soverchiare
(ant., o meno com., soperchiare) v. tr. e intr. [der. di soverchio, soperchio] (io sovèrchio, rispettivam. io sopèrchio, ecc.). – 1. tr. a. letter. Superare, sormontare, oltrepassare: credete [...] ant. o letter. a. Sopravanzare, sporgere in fuori: Fuor de la bocca a ciascun [foro] soperchiava D’un peccator li piedi (Dante). b. Avanzare, nel senso di sovrabbondare, esserci più che a sufficienza: per dar gli uni quel che loro soverchia e cercar ...
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discordare
v. intr. [dal lat. discordare, der. di discors -ordis «discorde»] (io discòrdo, ecc.; aus. avere). – 1. a. Non essere d’accordo con altri: in questo la sua opinione discordava dalla nostra; [...] discordano dai propositi; anticam. e nell’uso letter., anche con la particella pron.: la veritade si discorda da l’apparenza (Dante); Ma poco da vecchiezza si discorda Il fior dell’età mia (Leopardi). 3. Di suoni, colori e sim., essere in disaccordo ...
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foce
fóce s. f. [lat. faux faucis «gola»]. – 1. ant. Gola, l’apertura della gola; per lo più al plur. (cfr. fauci). 2. Parte terminale di un corso d’acqua che s’immette nel mare, in un lago, o in altro [...] ), lo stretto di Gibilterra. b. Apertura in genere, da cui si possa entrare o uscire. In Dante, con usi più partic., il passaggio da girone a girone nel Purgatorio e, nell’Inferno, cerchio: Quando si parte l’anima feroce Dal corpo ... Minòs la manda ...
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nascondere
nascóndere v. tr. [lat. tardo inabscondĕre, comp. di in- e abscondĕre «nascondere»] (pass. rem. nascósi, nascondésti, ecc.; part. pass. nascósto). – 1. a. Sottrarre qualche cosa alla vista [...] che guarda: il muro nasconde il giardino; la nuova costruzione ci nasconderà la vista del mare; La notte che le cose ci nasconde (Dante); Né mai nascose il ciel sì folta nebbia (Petrarca). Poet., di suoni o voci: non sente Più il campano, ch’a quando ...
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edificio
edifìcio (o edifìzio; ant. difìcio) s. m. [dal lat. aedificium, comp. di aedes «casa» e tema di facĕre (v. -ficio)]. – 1. In generale, qualsiasi costruzione immobile realizzata dall’uomo: edifici [...] 2. estens., letter. Struttura, in senso lato: questo è lo soprano edificio del mondo (Dante); la donna che nel dificio del corpo abita, cioè l’anima (Dante). 3. fig. Qualsiasi insieme, anche astratto, costituito con l’unione di varî elementi simili ...
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rinfrescare
v. tr. e intr. [der. dell’agg. fresco1, col pref. rin-] (io rinfrésco, tu rinfréschi, ecc.). – 1. tr. a. Rendere di nuovo fresco o più fresco: mise il vino nel frigo per rinfrescarlo; r. [...] con quest’afa sento il bisogno di rinfrescarmi con un bagno; in un bogliente vetro Gittato mi sarei per rinfrescarmi (Dante); mi rinfrescherò con una granita di caffè; usato assol., sottintendendo con bibite fredde, gelati, ecc.: mi fermai in un bar ...
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lutto
s. m. [lat. lūctus -us, der. del tema di lugere «piangere, essere in lutto»]. – 1. a. Sentimento di profondo dolore che si prova per la morte di persona cara, soprattutto di un parente, o in genere [...] sé sventure, calamità pubbliche o private. 2. letter. Dolore, condizione dolorosa: con piangere e con lutto, Spirito maladetto, ti rimani (Dante); calende et idi Vi stette, fin che volse in riso il l. (Ariosto, con reminiscenza del verso dantesco Che ...
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abisso
s. m. [dal lat. abyssus, gr. ἄβυσσος «senza fondo», comp. di ἀ- priv. e βυσσός «fondo2»]. – 1. Grande e smisurata profondità: gli a. della terra, del mare; quindi burrone, precipizio: precipitò [...] plur.: esplorare gli a. marini; la nave sprofondò negli a. dell’oceano; fig., l’abisso De l’etterno consiglio (Dante), l’impenetrabile giudizio divino. Con sign. più determinati in geografia: a. Pozzo naturale scavato nelle rocce calcaree dall’azione ...
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ardore
ardóre s. m. [dal lat. ardor -oris, der. di ardēre «ardere»]. – 1. Calore intenso: l’a. della fiamma, del vento caldo; gli a. del solleone, della canicola; anche la forza di ciò che arde, arsione, [...] a. del sole; delirava nell’a. della febbre; spegnere l’a. della sete. Ant., fuoco, fiamma: Tale scendeva l’etternale a. (Dante). 2. fig. Intensità di sentimento, passione ardente: amare con tutto l’a.; desiderare con a.; Sgombra, o gentil, dall’ansia ...
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cozzo
còzzo s. m. [der. di cozzare]. – 1. Colpo dato cozzando con le corna: Quasi monton ch’al c. il capo abbassa (T. Tasso); i due caproni facevano ai c., si davano cornate. In senso fig., fare ai c., [...] impeto contro un oggetto solido; scontro violento fra persone o cose: dare un c. nel muro; In etterno verranno a li due c. (Dante); di targhe odi e d’usberghi Un fiero c. (V. Monti); dar di cozzo, scontrarsi, urtare: Venne in quel che cercava a dar ...
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Poeta (Firenze, tra il maggio e il giugno 1265 - Ravenna, notte dal 13 al 14 settembre 1321). Della madre, che dovette morire presto, non sappiamo che il nome, Bella; il padre, Alighiero di Bellincione di Alighiero, morto intorno al 1283, apparteneva...
Dante
In tutta l'opera sua D. nomina sé stesso (e per la forma del nome, v. DURANTE) solo in Rime XCIII 1 (Io Dante a te che m'hai così chiamato, in un sonetto di risposta a un amico), e in Pg XXX 55, dove si fa rimproverare da Beatrice: Dante,...