puerile
agg. [dal lat. puerilis, der. di puer «fanciullo»]. – 1. Di fanciullo: età p.; La frangia dei capelli che ti vela La fronte p. (Montale); da fanciullo: Ben te ne puoi accorger per li volti E [...] a quelle di fanciulli; che avviene o è avvenuto nell’età della fanciullezza: nella stagione del p. incontro di Dante e Beatrice (Carducci). 2. a. Che è proprio dei fanciulli: divertimenti, svaghi puerili. b. Con valore spreg. o limitativo ...
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mancare
v. intr. e tr. [der. di manco1] (io manco, tu manchi, ecc.). – 1. intr. (aus. essere) a. Essere in quantità o in numero insufficiente, essere meno di quanto sarebbe necessario o conveniente o [...] , diminuire, scemare o scomparire del tutto (e può essere sostituito dalla locuz. venire a mancare): A l’alta fantasia qui mancò possa (Dante); a metà della salita gli mancò il fiato; si sentì m. le forze; l’ascensore si è fermato perché è mancata la ...
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ritenere
ritenére v. tr. [dal lat. retinere, comp. di re- e tenere «tenere»] (coniug. come tenere). – 1. non com. Tenere di nuovo. 2. a. non com. Trattenere, rattenere, contenere: r. il passo, il respiro, [...] , controllarli: poniam che di necessitate Surga ogne amor che dentro a voi s’accende, Di ritenerlo è in voi la podestate (Dante); nel rifl., frenare i proprî istinti, ecc.: appena del correr loro addosso e d’uccidergli si ritenne (Boccaccio). In usi ...
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mancia
mància s. f. [prob. dall’ant. fr. manche «manica» (che le dame donavano nei tornei ai loro cavalieri)] (pl. -ce). – 1. a. Piccolo regalo in denaro che si usa dare a chi ha reso un servizio o una [...] , per lo più nelle espressioni mala m., trista m., dolorosa m., danno, offesa, e sim.; incerta è invece l’interpretazione dei versi di Dante (Inf. XXXI, 4-6) Così od’io che solea far la lancia D’Achille e del suo padre esser cagione Prima di trista e ...
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berza
bèrza s. f. [forse dal medio alto ted. verse(n) «tallone» (cfr. ted. mod. Ferse, con lo stesso sign.)], ant. – Calcagno: Ahi come facean lor levar le berze A le prime percosse! (Dante), i demoni [...] facevano fuggire velocemente i ruffiani. Ma della parola, che si trova usata solo da Dante (e in rare reminiscenze dantesche), sono date anche altre interpretazioni, tra cui quella di «bolla, vescica». ...
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temporale1
temporale1 agg. [dal lat. temporalis, der. di tempus -pŏris «tempo»]. – 1. a. Di tempo, che riguarda il tempo, soprattutto in senso linguistico e grammaticale: avverbî t., più comunem. detti [...] i beni t.; la potenza, la gloria t.; Platone, de li beni t. non curando, la reale dignitade mise a non calere (Dante); «Ma voi», proseguì e concluse il cardinale, «non avete visto, non avete voluto veder altro che il vostro pericolo t.» (Manzoni). In ...
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scoccare
v. tr. e intr. [der. di cocca1] (io scòcco, tu scòcchi, ecc.). – 1. tr. a. Scagliare con forza, lanciare dardi con un arco o una balestra: al segnale, l’arciere scoccò la freccia; Aspett’io [...] corda scaglia lontano la freccia che vi era accoccata: la virtù di quella corda Che ciò che scocca drizza in segno lieto (Dante, qui in senso fig.). Per estens., allentare all’improvviso: s. l’arco, la balestra; e in senso fig.: scocca L’arco del ...
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penitenza
penitènza (ant. penitènzia) s. f. [dal lat. paenitentia (o poenitentia), der. di paenitere «pentirsi»]. – 1. a. Pentimento, senso di rincrescimento per un errore fatto (o per una serie di errori), [...] non sarebbe Lo mio dover per penitenza scemo, Se ciò non fosse, ch’a memoria m’ebbe Pier Pettinato in sue sante orazioni (Dante); più raram. riferito alle pene infernali: Se tu riguardi ben questa sentenza, E rechiti a la mente chi son quelli Che sù ...
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pugnare
v. intr. [dal lat. pugnare, der. di pugnus «pugno»] (io pugno ... noi pugniamo, voi pugnate, e nel cong. pugniamo, pugniate; aus. avere), letter. – Lottare: il lione mai teme, anzi con forte [...] in quei campi L’itala gioventude? (Leopardi). Fig., anche con sogg. di cosa o astratto: Contra miglior voler voler mal pugna (Dante); Ecco che ... la bianca polve In piccolo stanzin con l’aere pugna (Parini, alludendo alla cipria); e col sign. partic ...
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bestia
béstia s. f. [lat. bēstia]. – 1. Nome generico di ogni animale, escluso però l’uomo, anzi spesso in contrapp. all’uomo: lo pensiero è propio atto de la ragione, perché le b. non pensano (Dante); [...] , irascibile: quella b. ha picchiato a sangue suo figlio; son Vanni Fucci Bestia, e Pistoia mi fu degna tana (Dante); andare, entrare, montare, saltare in b., infuriarsi; diventare una b., arrabbiarsi oltre misura. b. Persona ignorante, stupida: è ...
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Poeta (Firenze, tra il maggio e il giugno 1265 - Ravenna, notte dal 13 al 14 settembre 1321). Della madre, che dovette morire presto, non sappiamo che il nome, Bella; il padre, Alighiero di Bellincione di Alighiero, morto intorno al 1283, apparteneva...
Dante
In tutta l'opera sua D. nomina sé stesso (e per la forma del nome, v. DURANTE) solo in Rime XCIII 1 (Io Dante a te che m'hai così chiamato, in un sonetto di risposta a un amico), e in Pg XXX 55, dove si fa rimproverare da Beatrice: Dante,...