prendere /'prɛndere/ [dal lat. prĕhendĕre e prĕndĕre] (pass. rem. io prési [ant. prendéi, prendètti], tu prendésti, ecc.; part. pass. préso [ant. priso]). - ■ v. tr. 1. a. [esercitare una presa su cosa [...] a far proprio qualcosa che altri offre o dà: quella dote Che da te prese il primo ricco patre (Dante)] ≈ accettare, ricevere. ↔ respingere, restituire, rifiutare. h. (fam.) [avere del denaro come compenso per una prestazione: p. un ottimo stipendio ...
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dimenticare (ant. dismenticare) [lat. tardo dementicare, der. di mens mentis "mente"] (io diméntico, tu diméntichi, ecc.). - ■ v. tr. 1. [perdere la memoria di una cosa, anche nella forma dimenticarsi: [...] ’ colpi fatti e del vostro potere [L. Pulci]), avere (o tenere) a mente (e altro disse, ma non l’ho a mente [Dante]; per la loro ingratitudine poco tempo il tennero a mente i Pisani [G. Villani]) e il lett. rimembrare: Silvia, rimembri ancora / quel ...
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vista s. f. [part. pass. femm. di vedere]. - 1. a. (fisiol.) [funzione e capacità di vedere: v. binoculare] ≈ visione. b. [il vedere] ● Espressioni: punto di vista → □. c. (lett., non com.) [atto con cui [...] 3. (lett.) [modo di apparire: sì si facea d'una v. pietosa e d'un colore palido quasi come d'amore (Dante)] ≈ apparenza, aspetto, (lett.) sembianza. ● Espressioni: non com., fare vista (o le viste) [mostrare in apparenza, con la prep. di seguita da ...
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quivi avv. [lat. tardo eccu(m) ĭbī "ecco ivi"], lett. - 1. [nel luogo vicino a chi parla: Così sen va, e q. m'abbandona Lo dolce padre (Dante)] ≈ e ↔ [→ QUI (1)]. 2. [con valore temporale, in quel particolare [...] momento: Noi fummo tutti già per forza morti, E peccatori infino a l'ultima ora: Q. lume del ciel ne fece accorti (Dante)] ≈ allora, a quel punto, (non com.) in quella, in quell'attimo (o istante). ...
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soverchiare (o soperchiare) [der. di soverchio] (io sovèrchio, ecc.). - ■ v. tr. 1. (ant.) [andare oltre: credete Che non sanza virtù che da ciel vegna Cerchi di soverchiar questa parete (Dante)] ≈ oltrepassare, [...] ) 1. (ant.) [venire fuori: Fuor de la bocca a ciascun [foro] soperchiava D'un peccator li piedi (Dante)] ≈ sporgere. ‖ uscire. 2. (estens., non com.) [essere presente in abbondanza: la frutta soverchia] ≈ abbondare, avanzare, traboccare. ↔ mancare ...
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nullo [dal lat. nullus "nessuno", comp. della negazione ne e ullus "alcuno"]. - ■ agg. indef. (ant.) [neppure uno: N. bel salutar tra noi si tacque (Dante)] ≈ nessuno, (lett.) niuno, (lett.) veruno. ↔ [...] 2. (sport., gio.) [di incontro sportivo o di gioco, dal risultato che non comporta alcun cambiamento nella classifica] ≈ pari, patta. ■ pron. indef., ant., solo al sing. [neppure una persona: a n. è noto (Dante)] ≈ nessuno. ↔ ciascuno, ognuno, tutti. ...
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Fabio Rossi
dimenticare. Finestra di approfondimento
Non ricordare - Il verbo più com. e fam. per esprimere il concetto di «perdere la memoria di una cosa» è scordare, o, ancora più com., scordarsi (sia [...] ’ colpi fatti e del vostro potere [L. Pulci]), avere (o tenere) a mente (e altro disse, ma non l’ho a mente [Dante]; per la loro ingratitudine poco tempo il tennero a mente i Pisani [G. Villani]) e il lett. rimembrare: Silvia, rimembri ancora / quel ...
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dispiegare [da spiegare, con altro pref.] (io dispiègo, tu dispièghi, ecc.), lett. - ■ v. tr. 1. a. [aprire in tutta la sua estensione ciò che era ripiegato: d. la tovaglia] ≈ distendere, stendere. ↔ piegare, [...] , uscire dalla terra spontaneamente: Che acqua è questa che si dispiega Da un principio e sé da sé lontana? (Dante)] ≈ scaturire, sgorgare, (non com.) spicciare, zampillare. 2. (estens.) [andare avanti estendendosi: una prosa che si dispiega in ampi ...
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riso /'riso/ s. m. [lat. rīsus -us, der. di ridēre "ridere"] (pl. le risa). - 1. a. [il ridere, anche come singolo atto (in quest'ultimo sign., spesso al plur.): si udì un r. soffocato; fare (o farsi) [...] allegro, gioioso: Per sua difalta in pianto e in affanno Cambiò onesto r. e dolce gioco (Dante)] ≈ allegria, buonumore, contentezza, gaiezza, (lett.) gaudio, giocondità, gioia. ↔ abbattimento, avvilimento, depressione, malinconia, (lett.) mestizia ...
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tentare v. tr. [lat. temptare e tentare (prob. due verbi di diversa origine, confusisi già in latino)] (io tènto, ecc.). - 1. (lett.) [toccare leggermente: il mio duca mi tentò di costa, Dicendo: "Parla [...] , per sollecitarlo a parlare o agire e sim.: Tenta costui di punti lievi e gravi ... intorno de la fede (Dante)] ≈ esaminare, interrogare, mettere alla prova. b. [cercare di indurre al peccato, spingere con allettamenti a compiere cosa che non ...
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Poeta (Firenze, tra il maggio e il giugno 1265 - Ravenna, notte dal 13 al 14 settembre 1321). Della madre, che dovette morire presto, non sappiamo che il nome, Bella; il padre, Alighiero di Bellincione di Alighiero, morto intorno al 1283, apparteneva...
Dante
In tutta l'opera sua D. nomina sé stesso (e per la forma del nome, v. DURANTE) solo in Rime XCIII 1 (Io Dante a te che m'hai così chiamato, in un sonetto di risposta a un amico), e in Pg XXX 55, dove si fa rimproverare da Beatrice: Dante,...