sostare
v. intr. [lat. substare «stare sotto; stare fermo, saldo» (comp. di sub «sotto» e stare «stare»)] (io sòsto, ecc.; aus. avere). – 1. Fermarsi in un luogo per un tempo più o meno lungo, riferito [...] .: Venìan ver’ noi, e ciascuna gridava: «Sòstati tu ch’a l’abito ne sembri Essere alcun di nostra terra prava» (Dante). 2. Interrompere, cessare un’attività per breve tempo: s. dal lavoro; raro e ant. come trans., sospendere, interrompere: Sosta un ...
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sostenere
sostenére v. tr. [lat. sustĭnēre, comp. di sus-, variante di sub- «sotto», e tenere «tenere»] (coniug. come tenere). – 1. Tenere sollevata una cosa o una persona sopportandone il peso dal di [...] già ricevuti i denari, più giorni appresso di sé il sostenne (Boccaccio); rifl., fa che la tua lingua si sostenga (Dante). Ant., prorogare il termine di pagamento, soprattutto in materia tributaria. ◆ Part. pres. sostenènte, in funzione verbale e, in ...
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noia
nòia s. f. [prob. dal provenz. noja, enoja; v. noiare e annoiare]. – 1. a. Senso di insoddisfazione, di fastidio, di tristezza, che proviene o dalla mancanza di attività e dall’ozio o dal sentirsi [...] ecc.; si è ritirato dalla gara per n. meccaniche. 4. ant. Dolore, pena, dispiacere: Ma tu perché ritorni a tanta noia? (Dante); il mio conforto Contra le n. de la vita inferma (Bembo). Con accezione più partic., il dispiacere che può essere provocato ...
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luce
s. f. [lat. lūx lūcis, ant *louk-s, affine al sanscr. roká-, armeno loys, gotico liuhath, ted. Licht, e all’agg. gr. λευκός «brillante, bianco»]. – 1. a. Ente fisico al quale è dovuta l’eccitazione [...] indicare l’intensità dell’amore. Poet., la l., la vista: Noi veggiam, come quei c’ha mala luce, Le cose ... che ne son lontano (Dante), come colui che ha la vista cattiva, che è presbite; più com. al plur., le l., gli occhi: triste e sole Son le mie ...
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piangere
piàngere (ant. o poet. piàgnere) v. intr. e tr. [lat. plangĕre «percuotere, battersi il petto, piangere lamentandosi»] (io piango, tu piangi, ecc.; pass. rem. piansi, piangésti, ecc.; part. [...] , dolersi: La gente nuova e i sùbiti guadagni Orgoglio e dismisura han generata, Fiorenza, in te, sì che tu già ten piagni (Dante). 3. Con uso trans.: a. Seguìto da un compl. dell’oggetto interno: p. lacrime amare; p. lacrime di pentimento; ha pianto ...
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e
〈é〉 cong. [lat. ĕt]. – 1. La più comune fra le congiunzioni; ha funzione semplicem. aggiuntiva, serve cioè a unire due parti del discorso che nella proposizione compiono il medesimo ufficio (io e tu; [...] taccia, e io parlerò; ha promesso di venire e non s’è visto), di «eppure» (Vedi che non incresce a me, e ardo [Dante]; E tu degnasti assumere Questa creata argilla [Manzoni]); di «mentre» (tutti lavorano, e tu stai con le mani in mano). d. In altri ...
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lucere
lùcere v. intr. [lat. lūcēre, der. di lux lucis «luce»], ant. e poet. – Mandar luce, risplendere. Usato soprattutto nella 3a pers. sing. e pl. del presente (luce, lùcono), dell’imperfetto (lucéva, [...] , della virtù, della bellezza, e d’altre qualità o sentimenti o condizioni: E se la fama tua dopo te luca (Dante); Virtù non luce in disadorno ammanto (Leopardi); Luceva la sua gaia giovinezza (Carducci); una speranza luceva nel profondo della mia ...
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gallare2
gallare2 v. intr. [der. di galla1] (aus. avere), ant. – 1. Galleggiare, stare a galla: i cuoci a’ lor vassalli Fanno attuffare in mezzo la caldaia La carne con li uncin, perché non galli (Dante). [...] 2. fig. Insuperbire: Di che l’animo vostro in alto galla ...? (Dante). Anche (per incrocio semantico con gallo3), esultare, ringalluzzire: Torna a Morgante, e d’allegrezza galla (Pulci). ...
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parco1
parco1 agg. [dal lat. parcus, der. di parcĕre «risparmiare; contenersi, moderarsi in qualche cosa»] (pl. m. -chi). – 1. Di persona che si contiene entro stretti limiti, soprattutto in ciò che [...] , scarso, avaro (in contrapp. a largo, generoso, liberale): è assai p. nello spendere; La sua natura, che di larga parca Discese (Dante); essere p. di lodi, di consigli, di parole, ecc. Fig.: questi che vien meco, per lo ’ncarco Della carne d’Adamo ...
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potenza
potènza (ant. potènzia) s. f. [dal lat. potentia, der. di potens -entis «potente»]. – 1. In senso generico, l’essere potente, il fatto di potere: così ... la potenza corrispondesse alla buona [...] , esser capace di certi atti o effetti: Temer si dee di sole quelle cose C’hanno potenza di fare altrui male (Dante); p. di Dio, p. divina, lo stesso che onnipotenza. Con accezioni più determinate: a. Autorità, prestigio, influenza di cui una singola ...
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Poeta (Firenze, tra il maggio e il giugno 1265 - Ravenna, notte dal 13 al 14 settembre 1321). Della madre, che dovette morire presto, non sappiamo che il nome, Bella; il padre, Alighiero di Bellincione di Alighiero, morto intorno al 1283, apparteneva...
Dante
In tutta l'opera sua D. nomina sé stesso (e per la forma del nome, v. DURANTE) solo in Rime XCIII 1 (Io Dante a te che m'hai così chiamato, in un sonetto di risposta a un amico), e in Pg XXX 55, dove si fa rimproverare da Beatrice: Dante,...