dinanzi /di'nantsi/ (o dinnanzi) [lat. de in antea]. - ■ avv. 1. [in senso locativo o temporale, in avanti, verso il futuro: guardare d.] ≈ avanti, davanti, di fronte, in avanti. ↔ alle spalle, dietro, [...] a, dirimpetto a, innanzi a. 2. (lett.) [con senso temporale, prima: D. a me non fuor cose create Se non etterne (Dante)] ≈ prima di. ↔ dopo di. 2. (lett.) [con valore temporale, in relazione a cosa accaduta da poco] ≈ (lett.) dianzi, or ora, poco ...
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suco s. m. [dal lat. sucus] (pl. -chi), ant., lett. - 1. [liquido contenuto nella polpa di frutti o di altri elementi vegetali acquosi: bevete un s. d'erba Che purghe ogni pensier che 'l cor afflige (F. [...] Petrarca)] ≈ [→ SUCCO (1)]. 2. (fig.) [idea fondamentale di un discorso e sim.: il s. del discorso; Io premerei di mio concetto il s. (Dante)] ≈ [→ SUCCO (2)]. ...
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sunteggiare v. tr. [der. di sunto] (io suntéggio, ecc.). - [raccogliere in forma sintetica, anche assol.: s. un canto di Dante] ≈ compendiare, (non com.) epilogare, (non com.) epitomare, riassumere, sintetizzare. [...] ↔ ampliare, estendere, sviluppare ...
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suo [lat. sŭus]. - ■ agg. 1. a. [di lui, di lei: lo ha scritto di s. pugno] ≈ proprio. ↔ altrui. ‖ diverso. b. [che va bene in quel determinato momento, situazione e sim., spec. nella locuz. prep. a suo [...] ] ≈ Vostra. 3. (ant., pop.) [riferito a un soggetto plur.: con due spade affocate, Tronche e private de le punte s. (Dante); poi che gli arcieri ... avranno il s. saettamento saettato (G. Boccaccio); avranno avuto le s. buone ragioni] ≈ loro. ■ pron ...
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dischiudere /di'skjudere/ [dal lat. discludĕre] (coniug. come chiudere). - ■ v. tr. 1. [aprire appena, in parte: d. l'uscio] ≈ schiudere, [di labbra, occhi e sim.] (lett.) dissuggellare. ↑ aprire, (lett.) [...] (fig., non com.) [rendere manifesto: la prova che 'l ver mi dischiude Son l'opere seguite (Dante)] ≈ (lett.) disserrare, manifestare, palesare, rivelare, svelare. ↔ celare, nascondere, occultare. ■ dischiudersi v. intr. pron. [il passare gradualmente ...
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rinnovare (ant. rinovare, renovare) [dal lat. renovare (der. di novus "nuovo", col pref. re-), rifatto secondo innovare] (io rinnòvo, ecc.; il dittongo -uo- è raro anche nelle forme con accento sulla radice). [...] più da qualche tempo: Esta selva selvaggia e aspra e forte Che nel pensier rinova la paura (Dante)] ≈ (lett.) rinnovellare. ■ rinnovarsi v. intr. pron. 1. a. [riacquistare vigore e forza fisica] ≈ rimettersi, (lett.) rinnovellarsi, rinvigorirsi ...
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orto² s. m. [dal lat. ortus -us, der. di oriri "nascere, sorgere"], poet. - 1. [il sorgere del sole] ≈ alba. ‖ aurora. ↔ (lett.) occaso, tramonto. ‖ crepuscolo. 2. (estens.) [il punto dove il sole sorge: [...] Ad un occaso quasi e ad un o. Buggea siede (Dante)] ≈ est, levante, oriente. ↔ (lett.) occaso, occidente, ovest, ponente. ...
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bianchire [der. di bianco] (io bianchisco, tu bianchisci, ecc.). - ■ v. tr. [far diventare bianco o quasi bianco, per es. lo zucchero, il sale, ecc.] ≈ affinare, depurare, imbiancare, imbianchire, raffinare, [...] [di metalli] pulire. ↔ annerire. ■ v. intr. (aus. avere), ant. [farsi bianco, apparire bianco o quasi bianco: al bianchir de' colli (Dante)] ≈ e ↔ [→ BIANCHEGGIARE v. intr. (1)]. ...
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infimo /'infimo/ agg. [dal lat. infĭmus, superl. di infĕrus "che sta in basso"; trattato in ital. come superl. di basso]. - 1. [che è il più basso o che sta nel luogo più basso: l'i. lacuna De l'universo [...] (Dante)] ≈ (lett.) imo, ultimo. ↔ sommo, (lett.) superno, supremo. 2. (fig.) [che occupa il posto più basso in una scala di valori: merce d'i. qualità] ≈ esecrabile, pessimo. ↔ elevato, sommo, superiore, supremo. ...
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infino (lett. in fino) prep. [forma rafforzata e meno com. di fino²], lett. - [fino a un limite di luogo, di tempo o di quantità, con la prep. a o anche assol.: lottare i. alla morte; L'un lito e l'altro [...] vidi infin la Spagna (Dante)] ≈ fino, persino, sino. ...
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Poeta (Firenze, tra il maggio e il giugno 1265 - Ravenna, notte dal 13 al 14 settembre 1321). Della madre, che dovette morire presto, non sappiamo che il nome, Bella; il padre, Alighiero di Bellincione di Alighiero, morto intorno al 1283, apparteneva...
Dante
In tutta l'opera sua D. nomina sé stesso (e per la forma del nome, v. DURANTE) solo in Rime XCIII 1 (Io Dante a te che m'hai così chiamato, in un sonetto di risposta a un amico), e in Pg XXX 55, dove si fa rimproverare da Beatrice: Dante,...