squamoso
squamóso (tosc. squammóso) agg. [dal lat. squamosus]. – 1. a. Coperto di squame: la pelle s. dei serpenti; de gli augelli e de le fere il giorno E de’ pesci squammosi ... al suo fin corre (Parini); [...] è caratterizzato da squame: dermatosi s.; cute squamosa. 3. In anatomia comparata, osso s. (o semplicem. squamoso s. m.), osso pari di rivestimento della scatola cranica dei tetrapodi, situato lateralmente a contatto con le ossa parietale e frontale ...
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rilevato
agg. e s. m. [part. pass. di rilevare]. – 1. agg. a. Che ha rilievo, in quanto si eleva da una superficie, o sporge, o è prominente: colle r. sulla pianura; nella parte più r. del terreno; sporgenze [...] ’ maggiori e de’ più r. che mai si udisse (Sacchetti); o forte, coraggioso: tu [Italia] sapesti con animo r. e dritto sostenere le impetuose adversità (L. B. Alberti). 2. s. m. Rialzo, rilievo del terreno. Nelle costruzioni stradali, cumulo di terra ...
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mare
s. m. [lat. mare]. – 1. La parte della superficie terrestre coperta d’acqua (ad eccezione delle acque continentali: laghi, fiumi, ecc.), e quindi, in generale, il complesso delle acque salate che [...] luogo di viaggi lunghi o perigliosi (spesso in contrapp. a porto): si muovono a diversi porti Per lo gran mar de l’essere (Dante); essere in alto m., essere ancora lontani dal compimento di un’opera, dal raggiungimento di un fine, e sim. Stella del ...
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margine
màrgine s. m. (ant. f.) [lat. margo -gĭnis, m. e f.]. – 1. a. La parte estrema ai due lati, o tutto intorno, di una superficie qualsiasi: i m. della vallata, della foresta, di un lago; arrivare [...] sovra l’orecchia sinistra (Boccaccio); [Ulisse] Si girò per timor, non Euriclea Scorgesse, brancicandolo, l’antica Margine ch’ei portava in su la coscia (Pindemonte); facevan vedere i lividi e le m. de’ colpi ricevuti (Manzoni). ◆ Dim. marginétto. ...
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si
sì avv. [lat. sīc; nel sign. 2 come forma abbreviata della locuz. affermativa sic est «così è»] (radd. sint.). – 1. Forma ant. e letter. equivalente a così: a. Con sign. modale, «in questo modo, in [...] quindi si tolse (Dante). d. Ripetuto con il sign. delle correlative «sia ... sia», «e ... e»: io sol uno M’apparecchiava a sostener la guerra Sì del cammino e sì de la pietate (Dante); Cimone, sì per la sua forma e sì per la sua rozzezza e sì per la ...
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trasmutare
(ant. transmutare) v. tr. [dal lat. transmutare, comp. di trans- «trans-» e mutare «cambiare»], letter. – 1. Trasformare, mutare in altra forma, in altro aspetto: Taccia di Cadmo e d’Aretusa [...] una cosa con un’altra: Non credo che la sua madre più m’ami, Poscia che trasmutò le bianche bende (Dante), passando a seconde passare sotto il dominio d’altri: venuta meno la stirpe de’ Normandi, si trasmutò quel regno ne’ Tedeschi (Machiavelli). ...
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operare
(ant. o poet. oprare; ant. ovrare) v. intr. e tr. [lat. operari «lavorare, essere attivo», der. di opus opĕris «opera, lavoro»] (io òpero, ecc.; come intr., aus. avere). – 1. intr. a. Agire: [...] operando a l’artista Ch’a l’abito de l’arte ha man che trema (Dante : o. bene, male; Ed el mi cinse de la sua milizia, Tanto per bene ovrar li venni tanto è più gradita Da l’operante, quanto più appresenta De la bontà del core ond’ell’è uscita (Dante). ...
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paragone
paragóne s. m. [der. di paragonare]. – 1. Antico nome di una varietà di diaspro nero (oggi detta più spesso pietra di p., e scientificamente lidite) adoperata per saggiare l’oro, per determinarne [...] discorsi che fanno; Più volte s’eran già non pur veduti, M’al paragon de l’arme conosciuti (Ariosto). 2. Nell’uso com.: a. . ne le lettere, ... e pochi ne la nobiltà e ne lo splendore de la vita (T. Tasso). 3. Per somiglianza di colore con la lidite, ...
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seno1
séno1 s. m. [lat. sĭnus -us, propr. la piega concava formata dalla veste, nella quale le donne portavano i loro figlioletti; quindi, per estens., «petto, anima, cavità, insenatura, ecc.»]. – In [...] Et un di lauro trae del suo bel s. (Petrarca). Si dice anche, ma meno comunem., dell’uomo: si trasse di s. l’uno de’ tre pani li quali portati aveva e cominciò a mangiare (Boccaccio); così nel modo prov., allusivo a una favola di Esopo, allevarsi o ...
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morire
v. intr. [lat. *mŏrīre per il lat. class. mŏri] (pres. muòio, muòri, muòre, moriamo, morite, muòiono [pop. mòio, mòri, mòre ..., mòiono; ant. o dial. mòro ..., mòrono]; cong. pres. muòia ..., [...] , abbandonato da tutti). Letter., con un compl. dell’oggetto interno: m. una bella morte, una morte gloriosa; avventerassi in mezzo De’ nimici a morir morte onorata (Caro); m. la morte del giusto. e. Talvolta, incontrare o affrontare la morte ...
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De Silva, Diego. – Scrittore e giornalista italiano (n. Napoli 1964). Autore di romanzi tradotti in diversi lingue, di racconti e di sceneggiature cinematografiche e televisive, collabora con il quotidiano Il Mattino. Dal romanzo del 2001 Certi...
Designer e architetto italiano (n. Ferrara 1951). Esponente di rilievo del design italiano, attivo in diversi ambiti della progettazione (architettura, design, grafica, comunicazione visiva, allestimenti), ha posto al centro della sua metodologia...