cintola /'tʃintola/ s. f. [der. di cinta]. - 1. (abbigl.) [striscia di pelle, di cuoio, di tessuto o altro materiale che si cinge intorno alla vita per sostenere i pantaloni o per tenere aderenti le vesti] [...] ≈ [→ CINTA (2)]. 2. (estens.) [punto della persona dove comunemente si porta la cintura: Vedi là Farinata che s'è dritto: Da la c. in sù tutto 'l vedrai (Dante)] ≈ cintura, vita. ...
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fra¹ prep. [lat. infra] (radd. sint.) - 1. [per indicare ciò che si trova entro il percorso che unisce due luoghi o entro la durata che unisce due momenti: abito f. Roma e Viterbo; partirà f. tre giorni] [...] sim.: pensare, ragionare f. sé (e sé)] ≈ dentro di, tra. 6. (non com.) [per indicare il lasso di tempo o un evento durevole entro cui accade qualcosa: f. il giorno, f. la settimana; Pianger sentii f. 'l sonno i miei figliuoli (Dante)] ≈ durante, tra. ...
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veste /'vɛste/ (ant. o pop. vesta) s. f. [lat. vestis]. - 1. (abbigl.) a. [tutto ciò che viene indossato per coprire la persona] ≈ abito, capo, indumento, (poet.) spoglia, (lett.) vestimento. b. (estens.) [...] .) a. [forma esteriore, spesso ingannevole: In vesta di pastor lupi rapaci Si veggion di qua sù per tutti i paschi (Dante)] ≈ aspetto, (ant.) sembiante, (lett.) sembianza, (poet.) spoglia. b. [aspetto sotto cui si compie un atto o un insieme di atti ...
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manducare v. tr. [lat. manducare, der. di mandĕre "masticare"] (io manduco, tu manduchi, ecc.), ant., scherz. - [dell'uomo, assumere cibo, allo scopo di nutrirsi: E come 'l pan per fame si manduca (Dante)] [...] ≈ [→ MANGIARE² (1. b)] ...
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vestigio /ve'stidʒo/ s. m. [dal lat. vestigium, di origine oscura, come il v. vestigare "seguire le tracce"] (pl. i vestigi o le vestigia, ant. le vestigie o vestige), lett. - 1. [segno lasciato sul terreno [...] le v. di un'antica cultura; Sanza la qual [fama] chi sua vita consuma, Cotal vestigio in terra di sé lascia (Dante)] ≈ memorie, ricordi, segni, tracce. 3. (fig.) [ciò a cui ci si ispira nel proprio comportamento: seguire le v. degli avi] ≈ esempio ...
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vetusto agg. [dal lat. vetustus, der. di vetus "vecchio, antico"], lett. - 1. [appartenente a tempi lontani: le v. e gloriose memorie degli avi] ≈ antico, (poet.) prisco, remoto, vecchio. ↔ moderno, nuovo, [...] recente, (lett.) recenziore. 2. (estens., non com.) [assai avanzato negli anni: Indi partissi povero e v. (Dante)] ≈ (lett.) annoso, anziano, (lett.) canuto, vecchio. 3. [di istituzioni e sim., non più adatto ai tempi: una scuola v.] ≈ e ↔ [→ VIETO ( ...
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premere /'prɛmere/ [lat. premere] (pass. rem. io preméi o premètti, ant. anche io prèssi, tu premésti, ecc.; part. pass. premuto, ant. prèsso). - ■ v. tr. 1. a. [esercitare una pressione su qualcosa in [...] .) [far soffrire: tu vuo' ch'io rinovelli Disperato dolor che 'l cor mi preme Già pur pensando (Dante)] ≈ angustiare, assillare, opprimere, tormentare, (lett.) vessare. ↔ rinfrancare, sollevare. ■ v. intr. (aus. avere) 1. a. [esercitare una pressione ...
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via² s. f. [lat. via, affine a vehĕre "trasportare"]. - 1. a. [striscia di terreno, più o meno larga e di varia estensione in lunghezza, attraverso la quale si svolgono il transito e la circolazione delle [...] condotto, dotto. 2. (estens., lett.) [tratto da percorrere per raggiungere una meta: Andiam, ché la v. lunga ne sospigne (Dante)] ≈ cammino, percorso, strada, tragitto. ▼ Perifr. prep.: in via di [che sta per raggiungere un esito, per lo più positivo ...
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frate (anche fra, frà o fra', nel sign. 2, se seguito da un nome proprio) s. m. [lat. frater "fratello"]. - 1. (ant., region.) a. [ciascuno dei figli nati dagli stessi genitori, nel rapporto dell'uno con [...] altri da un vincolo d'affetto, di carità, da comunanza di patria, ecc.: o dolce f., che vuo' tu ch'io dica? (Dante)] ≈ [→ FRATELLO (2. a)]. 2. (eccles.) [membro di un ordine religioso e, in partic., di ordini religiosi mendicanti] ≈ ‖ monaco, padre ...
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maniera /ma'njɛra/ s. f. [dal fr. ant. maniere, uso sost. dell'agg. manier, propr. "che si fa con le mani"]. - 1. a. [forma o aspetto particolare che l'azione assume nel caso singolo o nel singolo ambiente: [...] , e quindi privo di originalità: recitazione di m.] ≈ e ↔ [→ MANIERATO (1)]. 3. (lett.) [insieme che presenta uniformità di caratteri: la nostra ragione a quattro m. d'operazioni ... è ordinata (Dante)] ≈ forma, genere, qualità, sorta, specie, tipo. ...
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Poeta (Firenze, tra il maggio e il giugno 1265 - Ravenna, notte dal 13 al 14 settembre 1321). Della madre, che dovette morire presto, non sappiamo che il nome, Bella; il padre, Alighiero di Bellincione di Alighiero, morto intorno al 1283, apparteneva...
Dante
In tutta l'opera sua D. nomina sé stesso (e per la forma del nome, v. DURANTE) solo in Rime XCIII 1 (Io Dante a te che m'hai così chiamato, in un sonetto di risposta a un amico), e in Pg XXX 55, dove si fa rimproverare da Beatrice: Dante,...