssima1 s. f. [dal lat. maxĭma (sententia), propr. «sentenza di carattere generale»]. – 1. a. Giudizio che si trae dall’esperienza pratica e si assume come norma generale dell’agire; anche [...] un suo discepolo nel Manuale o ’Εγχειρίδιον); le m. di F. de La Rochefoucauld (fr. Maximes, 1665); m. latine, greche, cinesi; una m. della saggezza antica; m. morali, pedagogiche. b. Nel diritto, m. giuridica, breve proposizione esplicativa di uno o ...
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De Silva, Diego. – Scrittore e giornalista italiano (n. Napoli 1964). Autore di romanzi tradotti in diversi lingue, di racconti e di sceneggiature cinematografiche e televisive, collabora con il quotidiano Il Mattino. Dal romanzo del 2001 Certi...
Designer e architetto italiano (n. Ferrara 1951). Esponente di rilievo del design italiano, attivo in diversi ambiti della progettazione (architettura, design, grafica, comunicazione visiva, allestimenti), ha posto al centro della sua metodologia...