gerundio
gerùndio s. m. [dal lat. tardo gerundium, der., come gerundivus, di gerundus = gerendus, part. fut. passivo di gerĕre «compiere»; propr.: il modo che indica l’azione da compiere]. – Modo nominale [...] ’infinito per i rapporti sintattici espressi da casi diversi dal nominativo (aveva quindi il genitivo, videndi «di vedere»; il dativo, videndo «a vedere»; l’accusativo (ad) videndum «per vedere»; l’ablativo videndo «col vedere, ecc.»). In italiano ha ...
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te2
te2 〈té〉 pron. pers. (senza radd. sint.). – Forma debole della declinazione del pron. tu, usata in luogo di ti (dativo o accusativo o particella della coniugazione pronominale) quando è seguita da [...] lo, la, li, le, ne, in posizione enclitica o proclitica (cfr. me); te l’ho già detto; te ne prego; cerca di ricordarteli, ecc. Con semplice funzione espressiva o rafforzativa: a questo punto te lo prese ...
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allato
(o a lato) avv., letter. – Di fianco, accanto, vicino: stare, collocare, mettersi allato. Più frequente nella prep. comp. allato a, o con pronome dativo: gli hanno messo allato un custode; stammi [...] allato; E fa ragion ch’io ti sia sempre allato (Dante); era il luogo ... allato alla camera nella quale giaceva la donna (Boccaccio); ant., a paragone, in confronto: a lato a quel ch’i’dico (Petrarca); ...
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essere1
èssere1 v. intr. [lat. esse (volg. *essĕre), pres. sum, da una radice *es-, *s- che ricorre anche nel sanscr. ásti «egli è», gr. ἐστί, osco est, ant. slavo jestŭ, ecc.; il perf. fui da una radice [...] spasso, disoccupato; e. alla disperazione, alla fame, e. al verde, lo stesso che «essere ridotto» alla disperazione, ecc. Costruito col dativo (conforme all’uso latino), equivale ad «avere»: luoghi in contado, de’ quali a ciascuna di noi è gran copia ...
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pelare
v. tr. [lat. tardo pĭlare, der. di pĭlus «pelo»] (io pélo, ecc.). – 1. a. Privare dei peli, togliere i peli dalla superficie cutanea, strappandoli, raschiandoli, o altrimenti: p. le pelli prima [...] p. la barba (Tommaseo); ha avuto il tifo, che l’ha quasi pelato; anche, spec. nella forma rifl. pelarsi (con si dativo), depilarsi, generalm. per motivi estetici: si stava pelando le gambe con una pinzetta; l’acconciarsi la faccia con tanto studio e ...
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cui
pron. rel. [lat. cui, dativo di qui]. – 1. Forma obliqua del pron. rel. che (o il quale, la quale, i quali, le quali), a cui si sostituisce nei compl. indiretti, con un’unica forma per ambedue i [...] generi e numeri: il progetto di cui ti ho parlato; la questione a cui accennavi; nelle condizioni in cui siamo; il luogo da cui venite; l’aereo con cui parto; i motivi per cui son venuto (spesso per cui ...
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volere2
volére2 v. tr. [lat. *vŏlēre, per il classico velle, formato su volo, volebam, volui] (pres. indic. vòglio [tosc., in proclisi, vo’], vuòi [poet. vuòli], vuòle [poet. o pop. vòle], vogliamo, [...] fig.); lavoro che vuole grande attenzione; è un verbo che vuole l’ausiliare «essere»; i verbi latini che vogliono il doppio dativo; anche l’occhio vuole la sua parte, frase prov., anche l’occhio dev’essere accontentato (in quanto l’aspetto esteriore ...
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procurare
(ant. proccurare) v. tr. [dal lat. procurare «curare, amministrare», comp. di pro-1 e curare «curare»]. – 1. a. Fare in modo che qualcosa si faccia, si compia, si verifichi, impegnarsi per [...] compl. oggetto, più spesso, ottenere, far avere: l’iscrizione al circolo procura molti vantaggi; p. dolori, fastidî, preoccupazioni. Col dativo della persona per la quale si ottiene ciò che è indicato dal compl. oggetto: gli procurò i soldi per il ...
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vietare
v. tr. [lat. vĕtare] (io vièto, ecc.). – Proibire, impedire ad altri di fare qualcosa; ordinare, disporre che non si compia una determinata azione, o che non si svolga una particolare attività. [...] È normalmente costruito con l’accus. della cosa e il dativo della persona – se espressa – alla quale si vieta: domandò qual fosse la cagione per che la venuta gli avea il dì davanti vietata (Boccaccio); avevano l’ordine di v. il passaggio a chiunque; ...
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valere
valére v. intr. [lat. valēre «essere forte, sano; essere capace; significare»] (pres. indic. valgo [ant. o poet. vàglio], vali, vale, valiamo, valéte, vàlgono [ant. o poet. vàgliono]; pres. cong. [...] nulla; prov., ormai raro, a mal mortale né medico né medicina vale; assol.: non valsero né preghiere né lusinghe. Con dativo di persona, essere utile, giovare, servire: che ti è valso agire onestamente?; a nulla gli valse protestare la sua innocenza ...
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Caso della declinazione latina, ma anche greca e di altre lingue, che occupa il terzo posto nella tradizione grammaticale classica, e perciò detto anche terzo caso. Indica la destinazione, il punto d’arrivo di un’azione, ed è perciò in primo...
Il dativo etico (lat. dativus ethicus) indica la partecipazione o il coinvolgimento emotivo di una persona rispetto a un’azione o a una circostanza indicata dal predicato; è sempre espresso da un pronome atono e non è necessario ai fini della...