grasso
agg. e s. m. [lat. crassus, grassus]. – 1. agg. a. Di persona o animale che, per effetto di una troppo ricca alimentazione, o talora per qualche disfunzione organica, ha il tessuto adiposo abbondante; [...] la vostra chiesa vaca, Si fanno grassi stando a consistoro (Dante); popolo g., nella Firenze comunale, gli ascritti alle arti rimovea quell’aere grasso, Menando la sinistra innanzi spesso (Dante). b. Che ha superficie untuosa: pelle g.; capelli ...
Leggi Tutto
tinto
agg. [part. pass. di tingere; lat. tĭnctus, part. pass. di tĭngĕre]. – 1. Con i sign. proprî del verbo: a. Sottoposto a tintura, portato a un colore diverso dall’originario: stoffa t.; vestito [...] . In usi fig., con riferimento a sentimenti: uno stupore tinto di rimorso (Montale). 2. ant. Oscuro: un tumulto, il qual s’aggira Sempre in quell’aura sanza tempo tinta (Dante); sporco: Grandine grossa, acqua t. e neve Per l’aere tenebroso si riversa ...
Leggi Tutto
sovvenire2
sovvenire2 (ant. sovenire, suvvenire) v. tr. e intr. [lat. subvenire «venire in aiuto, soccorrere; sopraggiungere», comp. di sub «sotto» e venire «venire»] (coniug. come venire), letter. – [...] cui ci si ricorda: mal volontier lo dico; Ma sforzami la tua chiara favella, Che mi fa sovvenir del mondo antico (Dante); Non ti soven di quella ultima sera ...? (Petrarca); Quando sovviemmi di cotanta speme, Un affetto mi preme Acerbo e sconsolato ...
Leggi Tutto
natura
s. f. [lat. natūra, der. di natus, part. pass. di nasci «nascere»]. – 1. Il sistema totale degli esseri viventi, animali e vegetali, e delle cose inanimate, che presentano un ordine, realizzano [...] ecc.: Uso e n. sì la privilegia [la casa dei Malaspina], Che ... Sola va dritta e ’l mal cammin dispregia (Dante); talvolta ha valore concr. indicando persona fornita di un dato carattere: una n. nobile, generosa, fiera, ardente; macchinazione ordita ...
Leggi Tutto
argomento
argoménto s. m. [dal lat. argumentum, der. di arguĕre «dimostrare»]. – 1. Ciò che si adduce a sostegno di quanto si afferma; ragione, prova: allegare, recare, addurre, confutare, ribattere [...] mille a. la smarrita sanità in lui procuriamo di rivocare (Bembo). b. Strumento, arnese: Vedi che sdegna li a. umani (Dante); presi loro a. per entrare in casa Calandrino (Boccaccio); significò anche, in genere, mezzo bellico di difesa o di offesa. ...
Leggi Tutto
novella
novèlla s. f. [lat. pop. *novella, neutro pl. sostantivato dell’agg. novellus «novello»; il sign. 3 dal lat. tardo Novellae, agg. femm. pl. (sottint. Constitutiones)]. – 1. a. ant. Novità, fatto [...] al plur.: che novelle, quali n. avete o mi date di ...?; come a messagger che porta ulivo Tragge la gente per udir novelle (Dante). Specificato da un agg., al sing. o al plur.: portare buone o cattive n., liete o tristi n.; I fratelli hanno ucciso i ...
Leggi Tutto
oso1
òṡo1 agg. [lat. ausus, part. pass. di audere «osare»], ant. o letter. – Ardito, audace: Forse la mia parola par troppo osa (Dante); Deh, figliuol mio, non essere tropp’oso (D’Annunzio). Anche con [...] funzione verbale, nella locuz. essere oso, ardire, osare: quello glorioso Catone di cui non fui di sopra oso di parlare (Dante); vidi Ippia e ’l vecchiarel che già fu oso Dir «Io so tutto» (Petrarca); Il villano sartor, che, non ben pago D’aver teco ...
Leggi Tutto
grattare
v. tr. [dal germ. *krattōn; cfr. il ted. mod. kratzen]. – 1. a. Sfregare la pelle con le unghie per far cessare il prurito: grattarsi le mani, il braccio; gràttami la schiena; E lascia pur grattar [...] la porta per farsi aprire. c. Con sign. più generico, sfregare, stropicciare: Grattar li fece il ventre al fondo sodo (Dante). In partic., nel rifl., strofinare una parte del corpo contro un elemento solido per levarsi il prurito: grattarsi al muro ...
Leggi Tutto
aiuola
aiuòla (o aiòla) s. f. [lat. areŏla, dim. di area «aia»]. – 1. Striscia di terreno di limitata estensione e forma varia risultante dal tracciato dei viali di un giardino o delle sedi stradali [...] di terreno; per metafora poetica, la parola è stata usata da Dante (e per reminiscenza dantesca anche da altri poeti e scrittori) a ci fa tanto feroci ... Tutta m’apparve da’ colli alle foci (Dante); Ma questa umile aiuola Ove si piange e s’odia ... T ...
Leggi Tutto
quando
avv., cong. e s. m. [lat. quando]. – 1. avv. a. Ha la funzione di domandare, in frasi interrogative, in quale tempo o momento si determinerà, si è determinato o si determina, un fatto, una situazione [...] critiche, q. per una piccola osservazione se la prende tanto?; malizioso son io troppo, Quand’io procuro a’ mia maggior trestizia (Dante); quando lo volete sapere, i religiosi dicono che veramente è cosa che non istà bene (Manzoni). 3. s. m. Con l ...
Leggi Tutto
Poeta (Firenze, tra il maggio e il giugno 1265 - Ravenna, notte dal 13 al 14 settembre 1321). Della madre, che dovette morire presto, non sappiamo che il nome, Bella; il padre, Alighiero di Bellincione di Alighiero, morto intorno al 1283, apparteneva...
Dante
In tutta l'opera sua D. nomina sé stesso (e per la forma del nome, v. DURANTE) solo in Rime XCIII 1 (Io Dante a te che m'hai così chiamato, in un sonetto di risposta a un amico), e in Pg XXX 55, dove si fa rimproverare da Beatrice: Dante,...