scindere
scìndere v. tr. [dal lat. scindĕre] (pass. rem. scissi, scindésti, ecc.; part. pass. scisso), letter. – 1. a. Staccare, allontanare l’uno dall’altro due elementi prima uniti: Che voce avrai [...] Part. pass. scisso, anche come agg., staccato, separato: per alcun bene In tutto de l’accorger nostro scisso (Dante), per qualche bene, lontanissimo dal nostro intelletto; una parola scissa dal suo contesto; più com., diviso, frazionato: un movimento ...
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stingere
stìngere (ant. stìgnere) v. tr. [der. di tingere, col pref. s- (nel sign. 1)] (coniug. come tingere). – 1. a. Scolorire, far perdere la tinta o indebolirla notevolmente: un buon detersivo che [...] non stinge la stoffa. b. Per estens., cancellare, detergere: fa ... che li lavi ’l viso, Si ch’ogne sucidume quindi stinghe (Dante). 2. Nell’intr. pron., perdere la tinta, il colore: la tappezzeria dalla parte esposta al sole si è stinta; nei tempi ...
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vaso
vaṡo s. m. [lat. pop. vasum (e vasus), per il lat. class. vas vasis (ma già nel lat. class. il plur. era della 2a decl., vasa -orum)] (pl. -i, ant. le vasa). – 1. a. Nome generico dato a recipienti [...] dello spirito: O buono Appollo, a l’ultimo lavoro Fammi del tuo valor sì fatto vaso, Come dimandi a dar l’amato alloro (Dante), riempimi cioè di ispirazione poetica; che di’ tu, Gan di Maganza, Che se’ d’ogni scïenza e virtù vaso? (Pulci); Colui che ...
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setta
sètta s. f. [dal lat. secta, propriam. «séguito», da sectus, part. pass. di sequi «seguire»]. – 1. a. Associazione di persone che seguono e difendono una particolare dottrina filosofica, religiosa [...] o politica: le tre s. de la vita attiva, cioè li Epicurei, li Stoici e li Peripatetici (Dante); spesso si intende che tale dottrina si oppone ad altra più diffusa o già affermata: le s. eretiche del cristianesimo orientale. In partic., come termine ...
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stipare
v. tr. [lat. stīpare: v. stivare]. – 1. Ammassare cose e persone in uno spazio molto ristretto: non s. così le camicie, si sgualciranno tutte; i soldati stiparono i fermati in una cella del carcere. [...] a poco a poco raffigura Ciò che cela ’l vapor che l’aere stipa (Dante); in senso fig.: tante chi stipa Nove travaglie e pene quant’io viddi? (Dante). 3. Frequente come intr. pron., addensarsi, affollarsi, ammassarsi stando molto stretti e pigiati ...
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sciogliere
sciògliere (pop. o letter. sciòrre) v. tr. [lat. exsolvĕre, comp di ex- e solvĕre «slegare, sciogliere»] (io sciòlgo, tu sciògli, ecc.; pass. rem. sciòlsi, sciogliésti, ecc.; fut. scioglierò, [...] ; sc. le trecce; sc. le dita (intrecciate); sciolse al mio petto la croce Ch’i fe’ di me quando ’l dolor mi vinse (Dante). Aprire disfacendo i legami: sc. un pacco; sc. un sacco (o la bocca di un sacco); poi, sciogliendo le balle, tutte, fuor che ...
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immillare
(ant. inmillare) v. tr. [der. (prob. coniato da Dante) di mille, col pref. in-1], letter. – Aumentare a migliaia, moltiplicare indefinitamente: ordine e armonia che facendo riuscire da più [...] a migliaia, crescere o ripetersi indefinitamente: [le scintille, cioè gli angeli] eran tante, che ’l numero loro Più che ’l doppiar de li scacchi s’inmilla (Dante); Par che nell’immenso arido viso Della piaggia s’immilli il tuo sorriso (D’Annunzio). ...
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risorgere
risórgere (letter. ant. risùrgere e resùrgere) v. intr. [lat. resŭrgĕre, comp. di re- e sŭrgĕre «sorgere»] (coniug. come sorgere; aus. essere). – 1. a. Sorgere di nuovo: la mattina dopo il [...] popolo italiano risorse dalla servitù; risorge la scienza, la libertà, lo studio della filosofia; qui la morta poesì resurga (Dante); l’antico amore risorse ancor più vigoroso nel suo cuore; risorgono nella mente i cari ricordi. Non com. riferito a ...
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cenno
cénno s. m. [lat. tardo cĭnnus «ammicco, l’ammiccare»]. – 1. a. Segno, gesto che si fa col capo o con gli occhi o con la mano, per far intendere qualche cosa senza parlare o per accompagnare la [...] fece un rapido c. con gli occhi; mi chiamava a cenni da lontano; intendersi a cenni; Volsersi a me con salutevol cenno (Dante), con gesti di saluto; fare cenno, accennare, far segno: faceva cenno di no col capo; anche far parola, far motto: bada di ...
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abbuiare
v. tr. [der. di buio] (io abbùio, ecc.). – 1. Far buio, oscurare: Venne la sera ed abbuiò le strade (Pascoli). Fig., smorzare, attenuare: la memoria del povero Germano s’intrometteva sovente [...] ). 2. intr. pron. Divenir buio: il cielo s’abbuia; con uso impers., farsi notte: Procacciam di salir pria che s’abbui (Dante); fig., di persona, oscurarsi in volto: a quelle parole, s’abbuiò; giù [nell’inferno] s’abbuia L’ombra di fuor, come ...
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Poeta (Firenze, tra il maggio e il giugno 1265 - Ravenna, notte dal 13 al 14 settembre 1321). Della madre, che dovette morire presto, non sappiamo che il nome, Bella; il padre, Alighiero di Bellincione di Alighiero, morto intorno al 1283, apparteneva...
Dante
In tutta l'opera sua D. nomina sé stesso (e per la forma del nome, v. DURANTE) solo in Rime XCIII 1 (Io Dante a te che m'hai così chiamato, in un sonetto di risposta a un amico), e in Pg XXX 55, dove si fa rimproverare da Beatrice: Dante,...