interesse /inte'rɛs:e/ s. m. [dal verbo lat. interesse "essere in mezzo; partecipare; importare"]. - 1. (econ.) [prezzo che il debitore paga per l'uso del credito concessogli] ≈ [dal punto di vista del [...] ; guardare solo al proprio i.] ≈ bene, beneficio, convenienza, tornaconto, utile, utilità, vantaggio. ⇓ guadagno, profitto. ● Espressioni: dativo (o complemento) d'interesse [nella sintassi latina, complemento che esprime coinvolgimento del soggetto ...
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Fabio Rossi
essere. Finestra di approfondimento
Il verbo e., tra le parole più frequenti dell’italiano, ha un doppio valore: lessicale (cioè con sign. pieno e quindi con sinon.) e grammaticale (vale a [...] . In altri casi, al cambiamento di ausiliare corrisponde un mutamento semantico e sintattico: la nave è affondata; i pirati hanno affondato la nave.
Per gli altri rapporti tra e. e avere (verbi fraseologici, dativo di possesso) v. la finestra avere. ...
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lui [lat. volg. ✻ĭllui, dativo di ille (per il class. illi), sull'analogia di cui]. - ■ pron. pers. m. sing. 1. a. [ha funzione di sogg. con valore per lo più marcato: l. stesso non ne è sicuro] ≈ (lett.) [...] egli, (ant.) ei. b. [come compl. ogg.: senti l.] ≈ [forma atona] lo. 2. (con iniziale maiusc.) (relig.) [per antonomasia, l'ente supremo creatore di tutte le cose] ≈ Dio, Iddio, Signore. 3. (burocr.) [preceduto ...
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valere /va'lere/ [lat. valēre "essere forte, sano; essere capace; significare"] (pres. indic. valgo [ant. o poet. vàglio], vali, vale, valiamo, valéte, vàlgono [ant. o poet. vàgliono]; pres. cong. valga [...] al raggiungimento d'un fine: punti che valgono per la graduatoria] ≈ contare, servire. c. [essere utile, anche con dativo di persona: a nulla gli valse protestare la sua innocenza] ≈ giovare, servire. ● Espressioni: vale a dire [per specificare ...
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andare¹ [etimo incerto; nella coniugazione, il tema and- si alterna in alcune forme con il tema vad- dal lat. vadĕre "andare"] (pres. indic. vado [tosc. o lett. vo, radd. sint.], vai, va [radd. sint.], [...] ), sconvenire (a). d. [assol., avere corso legale: le monete di rame non vanno più] ≈ valere. e. [essere gradito, col dativo della persona a cui la cosa piace: questa minestra non mi va] ≈ andare a genio, garbare, piacere, soddisfare. ↔ dispiacere. 5 ...
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sembrare [dal provenz. semblar, lat. tardo similare, der. di simĭlis "simile"] (io sémbro, ecc.; aus. essere). - ■ v. intr. 1. [avere l'impressione di, e, con soggetto espresso, dare l'impressione di essere [...] l'inf.: sembrava che non gliene importasse affatto; Luca sembra non volerne sapere] ≈ parere. 2. a. [avere come opinione, col dativo della persona che crede, suppone, ecc.: mi sembra che non si dica così; ti sembra d'avere agito da galantuomo?; che ...
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avere² v. tr. [lat. habēre] (pres. ho /ɔ/ [radd. sint.; ant. àggio], hai, ha [radd. sint.]; abbiamo [ant. avémo], avéte, hanno [ormai rarissime le grafie ò, ài, à, ànno]; pass. rem. èbbi, avésti, èbbe, [...] vantaggioso [I. Svevo]) e, sim., disporre (di: dispone di un notevole patrimonio). Anche essere può fungere da sinon. di avere nel cosiddetto dativo di possesso (d’uso ant. e lett.): a me non è la forma di Adone né le ricchezze di Mida (G. Boccaccio ...
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comandare v. tr. [lat. ✻commandare, der. di mandare "affidare, raccomandare, comandare", col pref. con- (lat. class. commendare)]. - 1. [dare l'ordine di fare qualcosa, per lo più con prop. completiva [...] esplicita o implicita e il dativo della persona a cui si comanda: gli comandò di uscire; c. l'attacco] ≈ ordinare. ↑ imporre, ingiungere, intimare. ‖ prescrivere. ● Espressioni (con uso fig.): comandare a bacchetta ≈ dettare legge, fare (il) bello e ...
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essere¹ /'ɛs:ere/ [lat. esse (volg. ✻essĕre), pres. sum, da una radice ✻es-, ✻s-, che ricorre anche nel sanscr. ásti "egli è", gr. estí, osco est, ant. slavo jestŭ, ecc.] (pres. sóno, sèi, è, siamo [ant. [...] . In altri casi, al cambiamento di ausiliare corrisponde un mutamento semantico e sintattico: la nave è affondata; i pirati hanno affondato la nave.
Per gli altri rapporti tra e. e avere (verbi fraseologici, dativo di possesso) v. la finestra avere. ...
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cui [lat. cui, dativo di qui]. - ■ pron. rel. 1. [forma obliqua del pron. rel. che, a cui si sostituisce nei compl. indiretti]. 2. (lett., ant.) a. [come compl. ogg.: Al passegger, c. semivivo e nudo Lascia [...] in breve tra' sassi (G. Leopardi)] ≈ che, il quale. b. [come pron. interr., in compl. indiretti: Guarda com'entri e di c. tu ti fide (Dante)] ≈ chi. ■ ragion per cui locuz. cong. [con valore di cong. conclusiva, ...
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Caso della declinazione latina, ma anche greca e di altre lingue, che occupa il terzo posto nella tradizione grammaticale classica, e perciò detto anche terzo caso. Indica la destinazione, il punto d’arrivo di un’azione, ed è perciò in primo...
Il dativo etico (lat. dativus ethicus) indica la partecipazione o il coinvolgimento emotivo di una persona rispetto a un’azione o a una circostanza indicata dal predicato; è sempre espresso da un pronome atono e non è necessario ai fini della...