tintinno s. m. [der. di tintinnare], lett. - [serie di suoni brevi e squillanti: come giga e arpa, in tempra tesa Di molte corde, fa dolce t. (Dante)] ≈ trillo, [spec. se prolungato] scampanellìo, [spec. [...] se prolungato] tintinnìo. ‖ squillo ...
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bufera /bu'fɛra/ s. f. [der. di bufare, buffare]. - 1. (meteor.) [turbine di vento con pioggia e neve: la b. infernal, che mai non resta (Dante)] ≈ ‖ burrasca, (lett.) procella, tempesta, tormenta. ↑ fortunale, [...] tifone, tornado, uragano. ↓ acquazzone, piovasco, temporale, tromba d'aria. ↔ bonaccia, calma, sereno. 2. (fig.) a. [periodo denso di avvenimenti sociali disastrosi: la b. della guerra] ≈ agitazione, confusione, ...
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titolo /'titolo/ s. m. [dal lat. titŭlus]. - 1. (giorn., bibl.) a. [nome o frase che individua l'argomento di un articolo, un libro e sim.] ≈ intestazione, intitolazione, [costituente il nome di un giornale] [...] iniziali. 2. a. [modo di chiamare qualcuno: dentro de la muda La qual per me ha il titol de la fame (Dante)] ≈ appellativo, denominazione, nome. b. (estens.) [riconoscimento pubblico: Poi vèn colei c'ha 'l titol d'esser bella (F. Petrarca)] ≈ fama ...
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sale s. m. [lat. sal salis "sale" (e anche "mare") e, in senso fig., "arguzia"]. - 1. (chim.) [composto generalm. cristallino derivante da un acido per sostituzione totale o parziale degli atomi di idrogeno [...] i suoi s.] ≈ amenità, arguzia, barzelletta, battuta, facezia, frizzo, lazzo, (lett.) lepidezza, motto di spirito, piacevolezza, spiritosaggine. 4. (poet.) [ampia distesa d'acqua salata: Metter potete ben per l'alto s. Vostro navigio (Dante)] ≈ mare. ...
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salire [lat. salire "saltare"] (pres. salgo, sali, sale, saliamo, salite, sàlgono [ant. o pop. salisco, salisci, ecc.; ant. sàglio, sagli, sàglie, sagliamo, saglite, sàgliono]; cong. pres. salga ..., saliamo, [...] o assol.: s. in (o al) cielo col pensiero, con l'immaginazione; nostro intelletto ... non puote a certe cose s. (Dante); s. nella stima degli altri; s. in ricchezza] ≈ ascendere (a), assurgere (a), elevarsi (a), innalzarsi (a), levarsi (a). ↔ cadere ...
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salto² s. m. [dal lat. saltus -us, der. di salire "saltare, danzare"], lett. - [zona selvosa, per lo più montana: esser non puote Che per diversi s. non si spanda (Dante)] ≈ bosco, selva. ...
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salvazione /salva'tsjone/ s. f. [dal lat. tardo salvatio -onis, der. di salvare "salvare"]. - 1. (lett.) [il salvarsi o l'essere salvato] ≈ [→ SALVEZZA (1. a)]. 2. (teol.) [il salvarsi o l'essere salvato, [...] con riferimento all'anima: quella fede Ch'è principio alla via di s. (Dante)] ≈ redenzione, (non com.) salvamento, salvezza. ↔ dannazione, perdizione. ...
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Poeta (Firenze, tra il maggio e il giugno 1265 - Ravenna, notte dal 13 al 14 settembre 1321). Della madre, che dovette morire presto, non sappiamo che il nome, Bella; il padre, Alighiero di Bellincione di Alighiero, morto intorno al 1283, apparteneva...
Dante
In tutta l'opera sua D. nomina sé stesso (e per la forma del nome, v. DURANTE) solo in Rime XCIII 1 (Io Dante a te che m'hai così chiamato, in un sonetto di risposta a un amico), e in Pg XXX 55, dove si fa rimproverare da Beatrice: Dante,...