sincero
sincèro agg. [dal lat. sincerus, propr. «non mescolato, fatto di un solo elemento, di una sola sostanza», e quindi «schietto, puro» (dalla stessa radice *sem-, *sim- «uno, uno solo» di semel [...] retto (in contrapp. a falso, spurio); o chiaro, limpido: la mia vista, venendo sincera, E più e più intrava per lo raggio (Dante). 2. fig. a. Riferito a persona, che nel parlare e nell’agire segue ed esprime ciò che sente o pensa, senza simulazione o ...
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breve1
brève1 (ant. briève) agg. [lat. brĕvis]. – 1. a. Di poca durata, detto del tempo o di un fatto che si estenda nel tempo: la vita è b., o ha b. durata; una gioia, una felicità b., una b. illusione; [...] discorso; venire alle b., venire a conclusione. d. letter. Con valore d’avverbio, brevemente, in poche parole: dicerolti molto breve (Dante); chi el fosse e come e perché quivi, quanto più brieve poté le disse (Boccaccio). Anche nell’uso com. (dove ...
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tigna
s. f. [lat. tĭnea o tĭnia «verme, tarlo, pidocchio»]. – 1. a. Malattia contagiosa parassitaria della pelle, per lo più localizzata nel cuoio capelluto, causata da funghi ifomiceti, nelle tre forme [...] rogna): chi ha vigna ha tigna (prov. tosc.). b. ant. Persona o cosa repellente: S’avessi avuto di tal tigna brama (Dante). c. Persona avara: è una t. che negherebbe un soldo a suo fratello. d. region. Puntiglio, ostinazione, cocciutaggine: perché mai ...
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notare2
notare2 v. tr. [dal lat. notare «contrassegnare», der. di nota «nota»] (io nòto, ecc.). – 1. a. letter. Distinguere con un segno, segnare: n. gli errori di un compito; n. con un segno sul margine [...] viaggio. Con uso assol.: i’ mi son un che, quando Amor mi spira, noto, e a quel modo Ch’e’ ditta dentro vo significando (Dante), dove il verbo ha il sign. più generico di «scrivere». 2. fig. Con accezioni simili a osservare, nei suoi usi più com.; e ...
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rispondere
rispóndere (letter. ant. respóndere) v. intr. [lat. respondēre (comp. di re- e spondēre «promettere»), con mutamento di coniugazione] (io rispóndo, ecc.; pass. rem. rispósi [ant. rispuòsi], [...] è stato risposto che deve aspettare ancora un po’; Così pregò ’l poeta e sì risposto Poco dinanzi a noi ne fu (Dante). 2. Con sign. particolari: a. Rispondere ribattendo, confutando, o anche reagendo bruscamente: a questi argomenti c’è poco da r.; mi ...
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confondere
confóndere v. tr. [lat. confŭndĕre, comp. di con- e fŭndĕre «versare»] (coniug. come fondere). – 1. Mescolare insieme in modo disordinato, riunire cose che dovrebbero stare separate: chi m’ha [...] Roma, Per c. in sé due reggimenti [il potere spirituale e quello temporale], Cade nel fango, e sé brutta e la soma (Dante); la ... tirannia e l’ignoranza, che confondono i vocaboli e le idee più chiare (Beccaria); cerca di non confonderti con quella ...
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fante2
fante2 s. m. [per aferesi da infante1]. – 1. Soldato di fanteria (ant. f. a piedi): i f. d’Italia; li fanti Ch’uscivan patteggiati di Caprona (Dante); una divisione di diecimila fanti. 2. Figura [...] moglie d’un povero f. (Ariosto). b. Bambino (cfr. infante1), e uomo in genere: E sallo in Campagnatico ogne f. (Dante); parendogli essere un bel f. della persona (Boccaccio). Questo sign. resta ancor oggi in alcune locuz. e proverbî: bisogno fa buon ...
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infiorare
v. tr. [der. di fiore] (io infióro, ecc.). – 1. a. Ornare con fiori, cospargere di fiori: i. la strada per il passaggio della processione; il pavimento e l’altare della cappella erano infiorati; [...] , coprirsi di fiori: i prati s’infiorano di margherite; fig.: al bel giardino Che sotto i raggi di Cristo s’infiora (Dante), il trionfo delle anime beate nell’Empireo, su cui piovono i raggi di Cristo che le rendono gloriose. 2. Con particolare sign ...
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vece
véce s. f. [lat. vĭcis, genit. (accus. vĭcem, abl. vĭce; non è documentato il nomin.), «vicenda, cambio, sorte»]. – 1. ant. o poet. Vicenda, mutazione, avvicendamento: I miserandi avanzi che Natura [...] me; questi lasciò il diavolo in sua vece Nel corpo suo (Dante); meno comune con i possessivi delle tre persone plurali (in nostra, ci consente di vederci], L’udir ci terrà giunti in quella vece (Dante). 4. Nell’uso ant., in vece di, in sembianza, in ...
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confortare
v. tr. [dal lat. tardo confortare «rendere forte», der. di fortis «forte»] (io confòrto, ecc.). – 1. a. Rendere forte a sopportare un dolore, a sostenere una fatica; alleviare una pena, incoraggiare [...] , nelle sue afflizioni, nel suo dolore, o c. le pene, le afflizioni, ecc., di qualcuno; Nulla speranza li conforta mai (Dante); mi conforta il pensiero dei miei cari; era confortato dall’affetto degli amici; in partic., c. un condannato a morte, del ...
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Poeta (Firenze, tra il maggio e il giugno 1265 - Ravenna, notte dal 13 al 14 settembre 1321). Della madre, che dovette morire presto, non sappiamo che il nome, Bella; il padre, Alighiero di Bellincione di Alighiero, morto intorno al 1283, apparteneva...
Dante
In tutta l'opera sua D. nomina sé stesso (e per la forma del nome, v. DURANTE) solo in Rime XCIII 1 (Io Dante a te che m'hai così chiamato, in un sonetto di risposta a un amico), e in Pg XXX 55, dove si fa rimproverare da Beatrice: Dante,...