sentire
v. tr. [lat. sĕntire] (io sènto, ecc.). – In senso ampio, avvertire un qualsiasi stato di coscienza indotto in noi dal mondo esterno attraverso i sensi o un qualsiasi stato affettivo insorgente [...] , e hai voler che si ricerna In sì aperta e ’n sì distesa lingua Lo dicer mio, ch’al tuo sentir si sterna (Dante), che si abbassi alla tua possibilità di comprenderne il significato. 8. Con uso intr. (aus. avere, ma i tempi composti sono rari), s ...
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morire
v. intr. [lat. *mŏrīre per il lat. class. mŏri] (pres. muòio, muòri, muòre, moriamo, morite, muòiono [pop. mòio, mòri, mòre ..., mòiono; ant. o dial. mòro ..., mòrono]; cong. pres. muòia ..., [...] , impenitente, nell’ira di Dio (fam., morir male); Quelli che muoion ne l’ira di Dio Tutti convegnon qui d’ogne paese (Dante); con più sensi: morir di mala morte (ammazzato o in modo non cristiano); m. come un cane (rifiutando i conforti religiosi, o ...
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amore
amóre s. m. [lat. amor -ōris, affine ad amare]. – 1. Sentimento di viva affezione verso una persona che si manifesta come desiderio di procurare il suo bene e di ricercarne la compagnia: amore [...] soggetto o oggetto di amore; il primo a., lo Spirito Santo: Fecemi la divina podestate, La somma sapïenza e ’l primo a. (Dante). Locuz.: per amor di Dio (o per l’amor di Dio), per carità, di grazia, oppure gratis, disinteressatamente: mi dia un pezzo ...
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non
nón avv. [lat. non]. – Avverbio di negazione; parola frequentissima nel discorso, serve a negare o escludere il concetto espresso dal vocabolo cui si premette (essere - non essere; andare - non andare; [...] verbi di timore, di impedimento, ecc.: E temo che non sia già sì smarrito, Ch’io mi sia tardi al soccorso levata (Dante); Né possa ella negar che non lo prenda (Ariosto); e spesso anche senza che, forse per influsso del costrutto latino timeo ne (ma ...
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vano
agg. e s. m. [lat. vanus, agg., con i varî sign. dell’agg. ital.]. – 1. agg. Vuoto, internamente vuoto, cavo: un guscio v.; la fe’ salire Là dove il monte era forato e vano (Ariosto); ella, più [...] Di gente in gente e d’uno in altro sangue (Dante); anche di sentimenti, in quanto legati a beni terreni: Del donna v.; or fu già mai Gente sì vana come la sanese? (Dante). Estens., di atti che rivelino vanità, frivolezza: v. ostentazione; discorsi ...
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latino
agg. e s. m. (f. -a) [lat. Latīnus]. – 1. a. Relativo o appartenente all’antico popolo di origine indoeuropea che in età storica abitava il Lazio; del Lazio antico, o di Roma, dei Romani: i popoli [...] ). 3. Usi estens., come s. m.: a. Linguaggio, discorso, modo di esprimersi: per chiare parole e con preciso Latin rispuose (Dante); anche di animali: E canta ogni augelletto in suo l. (Poliziano); scherz., capire, intendere il l., capire quello che è ...
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vapore
vapóre s. m. [lat. vapor -ōris «esalazione»]. – 1. a. Lo stato gassoso di una sostanza; più propriam., si parla di vapore quando la temperatura a cui si trova la fase gassosa è inferiore alla [...] lumi o fiamme, formanti il trionfo di Cristo: In sù vid’io così l’etera addorno Farsi e fioccar di vapor trïunfanti. Ancora in Dante, col sign. di emanazione, ma in senso fig.: Laudato sia ’l tuo nome e ’l tuo valore Da ogne creatura, com’è degno Di ...
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varco
s. m. [der. di varcare] (pl. -chi). – 1. Valico montano: i v. delle Alpi, degli Appennini. Con questo sign. è raro; com. invece con il sign. più generico di passaggio, luogo o apertura per dove [...] ), e prendere o cogliere al v., cogliere di sorpresa, al passaggio: tendiam le reti, sì ch’io pigli La leonessa e ’ leoncini al v. (Dante); fig.: non ti glorïar se col tuo arco Per donna sì gentil m’hai preso al v. (Pulci), al dio Amore; in senso fig ...
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partire
v. tr. e intr. [lat. partire o partiri «dividere», der. di pars partis «parte»] (io parto, ecc.; nel sign. di «dividere» e «spartire» anche io partisco, tu partisci, ecc.). – 1. tr., ant. o letter. [...] armare, n. 1 b. Più raram., allontanarsi da qualcuno (col sign. quindi che aveva partirsi): I0 era già da quell’ombre partito (Dante). Con uso assol., con riferimento più preciso al momento in cui ha inizio il viaggio: li ho visti p.; è giunta l’ora ...
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fare2
fare2 (ant. fàcere) v. tr. [lat. facĕre] (pres. fo 〈fò〉 [radd. sint.] o fàccio, fai [ant. faci], fa [radd. sint.; ant. e poet. face], facciamo, fate, fanno; imperf. facévo, ecc. [ant. e poet., [...] è smanioso di fare; o un operare attivo, in contrapp. al subire: L’un disposto a patire, e l’altro a fare (Dante). 2. Più in partic.: a. Comporre, costruire, fabbricare, mettere insieme, e sim.: f. un armadio, un vestito, un libro, una canzone; Colui ...
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Poeta (Firenze, tra il maggio e il giugno 1265 - Ravenna, notte dal 13 al 14 settembre 1321). Della madre, che dovette morire presto, non sappiamo che il nome, Bella; il padre, Alighiero di Bellincione di Alighiero, morto intorno al 1283, apparteneva...
Dante
In tutta l'opera sua D. nomina sé stesso (e per la forma del nome, v. DURANTE) solo in Rime XCIII 1 (Io Dante a te che m'hai così chiamato, in un sonetto di risposta a un amico), e in Pg XXX 55, dove si fa rimproverare da Beatrice: Dante,...