solingo agg. [der. di solo, col suff. germ. -ingo] (pl. m. -ghi), poet. - 1. [di luogo, privo di gente e lontano da centri abitati: Noi andavam per lo s. piano (Dante)] ≈ e ↔ [→ SOLITARIO (3)]. 2. [di [...] persona, che ama la solitudine: Ove né donna innamorata preghi, Né passeggier s. oda il sospiro Che dal tumulo a noi manda Natura (U. Foscolo)] ≈ solitario. ↔ socievole ...
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miseria /mi'zɛrja/ s. f. [dal lat. miseria, der. di miser "misero"]. - 1. [mancanza di ciò che è necessario per vivere, cui conseguono squallore e senso di desolazione: una vita di m.] ≈ bisogno, indigenza, [...] e di avvilimento spirituale: nessun maggior dolore Che ricordarsi del tempo felice Ne la m. (Dante)] ≈ afflizione, disperazione, infelicità, prostrazione, sconforto, tristezza. ↔ contentezza, felicità, gioia. 3. (fig.) [spec. al plur., manchevolezza ...
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pusillo /pu'zil:o/ agg. [dal lat. pusillus "piccino, meschino", dim. di pūsus "ragazzo" (affine a puer)], ant., lett. - 1. [di dimensioni ridotte] ≈ minuscolo, piccolo. ↔ grande, (ant.) magno. 2. (fig.) [...] [di persona, atteggiamento e sim., mite e di pretese contenute: a colui ch'a tanto ben sortillo Piacque di trarlo suso a la mercede Ch'el meritò nel suo farsi p. (Dante)] ≈ modesto, povero, umile. ...
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putire v. intr. [lat. putēre "puzzare" (corradicale di pus), con mutamento di coniug.] (io putisco o puto, tu putisci o puti, ecc.), ant. - [emanare cattivo odore: Pute la terra che questo riceve (Dante)] [...] ≈ e ↔ [→ PUZZARE (1)] ...
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giù (ant. giuso) avv. [lat. tardo iūsum, deosum, dal class. deorsum]. - 1. [verso il basso, con verbi di stato e di moto: essere, andare, scendere, cadere g.; così discesi del cerchio primaio g. nel secondo [...] (Dante)] ≈ abbasso, dabbasso, (di) sotto, in basso. ↔ (di) sopra, in alto, su. ● Espressioni: andare giù → □; andare su e giù 1. [aumentare e diminuire alternativamente: i prezzi vanno su e g.] ≈ altalenare, (pop.) ballare, oscillare. 2. (fig.) [ ...
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sonno /'son:o/ s. m. [lat. somnus]. - 1. a. (fisiol.) [stato e periodo di riposo fisico-psichico dell'uomo e degli animali, caratterizzato dalla sospensione totale o parziale della coscienza e della volontà: [...] svolge durante il sonno, e il suo contenuto stesso: quand'io feci 'l mal s. Che del futuro mi squarciò 'l velame (Dante)] ≈ sogno. □ malattia del sonno [malattia trasmessa dalla mosca tse-tse, che provoca uno stato di apatia e sonnolenza sempre più ...
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mo /mɔ/, region. /mo/ (o mo') avv. [lat. mŏdo, con gli stessi sign.] (radd. sint.), ant., region. - 1. [poco fa o fra poco: questi spirti che mo t'appariro (Dante); mo tu esageri] ≈ adesso, ora. 2. [in [...] questo preciso momento, né prima né dopo] ≈ immediatamente, seduta stante, subito, su due piedi. ▲ Locuz. prep.: pop., da mo [da molto tempo] ≈ da quel dì, da quel (o un bel) pezzo. ◉ Concorrente di ora ...
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quale [lat. qualis] (si può troncare sia davanti a voc., sia davanti a cons.) (pl. m. e f. quali). - ■ agg. e pron. interr. m. e f. [in proposizioni interr. dirette e indirette e nelle dubitative, per [...] oggetti, due o più categorie e sim.: Q. va dinanzi, e q. di dietro il prende, E qual dallato li si reca a mente (Dante)] ≈ alcuno, (lett.) altri, chi, taluno, uno. 2. [una persona qualsiasi, anche seguito da che e il verbo al cong.: Ivi fa' che 'l ...
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quando [lat. quando] (in taluni casi, dinanzi a voc. si elide: quand'anche, quand'ecco). - ■ avv. [alcune volte, con valore correlativo: va a Milano quasi tutti i giorni, q. in auto q. col treno] ≈ a volte, [...] [situazione temporale favorevole allo svolgimento di un'azione e sim.: aspetto il come e 'l q. Del dire e del tacer (Dante)] ≈ circostanza, momento, tempo. ■ quand'anche locuz. cong. [nell'eventualità in cui, sempre con il verbo al cong.: q. tu me lo ...
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Poeta (Firenze, tra il maggio e il giugno 1265 - Ravenna, notte dal 13 al 14 settembre 1321). Della madre, che dovette morire presto, non sappiamo che il nome, Bella; il padre, Alighiero di Bellincione di Alighiero, morto intorno al 1283, apparteneva...
Dante
In tutta l'opera sua D. nomina sé stesso (e per la forma del nome, v. DURANTE) solo in Rime XCIII 1 (Io Dante a te che m'hai così chiamato, in un sonetto di risposta a un amico), e in Pg XXX 55, dove si fa rimproverare da Beatrice: Dante,...