lungi
(ant. lunge) avv. [lat. lŏnge, avv. di lŏngus «lungo»], letter. – 1. Lontano, discosto, con valore locale e più raramente temporale: il lido era poco l.; Il dì s’appressa, e non pote esser lunge [...] da luogo, ed è in tal caso preceduto dalla prep. da, meno com. di, ant. dalla o a: E poi vidi venir da lungi Amore (Dante); Son giunti da lunge, per aspri sentier (Manzoni); Mirava il ciel sereno, Le vie dorate e gli orti, E quinci il mar da lungi, e ...
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fama
s. f. [dal lat. fama, affine al verbo fari «parlare»]. – 1. Notizia, spesso incontrollata, di larga e rapida diffusione: corse la f. di queste cose per la contrada (Boccaccio); è f. (o vuole la [...] assistito di persona; conoscere qualcuno di f., o per f.; noto di f., famoso: l’anime che son di f. note (Dante). Nel mondo classico, fu personificata e considerata una dea. 2. a. Reputazione largamente diffusa e accolta di una persona: buona, ottima ...
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pravo
agg. [dal lat. pravus «deforme, malvagio»], letter. – Malvagio, perverso: uomini p.; guai a voi, anime prave! (Dante, riferendosi alle anime dei dannati); molte genti provàr dure vicende E prave [...] Amor crudele e pravo Vince Davit (Petrarca); depravato, guasto: gusti p.; usanze prave. Con uso di sost.: la vostra avarizia il mondo attrista, Calcando i buoni e sollevando i pravi (Dante). ◆ Avv., non com., pravaménte, con pravità, malvagiamente. ...
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benigno
agg. [dal lat. benignus, comp. di bene «bene1» e tema di gignĕre «generare», quindi propr. «di buona natura»]. – 1. Disposto amorevolmente a giovare, a compatire, a giudicare senza severità: [...] in testa alle prefazioni, in libri del passato; il santo atleta [s. Domenico], Benigno a’ suoi ed a’ nemici crudo (Dante). Per estens., riferito ad atto o comportamento che rivela benignità: dare un giudizio b.; aspetto, volto, sguardo, sorriso b ...
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abborrare
v. tr. e intr. [der. di borra] (io abbórro, ecc.), ant. – 1. tr. Riempire di borra, e per estens. imbottire. 2. intr. (aus. avere) Abborracciare, far confusione parlando o scrivendo: e qui [...] mi scusi La novità se fior la penna abborra (Dante); anche, intendere confusamente, ingannarsi nel giudicare: Avvien che poi nel maginare abborri (Dante). ...
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regno
régno s. m. [dal lat. regnum, der. di rex regis «re»]. – 1. a. Stato retto a forma monarchica, assoluta o costituzionale, sotto la sovranità di un capo che ha il titolo di re (o di regina), e composto [...] delle tenebre, di Satana, l’Inferno, e talvolta anche il Purgatorio (E canterò di quel secondo regno Dove l’umano spirito si purga, Dante), onde la locuz. i tre r. dell’oltretomba. Più genericam., il r. della morte o dei morti, l’aldilà: Me ... Nudo ...
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stil novo
stil nòvo (o stilnòvo; anche dólce stil nòvo) locuz. usata come s. m. – Denominazione (data dalla critica moderna sulla base di un passo del Purgatorio dantesco, «O frate, issa vegg’io» diss’elli, [...] ne fu l’iniziatore, poi Guido Cavalcanti, Lapo Gianni, Gianni Alfani, Dino Frescobaldi e Cino da Pistoia, oltre al Dante giovanile; la materia della loro poesia è esclusivamente l’amore, filtrato attraverso una serie di raffinati schemi psicologici e ...
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materia
matèria (ant. matèra) s. f. [dal lat. materia]. – 1. a. Nell’accezione più generica, ciò che costituisce tutti i corpi, la sostanza fisica che, assumendo forme diverse nello spazio, può essere [...] forma: come forma non s’accorda Molte fïate a l’intenzion de l’arte, Perch’a risponder la materia è sorda (Dante). b. Nella storia del pensiero filosofico e scientifico, il concetto di materia fu espresso inizialmente dal gr. ὕλη (che corrisponde al ...
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raccorciare
(tosc. raccorcire) v. tr. [comp. di r- e accorciare (o, rispettivam., accorcire)] (io raccórcio, ecc.; tosc. raccorcisco, raccorcisci, ecc.). – Lo stesso che accorciare, fare più corto: r. [...] ’intr. pron., divenire più corto: Sì che la via col tempo si raccorci (Dante); anche senza particella pron.: Ben se’ tu manto che tosto raccorce (Dante). ◆ Part. pass. raccorciato, tosc. raccorcito, e anticam. anche raccórcio, anche come agg.: una ...
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cotale
agg., pron. e avv. [lat. eccu(m) talis], letter. – 1. agg. È forma meno com. di tale, e ormai antica: cominciò a parlare in cotal guisa; a volte in correlazione con quale, come: Quali colombe, [...] ., il membro virile, e anche l’organo genitale femminile. 3. avv., ant. In tal modo: Vid’io lo Minotauro far cotale (Dante); anche unito come rafforzativo ad altri avverbî e locuz. avv., col senso di «così»: Calandrino gl’invitò a cena c. alla trista ...
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Poeta (Firenze, tra il maggio e il giugno 1265 - Ravenna, notte dal 13 al 14 settembre 1321). Della madre, che dovette morire presto, non sappiamo che il nome, Bella; il padre, Alighiero di Bellincione di Alighiero, morto intorno al 1283, apparteneva...
Dante
In tutta l'opera sua D. nomina sé stesso (e per la forma del nome, v. DURANTE) solo in Rime XCIII 1 (Io Dante a te che m'hai così chiamato, in un sonetto di risposta a un amico), e in Pg XXX 55, dove si fa rimproverare da Beatrice: Dante,...